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Libri di Mario Unnia

Biografia e opere di Mario Unnia

L'arte della predizione

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2015
pagine: 143
Prevedere il futuro è stata un'esigenza costante dell'umanità. Il libro narra e commenta gli strumenti e i metodi inventati dai tempi delle caverne al Seicento per soddisfare questo bisogno vitale. Descrive i profili dei predittori laici e religiosi, degli utilizzatori - i poteri statuali, militari, mercantili e finanziari - e commenta i risultati ottenuti dalle procedure divinatorie. Il racconto si svolge in stretto collegamento con la storia della magia, detta "scienza ermetica", di cui la predizione antica era figlia, e ne mette in luce il sicuro fascino e l'ambigua affidabilità. "L'Arte della Predizione" è al tempo stesso una provocazione intellettuale: il dominio della ragione, che si è affermato dal Settecento al Novecento, è oggi in crisi e non riesce a governare i caotici comportamenti dei sistemi politici, economici, sociali. Lo conferma la fragile affidabilità dei sistemi previsivi contemporanei, seppur dotati di potenti mezzi logici e tecnologici. Ne fa fede l'autore che ha svolto attività predittiva nel corso delle sue esperienze professionali. Il libro è dedicato alla ristretta famiglia dei previsori e si propone all'attenzione dei lettori dotati di curiosità intellettuale per le contraddizioni del nostro tempo.
14,50 13,78

Coffee break. Trenta racconti per il lusso di una pausa

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2014
pagine: 160
La lettura è un piacevole intervallo tra due stati privilegiati, l'immobilità del corpo e il dormiveglia dello spirito. Tra i due si consiglia qualche pagina di "Coffee break" per un tempo dedicato alla degustazione. Il libro va dunque letto in poltrona, non va portato in metropolitana o sul tram. Trenta sono i racconti, parlano di donne di potere e di maschi sprovveduti, di vite senza copione di intellettuali, accademici, manager e consulenti. Sconfinano nella storia e negli scenari tecnologici, temono le lezioni del passato e diffidano delle suggestioni del futuro. In fatto di stile prediligono la lucidità del grottesco che ha coltivato Rabelais. Suggeriscono al lettore riflessioni personali, il dare e avere degli affetti e il consuntivo della carriera. Ma lo fanno con il capriccioso distacco che occorre avere per gli Idoli, i simboli, i riti del nostro tempo. Si raccomandano come regalo, meglio se il destinatario è persona che coltiva l'ozio riflessivo fin dalla tenera età. Come testo di formazione sono adatti ai giovani che vivono le curiosità e le ebbrezze dei primi turbamenti, fisici e mentali. Ricordano che nulla riconcilia con la vita come l'abbandono nel sonno dopo la lettura. Prefazione di Domenico De Masi.
18,50 17,58

La lucida agonia del commodoro di sua maestà britannica

La lucida agonia del commodoro di sua maestà britannica

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2011
pagine: 80
Nell'ospedale militare della Marina britannica giace gravemente ammalato il Commodoro: è stato lui, e non l'ammiraglio Nelson, che nella battaglia di Trafalgar (1807) ha condotto la Royal Navy alla vittoria sulla flotta di Napoleone. È una lunga agonia la sua, prima gli tagliano la gamba destra, poi la sinistra, poi ancora il bacino e a seguire il tronco e le braccia, rimane la testa: durante il progressivo affettamento disserta con medici, chirurghi, monsignori, frati, predittori, cuochi, moglie e amanti, alternando lucida passione a struggenti nostalgie. Vista l'impotenza della medicina e della chirurgia nel fermare il male, tra un intervento e l'altro si fa largo uso di esorcismi, ma senza benefici. Fino a quando, aperto il cranio del Commodoro, si scoprirà che negli anfratti del cervello c'è una Mosca, viva, e che è stata lei a pilotare la mente del Commodoro: dunque è la Mosca il vincitore della battaglia di Trafalgar. Ne nasce una disputa, compaiono anche le ombre di Nelson e dello sconfitto ammiraglio Villeneuve, e la Mosca si precisa come un personaggio magico, dotato di poteri sovraumani. Nello smarrimento totale, i personaggi all'unisono supplicano la Mosca di non abbandonarli, salutano in lei il Salvatore, le chiedono di prendere in mano il potere e i loro destini. E in coro cantano il Magnificat. Un susseguirsi di allegorie del nostro tempo che si prestano a più di una interpretazione: chi è il Commodoro?
9,50

Carnet. Metafore per manager, boiardi e anime candide
8,00

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