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Libri di Marilynne Robinson

Biografia e opere di Marilynne Robinson

Leggere genesi

Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2025
pagine: 288
L’esplorazione del primo libro della Bibbia è un viaggio nel corso del quale Marilynne Robinson riflette sulla condizione umana, la capacità di fare il bene e il male, la libertà e la responsabilità morale, il valore del patto e la forza della legge, la complessità della giustizia divina e il suo mistero, il senso del sacrificio e della ricompensa, il peso dell’eredità, della benedizione e della cura provvidenziale di Dio. È una meditazione profonda che irradia gratitudine per la costanza e la benevolenza della fiducia incrollabile di Dio in tutte le sue creature. In questo itinerario, una delle più grandi scrittrici cristiane viventi mostra l’inesauribile ricchezza letteraria e teologica di Genesi, svelandone la complessità e la ricercatezza narrativa e offrendo uno spaccato originale sulla straordinaria bellezza delle Scritture e sul loro potere ininterrotto di interrogare l’attualità.
19,00 18,05

Jack

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 328
A Gilead Jack non fa ritorno da tanto tempo. Invano il vecchio reverendo Boughton continua ad attendere il suo figlio più amato e più sofferto, invano l'intera famiglia si è riunita intorno alla bara della madre, sperando di vederlo comparire almeno là. A trattenere Jack non è tanto la colpa per i danni che ha loro cagionato in gioventù, e che reputa irredimibili per gli uomini come per Dio, quanto il timore di cagionarne di nuovi. Il suo demone è un occhio acutissimo per la vulnerabilità; il suo maledetto talento, distruggerla. Jack è un uomo non più giovane, che vive di espedienti e dell'elemosina fraterna, si nutre di pasti occasionali, alcol e vergogna, e ha ormai un'unica ambizione: l'innocuità. Perciò volentieri di tanto in tanto passa la notte al cimitero Bellefontaine, lontano dal consorzio umano, fra statue e lapidi a lui care come vecchie amiche. Ma una notte passi insoliti calcano quei vialetti quieti. Sono quelli di Della Miles, insegnante di liceo nera e figlia di un autorevole predicatore metodista, fortuitamente rimasta chiusa nel cimitero per bianchi di St. Louis. La buona educazione del figlio di un uomo retto vuole che Jack la scorti fino al mattino, ma la coscienza scrupolosa del figlio di un uomo pio gli suggerisce che è da se stesso che soprattutto deve proteggerla. Non è la prima volta che i due si incontrano, e non è un bene: lui ha già avuto modo di deluderla, lei di rubargli il cuore. Ma che mai potrebbe offrire Jack a una giovane di buona famiglia che il Missouri segregato degli anni Cinquanta gli impedirebbe comunque di sposare? Sa bene, Jack, che «Della era una donna istruita saldamente sistemata in una buona vita. Lui non era niente, nient'altro che un nervo scoperto, una fitta mitigata da uno o due bicchieri, da una lustrata alle scarpe». Dopotutto l'innocuità può essere un'ambizione troppo grande. Ma per il momento Jack e Della, protetti dal buio e dalla benevolenza dei morti, possono discorrere di Amleto e Giudizio universale, di predestinazione e passione. E nel dialogo muto che i loro corpi intrattengono, perfino il Principe delle tenebre può chiedersi se l'amore non possa sconfiggere anche la perdizione. Senza un soldo, senza una casa, Jack passa la notte al Bellefontaine, il cimitero per bianchi di St. Louis. Là nessuno fa caso alla sua giacca sgualcita, al volto emaciato. Ma quella notte Jack non è solo. Una donna gentile cammina per gli stessi viali, una donna che non dovrebbe essere là. Che sia il suo, scuro e splendido, il volto della Grazia? Da perfetto gentiluomo, che pure non è, Jack la scorterà fino al mattino cercando di proteggerla da pericoli e malintenzionati. E soprattutto da se stesso.
20,00 19,00

Le cure domestiche

Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 195
Ruth e Lucille non hanno mai visto Fingerbone, la cittadina del Midwest che ha dato i natali alla loro mamma Helen, né le acque fonde e cupe del lago intorno a cui sorge. Ma quel lago, che in passato è stato teatro di un tragico e spettacolare disastro ferroviario, divenendo luogo di eterno riposo per molti abitanti della zona, pretende un grande tributo dalle loro giovani vite. Lo esige il giorno in cui Helen decide di riconsegnare le bambine alle loro origini e, dopo aver affrontato il lungo viaggio da Seattle, le deposita sul portico della casa avita con un pacco di biscotti da sgranocchiare per ingannare l'attesa; quindi, senza una parola di commiato né una riga di spiegazioni, risale in macchina e va a gettarsi nel lago. La cura delle due orfane e dei loro cuori attoniti passa da quel momento nelle mani di parenti sconosciuti, mani ora tenere ed efficienti, ora timide e inette, fino alle lunghe mani ossute della sorella minore di Helen, Sylvie, mani nude e perennemente screpolate, mani che sanno carezzare ma non trattenere. Sylvie porta scarpette leggere in pieno inverno e una banconota da venti dollari spillata sotto il bavero del cappotto. Ama la luce e la natura, fa lunghe passeggiate senza orari, prepara pasti frugali e non particolarmente nutrienti. Dei cani ha la paura tipica dei vagabondi. Ruth e Lucille, così esperte di perdite e abbandoni, sanno di non poter fare affidamento sul suo restare: «Sylvie assomigliava a nostra madre, e inoltre si toglieva di rado il cappotto e ogni storia che raccontava aveva a che fare con un treno o con una stazione degli autobus». La stessa casa di famiglia, il nucleo originario cui Sylvie ha accettato di tornare per amore delle nipoti, con la sua gestione va rapidamente in rovina: una moltitudine di gatti e sporcizia, infiniti giornali e lattine vuote, un accumulo erroneamente scambiato per l'essenza di ogni cura domestica. Di fronte al modello aereo e sradicato della zia, le due sorelle, fino a quel momento una sola anima scagliata nel mondo, devono interrogarsi sul senso dell'appartenenza e del ritorno, venire a patti con la solitudine, e scegliere la loro idea - reale, metaforica e universale - di casa. Questi temi, dunque, variamente e luminosamente esplorati nella più recente trilogia - Gilead, Casa e Lila - sono già al centro del romanzo che alla sua pubblicazione negli Stati Uniti, nel 1980, ha immediatamente consacrato Marilynne Robinson alla grande letteratura del mondo e, grazie alla sua sola dirompenza, ha saputo conservarle quella posizione per i quasi venticinque anni che l'hanno separato dalla successiva prova narrativa.
12,00 11,40

Gilead

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 257
Il pastore John Ames sarà morto quando suo figlio aprirà la lettera che gli sta scrivendo. Siamo nel 1956, John ha 76 anni e sente che la fine è prossima. Dieci anni prima ha incontrato l'attuale signora Ames, molto piú giovane di lui. La donna aveva sofferto molto: il pastore se ne innamorò e in lui la ragazza ha trovato conforto e assistenza. Ora sembra proprio che siano felici, sotto ogni punto di vista. Il vecchio padre sente che il figlio di sei anni non potrà mai veramente conoscere la sua storia. A Gilead, Iowa, la città che non ha mai lasciato, Ames inizia cosí a scrivere una specie di testamento, la storia della sua famiglia. Racconta di suo nonno, un uomo impegnato nelle lotte contro la schiavitù, del padre pacifista durante la guerra di Secessione. E poi si chiede: cosa ho imparato io da tutti voi?
13,00 12,35

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