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Libri di Maria Agostina Cabiddu

Biografia e opere di Maria Agostina Cabiddu

Diritto dei beni culturali e del paesaggio

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 336
«È passato molto tempo dalla precedente edizione e molti sono stati i cambiamenti anche nel campo che a noi interessa, sia sul piano strettamente tecnico (normativo, giurisprudenziale fino alle prassi amministrative) che su quello della consapevolezza circa la rilevanza del patrimonio e degli interessi la cui disciplina è oggetto di questo manuale. Basti pensare, da un lato, agli sviluppi riguardanti la valorizzazione e gestione dei beni e dei luoghi (a iniziare dai musei) che li contengono, all'intensificarsi del ruolo dei privati e agli interventi volti a favorire il mecenatismo, anche attraverso il ricorso alla leva fiscale e, dall'altro, alla diffusa penetrazione nel comune sentire del principio costituzionale che lega la tutela del patrimonio e del paesaggio allo sviluppo culturale, economico e sociale del Paese. Anche noi, nel frattempo, siamo cambiati – come testimonia anche la diversa, almeno in parte, compagine autoriale – e questo potrebbe non interessare i lettori se non fosse per i riflessi che approcci e sensibilità differenti possono comportare anche nella trattazione della materia. Tutto ciò per dire che il lettore troverà più che una nuova edizione un testo del tutto nuovo, che abbiamo voluto aprire con un capitolo dedicato al diritto alla bellezza, perché i manuali servono a seminare nozioni ma anche – e soprattutto – idee: con l'auspicio che il lettore le coltivi e le faccia crescere(...)» (dalla Premessa alla terza edizione)
32,00 30,40

Diritto del governo del territorio

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 352
32,00 30,40

L'italiano alla prova dell'internazionalità

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 158
«Le legittime finalità dell'internazionalizzazione non possono ridurre la lingua italiana, all'interno dell'università italiana, a una posizione marginale e subordinata, obliterando quella funzione, che le è propria, di vettore della storia e dell'identità della comunità nazionale, nonché il suo essere, di per sé, patrimonio culturale da preservare e valorizzare»: questo è il nucleo di una recente sentenza della Corte costituzionale (24/02/2017, n. 42) che non si esita a definire storica. Con essa il primato della lingua italiana viene, infatti, radicato nel tessuto costituzionale non certo quale «difesa di un retaggio del passato, inidonea a cogliere i mutamenti della modernità» ma in quanto «garanzia di salvaguardia e di valorizzazione dell'italiano come bene culturale in sé», elemento di una «biodiversità linguistica», che costituisce espressione della specificità del modello europeo di società, nel contesto di una politica che concilia democrazia, pluralismo culturale e integrazione sovranazionale degli ordinamenti. Da qui allora occorre partire per mettere in campo tutte le azioni atte a tutelare, promuovere e valorizzare la nostra lingua, in Italia e all'estero, iniziando con l'esplicito riconoscimento in Costituzione del principio enucleato dalla Corte. E tempo, insomma, di dar vita a una nuova, diversa e attiva politica linguistica italiana.
15,00 14,25

Diritto del governo del territorio

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2014
pagine: XVI-487
A distanza di quasi dieci anni dalla revisione del Titolo V della Costituzione, la nozione di "governo del territorio" sembra aver trovato un "posto" stabile nel dibattito politico e scientifico. Molte nebbie che ne hanno accompagnato il recepimento si sono nel frattempo diradate, a iniziare da quelle riguardanti la congruenza o meno del suo ambito definitorio con quello della tradizionale disciplina d'uso dei suoli, sicché risulta oggi evidente che esso, pur includendola, non si riduce all'urbanistica ma si estende ai diversi interessi meritevoli di tutela - residenziali, produttivi, della mobilità e dei servizi pubblici, ambientali, naturalistici e del paesaggio - che esigono di essere armonicamente ricomposti per regolarne gli usi ammissibili. Da qui l'esigenza di un adeguamento degli strumenti didattici che, prendendo sul serio le parole, metta al centro dello studio e della formazione dei professionisti di domani la "materia", che il legislatore costituzionale ha inserito nell'art. 117, comma 3 della Carta, avente anch'essa ad oggetto, come l'originaria urbanistica - intesa nel senso lato desumibile da un approccio storico evolutivo - il territorio e i suoi differenti usi, ma in una prospettiva di governo, cioè di coordinamento e di direzione politico-amministrativa degli interessi e delle figure preposte alla loro cura.
41,00 38,95

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