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Libri di Marco Canesi

Biografia e opere di Marco Canesi

Il Mezzogiorno e i suoi porti. La chiave di una nuova prospettiva di sviluppo

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
L'Italia, dopo la debole ripresa di questi ultimi anni, sta precipitando in un'altra recessione, con il rischio di diventare un Paese semiperiferico. Il declino, in atto da molto tempo, è da imputare a ragioni strutturali (e non solo ai vincoli europei). Sarebbe prioritario immaginare un nuovo sviluppo e i settori strategici di una nuova struttura produttiva, ma riuscirvi appare molto difficile: esauritosi il fordismo, i grandi oligopoli dei Paesi più forti hanno aumentato enormemente il proprio potere di controllo sui mercati imponendo un modo di sviluppo che è causa di bassa crescita. Tuttavia al Paese resterebbe una importante chance: riconoscere nel sistema dei porti di Taranto, Gioia Tauro e Crotone il principale snodo di traffico container tra Oriente e Occidente nell'ambito dell'emisfero orientale e, sfruttando la sua presenza come esclusiva economia esterna, costruire un nuovo bacino produttivo nel Mezzogiorno, non solo autopropulsivo ma anche autocentrato. Un grande piano di opere infrastrutturali e ambientali, finanziato mediante una nuova forma di mercato, estranea alla logica del profitto ma operante a fianco del mercato tradizionale, consentirebbe la sua realizzazione e, nello stesso tempo, assicurerebbe la piena occupazione. L'Italia, in questo modo, allargherebbe e diversificherebbe la propria struttura produttiva: da un lato, rafforzerebbe i settori in cui è leader mondiale, cioè quelli dei prodotti personalizzati made in Italy, primi fra tutti i beni strumentali; da un altro lato, acquisirebbe nuovi settore a più alto valore aggiunto, primi fra tutti la logistica. Il Mezzogiorno diverrebbe il baricentro di una nuova area economica del Mediterraneo e di una politica di cooperazione con l'Africa e il Medio Oriente, volta a definire nuove relazioni intercontinentali.
34,00 32,30

Una nuova transizione al socialismo. Il ruolo chiave di Cuba e del Centro America

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 174
In tutti i Paesi socialisti la pianificazione centralizzata si è scontrata con una contraddizione cruciale: la non corrispondenza tra modo formale e modo reale di appropriazione dei mezzi di produzione, a causa di un insufficiente grado di interdipendenze e integrazioni delle loro strutture produttive. Si era ritenuto che tale non corrispondenza fosse solo di ordine cronologico, cioè che potesse essere superata puntando ad una crescita accelerata dell'economia. Ma, con la fine del fordismo e l'esigenza di un'offerta sempre più differenziata, a fianco della storica tendenza alla concentrazione e alla centralizzazione è emersa una seconda tendenza esattamente opposta, la deconcentrazione e la decentralizzazione. Di conseguenza, si è ritenuto che fosse inevitabile ammettere un'organizzazione in cui il mercato prendesse sempre più rilevanza rispetto al piano, con un evidente rischio: il ritorno al capitalismo. Al contrario, in questo saggio, grazie a un coordinamento strategico e paritario, si sostiene la possibilità di una nuova organizzazione produttiva e, con essa, di una nuova transizione al socialismo. Cuba e il Centro America potrebbero esserne un avamposto.
24,00 22,80

La Valtellina. Economia montana, sviluppo alternativo, nuovo soggetto sociale

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 396
In questo saggio si è illustrata la possibilità di uno sviluppo nazionale autocentrato, fondato sulla specificità delle risorse naturali e culturali dei luoghi, grazie al quale l'Italia sarebbe nelle condizioni di assumere un nuovo ruolo nel quadro mondiale. Al fine di verificare la validità teorica e pratica dell'ipotesi, si è voluto dare un esempio delle sue potenzialità immaginando una politica degli interventi a livello locale, ovvero in Valtellina, una realtà territoriale tra quelle in cui, per ragioni strutturali, appare più arduo il compito di innescare un adeguato processo di sviluppo. La nuova prospettiva avrebbe alla base due forme economiche, rete stretta e mercato alternativo. La prima forma, un’organizzazione produttiva caratterizzata da un coordinamento strategico e paritario, permetterebbe alle imprese del made in Italy di operare per l'egemonia sui mercati internazionali, contrapponendo la propria produzione di qualità e personalizzata a quella low cost delle multinazionali, specchio di una classe lavoratrice sfruttata e impoverita. La seconda forma, un'organizzazione caratterizzata da una speciale fonte di finanziamento, il reddito differito e le tasse autogenerate, renderebbe possibile il completo controllo dell'ambiente e, nello stesso tempo, la piena occupazione. Le piccole e medie imprese della montagna, proprio a causa della loro collocazione territoriale, avrebbero l'opportunità/necessità di essere avamposti della nuova offerta produttiva, gettando le basi di un autentico processo democratico, sempre più ampio e pervasivo, a scala mondiale. La coralità produttiva dei distretti industriali di Becattini potrebbe allora diventare un nuovo soggetto sociale, il sostituto storico dell’operaio collettivo e cooperativo di Marx.
42,00 39,90

Egemonismo del capitale e autodeterminazione dei popoli. Una proposta per il Centro America e i Caraibi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 276
In questo libro, assunto come un esempio significativo il Centro America e i Caraibi, si propone una nuova via all'emancipazione dei lavoratori e dei popoli del XXI secolo, alla luce delle contraddizioni da cui è caratterizzato il processo di accumulazione mondiale. Tramontato il fordismo, un modo di sviluppo fondato su una costante crescita quantitativa della produzione, è emersa la necessità di un nuovo modo di sviluppo, fondato sull'innovazione, sulla personalizzazione e sull'ecosostenibilità. Lo studio sostiene che tanto il capitalismo quanto il socialismo hanno reagito in modo improprio alla crisi del fordismo, privilegiando attraverso la globalizzazione una forma organizzativa improntata dalla gerarchia temperata dal mercato, con un crescente dominio del capitale sul lavoro, del centro sulla periferia. Rete stretta, un'organizzazione produttiva caratterizzata da un coordinamento strategico e paritario, sarebbe invece la risposta più adeguata alle nuove istanze strutturali. Le piccole e medie imprese, espressione della cultura sociale dei loro contesti territoriali, avrebbero la possibilità di essere protagoniste di una nuova offerta produttiva, sempre attenta a soddisfare criticamente le specifiche esigenze della domanda.
34,00 32,30

Le macchine utensili e il made in Italy

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 222
Il sottodimensionamento aziendale, debolezza strutturale comune a ogni settore del made in Italy, sta diventando un handicap insostenibile. Le piccole e medie imprese hanno forti difficoltà a dotarsi di nuove aree aziendali, senza le quali saranno sempre meno in grado di competere in modo adeguato con i leader mondiali, giapponesi e tedeschi. Si ritiene che vi sia un solo modo perché esse le acquisiscano e, nello stesso tempo, mantengano integre identità e autonomia: una politica che promuova fra loro uno speciale coordinamento interaziendale, rete stretta e, come contesto territoriale, la formazione di un bacino di produzione autoinnescante. La validità teorica e pratica di tale tesi ha trovato riscontro nelle risultanze conoscitive di un'indagine empirica effettuata fra le imprese. Lo studio - svolto in coordinamento con l'Unione dei Costruttori Italiani di Macchine Utensili (UCIMU) - ha considerato come indicativi quattro comparti produttivi. Analizzate le loro caratteristiche strutturali, ha messo in luce l'efficacia della forma organizzativa immaginata e - attraverso l'individuazione delle soglie dimensionali di criticità - la sua sostenibilità economica.
30,00 28,50

Città Lombardia

Libro
anno edizione: 2009
pagine: 95
Il saggio affronta il problema di un nuovo sviluppo per Milano e il resto della Lombardia. Vi è illustrata l'antinomia tra due ipotesi di città: Grande Milano e Città Lombardia. La prima ipotesi, sostenuta dall'urbanistica convenzionale, è il risultato di una astratta concezione della pianificazione: ignara del quadro di riferimento strutturale, identifica Milano come continuum insediativo esteso a scala provinciale, ritenendo che una più qualificata abitabilità del territorio sia chiave di una sua capacità competitiva internazionale. Assunta dalle forze politiche al governo delle istituzioni pubbliche, è diventata una comoda copertura culturale agli interessi speculativi dei maggiori gruppi immobiliari e finanziari. La seconda ipotesi, sostenuta da una scuola di pensiero alternativa, è una Milano allargata al restante della Lombardia, in grado di costituire un'unica città policentrica a scala regionale. Tale città, immaginata già sul finire degli anni Cinquanta, è stata reinterpretata alla luce delle istanze strutturali emerse con la fine del fordismo, individuando un suo ruolo molto esclusivo nella costruzione di un nuovo modo di sviluppo, alternativo a quello oggi imposto dal potere oligopolistico delle grandi multinazionali.
12,00 11,40

L'altra globalizzazione. Una nuova offerta produttiva nell'area del Mediterraneo

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 264
La tesi sostenuta in questo libro è che la globalizzazione non è semplicemente un processo di progressiva integrazione dei mercati internazionali, quanto piuttosto un nuovo modo di sviluppo capitalistico in cui le più importanti imprese multinazionali si sono organizzate in reti transnazionali nel tentativo di ottenere la flessibilità richiesta dal cambiamento senza rinunciare ai vantaggi che la grande dimensione consente nel controllo oligopolistico dei mercati, a livello mondiale. Un'alternativa è necessaria. Può essere identificata nell'anomalia dei distretti industriali, primi fra tutti quelli del made in Italy. Entro tale prospettiva il Mezzogiorno sarebbe un'ideale base logistica per la costruzione di una nuova area del Mediterraneo.
24,50 23,28

25,50 24,23

Lavorare in Lombardia. Mutamenti strutturali e nuovi obiettivi di sviluppo

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2002
pagine: 324
37,50 35,63

Il postfordismo: dalle radici alle soluzioni. L'esempio paradigmatico della struttura produttiva lombarda

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2000
pagine: 244
L'autore sostiene la tesi che gli attuali nuovi modelli di produzione non sono ancora alternativi al fordismo. Le imprese che li hanno adottati, perseguendo la logica del vantaggio competitivo, hanno realizzato sì prodotti differenziati, ma quasi sempre poco innovativi e non hanno avuto la capacità di innescare nuovi consumi, nuovi stili di vita, e con essi una corposa crescita della domanda. Vi sarebbe però l'opportunità di esplicitare tutto il potenziale strategico della specializzazione flessibile, consentendo alle soluzioni di diventare massa di soluzioni, forse fino al punto di imporre la loro logica a quella delle merci, orientando ogni forma di differenziazione produttiva che il vantaggio competitivo esige verso la produttività sociale.
26,50 25,18

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