Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 382
È stato Luigi Vittorioso ad alfabetizzarmi alle dolci gioie non dico della pigrizia, ma quantomeno della “slow life” (va o non va di moda tutto quello che è “slow”?) e dunque ora non potrà non capire che mi viene difficile trovare la voglia di ricordare quando lui stesso è apparso nella mia vita. Di certo è apparso! E come tutte le figurine napoletane di un album di cui vado parecchio orgoglioso, me lo tengo molto caro perché ai miei occhi possiede le tre fondamentali doti della napoletanità: arguzia, signorilità, ironia e, a seguire, il garbo, l’intelligenza, la cultura… ma queste si possono trovare anche altrove, come altrove si può trovare il caffè, ma non è la stessa cosa. Ah, dimenticavo: la follia!… perché solo un folle, per quanto fornito di tastiera e non di penna d’oca poteva permettersi di rivaleggiare con padre Dante e pensare di trattare L’Inferno in una lingua concorrente.