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Libri di Laura Montedoro

Biografia e opere di Laura Montedoro

Università e cultura

Libro
anno edizione: 2020
pagine: 96
In forma di dialogo si propongono considerazioni e interrogativi sul ruolo dell'università nella società e sulla progressiva marginalizzazione della cultura nel luogo che per secoli è stato uno dei veicoli principali della sua produzione e riproduzione. Il testo cerca di comprendere le ragioni molteplici di questa crisi, anche a partire da un disagio crescente verso la riduzione degli spazi di problematizzazione, creatività, necessaria dissipazione e autentica passione per la conoscenza che dovrebbero caratterizzare le pratiche dell'insegnamento e della ricerca. Il dialogo nasce, in altri termini, dall'urgente necessità di riconoscere un orizzonte di senso nelle ineludibili condizioni del mutamento e dal tentativo di sperimentare e dall'aspirazione a mettere in campo, qui e ora, possibili correttivi e ragionevoli sperimentazioni per tentare di aggiustare la rotta. A chi si rivolge questo libro? A tutti coloro che sono interessati a ragionare sulle forme di produzione e trasmissione dei saperi: agli studenti e ai professori, ma anche a chi, dentro e fuori dall'università, ha a cuore non un ritorno nostalgico al passato, ma una progressiva riappropriazione del ruolo insieme critico, formativo e civile dell'università.
10,00 9,50

Lo spazio pubblico come palinsesto

Libro
anno edizione: 2018
pagine: 192
Sempre più di frequente lo spazio pubblico è al centro di politiche, retoriche e azioni progettuali. Sembra ormai largamente condiviso quanto, fino a una decina di anni fa, non era ancora convinzione diffusa e popolare: il sistema degli spazi pubblici è/dovrebbe essere l’armatura irrinunciabile della città, nelle nuove espansioni così come nelle sue parti consolidate o in corso di trasformazione. Tuttavia, le sfide della società contemporanea e la profonda differenza dei contesti rendono l’assunto assai più debole e ambiguo: quale spazio pubblico? Per chi? Per farci cosa? A questi interrogativi di carattere generale si sommano quelli più strettamente riferiti all’esercizio progettuale. Quali ‘prestazioni’, dotazioni, qualità e caratteristiche, devono garantire gli spazi aperti? Come orientare le trasformazioni nel tempo? Interpretare gli spazi pubblici esistenti come un palinsesto significa orientare lo sguardo verso quegli elementi rotti o interrotti che possono essere riconnessi tramite azioni progettuali consapevoli e coordinate. Sperimentare usi temporanei, modifiche permanenti e processi di riappropriazione/trasformazione tramite step progressivi, con esiti testabili e modellabili nel lungo periodo, consente la riconquista degli spazi aperti erosi da attività e presenze (come il traffico veicolare e la sosta delle automobili) che possono comprometterne la qualità e la funzione. Sottrarre il disegno degli spazi aperti alla frammentazione, non priva di contraddizioni visibili nei processi e ben riconoscibile negli assetti fisici, esito anche dell’estrema settorialità amministrativa e della gestione, appare un obiettivo prioritario. Per contrapporre il valore della continuità (dei percorsi, dei suoli, della sequenza di spazi) occorre affiancare gli strumenti normativi più tradizionali, spesso rigidi, con visioni auspicabili e orientamenti praticabili nel tempo lungo della città: strumenti intermedi, tra piano e progetto, come le linee guida, la cui natura non è codificata ma oggetto, essa stessa, di ricerca e di sperimentazione. Attraverso la raccolta delle voci di diversi esperti e il racconto di un’esperienza sul campo, il libro offre un contributo al dibattito sul tema e si propone come occasione di riflessione per i progettisti, per gli amministratori e per i cittadini.
28,00 26,60

Open Mameli. Un percorso sperimentale di partecipazione

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 132
Che cos’è Open Mameli? È l’esperienza di un percorso di ascolto attivo e progettazione partecipata per il riuso temporaneo della Caserma Mameli in viale Suzzani a Milano, oggetto di un piano di trasformazione urbana. 6 ricercatori del Politecnico di Milano, 153 cittadini impegnati con continuità e rappresentanti di decine di associazioni, 13 incontri pubblici, 1 sopralluogo, 3 giorni di workshop, 55 questionari e interviste, 16.627 interazioni sul Web attraverso social network-sito-mail, 15 settimane di lavoro: questi i numeri del percorso. l libro restituisce pertanto il report finale delle attività svolte e offre una serie di riflessioni a valle del processo, interrogandosi sulle condizioni di partenza, sul metodo e sugli esiti. In particolare, gli autori si concentrano su quegli aspetti del percorso che si ritengono cruciali per produrre un’efficace sintesi dei punti di vista e coagulare le energie collettive attorno a nitidi obiettivi propositivi: sulla necessità di temperare la domanda locale e attuale a confronto con la rilevanza urbana e di lungo periodo dei luoghi (Laura Montedoro); sul punto di vista del progettista (Giancarlo Flòridi); sulle pratiche partecipative come risorsa per la trasformazione della città e l’importanza della terzietà e la qualità della relazione fiduciaria tra cittadini e mediatori-traduttori (Oriana Codispoti e Antonio Mannino); sul rapporto tra ascolto attivo e progetto aperto, sul ruolo delle competenze tecniche nella produzione di un immaginario e, insieme, nella traduzione dei desideri (Fabio Lepratto); sulla potenziale migrazione dalla nozione di ‘partecipazione’ a quella di ‘progetto d’uso’ e ‘progetto di luogo’ (Gabriele Pasqui). Ciò che rende ‘sperimentale’ Open Mameli è la ‘scoperta’ che i vincoli dati all’avviamento dell’esperienza possono essere assunti come risorsa, consentendo di pervenire a una sintesi di richieste, raccomandazioni e auspicii piuttosto precisa e che le competenze tecniche relative alle discipline del progetto, messe a servizio dell’intelligenza della società civile, possono avere un ruolo centrale per pervenire a tale sintesi.
25,00 23,75

Marrakech

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2014
pagine: 134
Per lo studioso e il visitatore occidentale Marrakech rappresenta una sfida: comprenderne l'ordine latente, svelarla e leggerla, attraverso e oltre le retoriche e l'esperienza sensibile è una affascinante avventura intellettuale. Marrakech è una città di stridenti contrasti che si potrebbe descrivere per antinomie: caos e quiete, etereo e massiccio, luce e ombra, locale e globale, miseria e lusso. Se la medina - l'antica città murata, di fondazione medioevale - seduce e confonde, bistrattando i nostri sensi con una straordinaria sollecitazione, la ville nouvelle di fondazione coloniale, e la sua inesorabile trasformazione, ci induce a interrogarci sul suo futuro. Esiste una via islamica per la costruzione della città contemporanea che rifugga da tentazioni vernacolari o postmoderne e non rinunci ai valori spaziali depositati in una peculiare e millenaria cultura dell'abitare? Esiste un modello per lo sviluppo urbano alternativo a quello occidentale? Per capirne di più, abbiamo voluto mettere alla prova i nostri strumenti conoscitivi e le nostre categorie interpretative a confronto con un oggetto di studio tanto estraneo alla nostra formazione, quanto straordinariamente stimolante.
16,00 15,20

Oltre lo sprawl. Riuso, densificazione, urbanità

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 152
18,00 17,10

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