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Libri di Kitaro Nishida

Biografia e opere di Kitaro Nishida

Pensiero ed esperienza vissuta corporea

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 284
"Pensiero ed esperienza vissuta corporea" è una raccolta di saggi composti negli anni che immediatamente precedono e seguono la pubblicazione di "Uno studio sul bene" (1911). Questo secondo volume delle "Opere" permette di gettare uno sguardo sull’intenso lavoro di appropriazione e traduzione del pensiero occidentale che aveva reso possibile il primo e fortunato testo di Nishida, ma che solo a tratti in esso traspariva. Bergson, i filosofi neokantiani, la fenomenologia, ma anche Lotze e Poincaré, appaiono in questo libro come gli autori guida, con i quali confrontarsi per cercare un orientamento e superare le critiche che erano state mosse a "Uno studio sul bene" dal giovane studioso Satomi Takahashi in un celebre saggio che qui compare in appendice. Abbandonato il concetto di esperienza pura, in "Pensiero ed esperienza vissuta corporea" Nishida compie, grazie a Royce e Dedekind, il primo passo verso la definizione del concetto di autoconsapevolezza, che sarà al centro del suo pensiero nel decennio successivo.
22,00 20,90

Uno studio sul bene

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 235
“Uno studio sul bene” (1911) è la prima opera di Kitaro Nishida. Diviso in quattro parti secondo un progetto sistematico che comportava la stesura di un'ontologia, un'etica e una filosofia della religione, il libro si fonda sul concetto di "esperienza pura" che l'autore ricava da Mach, da Avenarius, ma soprattutto da William James, riletto alla luce del pensiero di Henri Bergson. Si tratta del primo tentativo in assoluto di coniugare filosofia occidentale e scuola zen, il primo passo per dar vita a un progetto filosofico interculturale collocato al crocevia tra Oriente e Occidente.
22,00 20,90

Luogo

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 156
"Non serve certo dire che nel meraviglioso sviluppo della cultura occidentale, in cui si considera la forma come essere e la formazione come bene, c'è molto di notevole e da imparare, ma forse che non si cela alla radice della cultura orientale, che i nostri antenati hanno tramandato da alcune migliaia di anni, qualcosa come il vedere la forma di ciò che non ha forma e il sentire la voce di ciò che non ha voce? La nostra anima non smette di cercarlo e io vorrei provare a dare un fondamento filosofico a un tale bisogno". In questo saggio del 1927 Kitaro Nishida, il più importante filosofo giapponese contemporaneo, riesce con il concetto di "luogo di assoluto nulla" ad introdurre in modo originale nella discussione filosofica l'esperienza di pensiero della tradizione orientale, in particolar modo di quella del buddhismo zen. Vero punto di svolta della sua evoluzione teoretica, questo saggio inaugura la fase più creativa della produzione nishidiana.
14,00 13,30

Il corpo e la conoscenza. L'intuizione attiva e l'eredità di Cartesio
7,75

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