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Libri di Gianna Manzini

Biografia e opere di Gianna Manzini

Un mondo senza umani. Storie di animali, alberi, mari, cieli, montagne

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 240
«C'è sempre stato un tema di fronte al quale mi sono impuntata. Il tema degli animali. Questo lo salvo e lo salverò finché campo. Non ci posso rinunciare.» Così Gianna Manzini introduceva la sua raccolta Animali sacri e profani (1953), successivamente ampliata nell'Arca di Noè (1960), un'originale antologia di scritti a tema animale. Non era la sua prima incursione nel mondo "oltre l'umano", esplorato letterariamente sin dai tardi anni Venti: un'indagine "nel cuore delle cose" condotta attraverso una «prosa veramente poetica, non poetizzata» (Pasolini), capace di restituire lo sguardo a una natura brulicante, di far parlare non solo creature animate, ma anche alberi, montagne, l'acqua del mare, le nuvole. Sul sottile crinale tra invenzione narrativa e osservazione del vero, tra epifania modernista e gioia estetica, memoria e sogno, i testi qui raccolti danno conto per la prima volta della produzione "animista" di Manzini, ispirata a una poetica originalissima che annulla ogni distanza tra natura e cultura.
13,50 12,83

Ritratto in piedi

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 240
In una narrazione intima e naturalmente poetica, Gianna Manzini ripercorre la propria infanzia, esplorando il complesso rapporto con il padre, Giuseppe Manzini, fervente anarchico scomparso nel 1925 dopo un’aggressione fascista. Un padre che alla figlia trasmette la sua più profonda convinzione: «Non basta averlo un ideale; bisogna esserne degni: capaci cioè di sacrificargli qualsiasi cosa, a cominciare da se stessi». Un padre che nella figlia si riconosce: «“Tu” disse infine “sei come me.” Pensava: “Non ti tireresti indietro, tu”». Nell’intrecciare i propri ricordi con le riflessioni sulla figura paterna, la sua integrità morale e inflessibilità, «l’autrice-narratrice – sostiene Cristina Savettieri – esplora lo spazio interiore dei suoi personaggi dandogli voce e immaginandone i pensieri e le emozioni, e varca così il confine che separa le scritture rigorosamente dal vero dall’invenzione narrativa». Ritratto in piedi (1971) è un’opera modernista dallo stile insolito, disarticolato, in cui rievocazioni epifaniche e pensieri emozionati si muovono in un groviglio di voci narrative – la bambina, l’universitaria, la scrittrice anziana – e piani temporali distinti. Un memoir che è una meditazione sulla vergogna, sul dolore, sulla perdita e la riconciliazione, una storia che ci interroga «sul potere dell’arte di liberarci, sulla sua capacità di dare forma anche alla propria insufficienza».
13,00 12,35

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