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Libri di Gaetano Salvemini

Biografia e opere di Angelo Tasca

Mazzini. Con i «Doveri dell'uomo» di Giuseppe Mazzini

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 320
Fu la sanguinosa repressione del generale Bava Beccaris ai moti di Milano del 1898 a spingere il giovane socialista Salvemini, allora promettente studioso di storia medioevale, a spostare i propri interessi verso la storia contemporanea. Da dove nasceva la crisi che il giovane Stato italiano stava attraversando con la reazione di fine secolo? Le sue radici andavano ricercate nelle fragilità e negli errori della democrazia risorgimentale e in alcune ambiguità e contraddizioni di uno dei fondatori dell’Italia unita e indipendente: Giuseppe Mazzini. Se da una parte i principi di libertà e unità, l’ideale repubblicano e l’attenzione alla questione sociale rendevano Mazzini una figura fondante del movimento democratico, altri aspetti del suo pensiero e della sua opera non meno rilevanti ma spesso trascurati – come la centralità del riferimento a Dio e alcuni tratti dogmatici – si sarebbero dimostrati terreno fertile per successive istanze autoritarie. Analizzando la vita e le opere di Mazzini, e in particolare i suoi Doveri dell’uomo, Salvemini mette in luce sia il messaggio di libertà sia le ambiguità teoriche del padre della patria, grazie alle quali del pensiero mazziniano “ciascuno attingeva e adottava quelle parti che corrispondevano al proprio stato d’animo, e trascurava o non comprendeva il resto”. La riflessione di Salvemini si sposta quindi sulla fortuna di Mazzini e sui suoi diversi usi politici, culminati nell’utilizzo che ne avrebbe fatto il fascismo preparando, un quarto di secolo dopo le cannonate di Bava Beccaris, la propria svolta dittatoriale.
14,00 13,30

I partiti politici milanesi nel secolo XIX

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2012
pagine: 196
Insegnante al liceo di Lodi, Gaetano Salvemini affianca all'attività di studioso quella dell'osservatore e del militante politico. Al Nord, in particolare, scopre i testi di Carlo Cattaneo, e contemporaneamente inizia a collaborare a "Critica Sociale", la rivista-palestra del riformismo turatiano. Più in là negli anni, lo storico pugliese ricorderà quel periodo come uno dei "più belli" della sua vita. Frutto di questo insieme di circostanze favorevoli sono le pagine de I partiti politici milanesi nel secolo XIX, un volumetto formidabile in cui si mescolano rigore analitico e chiarezza espositiva. Al centro della narrazione, sempre nervosa e incalzante, il periodo che va dalla caduta del Regno d'Italia al 1859, anche se un capitolo finale aggiorna sui movimenti politici di rito ambrosiano sino alle soglie del Novecento. Ancora socialista, Salvemini rifiuta il clima, allora prevalente fra gli studiosi di vicende patrie, di embrassons-nous, sottolinea invece ambiguità e contrasti che caratterizzano la lotta politica dei lombardi "sotto il dominio austriaco". Il risultato è un quadro assai mosso, una varietà di voci e figure, il tutto tratteggiato con essenziale icasticità. Nulla che assomigli a certo preteso "unanimismo" così di moda nella vulgata risorgimentalista. Bella figura nel libro, infatti, fanno soprattutto i perdenti, a cominciare da Cattaneo, vera testa pensante delle Cinque Giornate milanesi.
15,00 14,25

Il dovere di testimoniare. Carteggio

Libro
editore: Bibliopolis
anno edizione: 1996
pagine: 346
16,00 15,20

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