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Libri di Flavio Parisi

Biografia e opere di Flavio Parisi

Tokyo è una grande cucina. I giapponesi si conoscono a tavola

Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2025
pagine: 240
Quando Flavio Parisi è arrivato per la prima volta a Tokyo, vent’anni fa, nella valigia aveva due chili di spaghetti e due lattine di pelati, perché non sapeva quanto avrebbe potuto sopravvivere senza cibo italiano. Invece si è trovato a usarli più di un mese dopo, e solo perché i nuovi amici giapponesi volevano a tutti i costi provare la sua famosa pasta al sugo. Così, mentre in Italia prendeva piede la moda dei sushi all-you-can-eat, Parisi iniziava dall’altra parte del mondo una nuova vita come insegnante di italiano per i cantanti d’opera di Tokyo, imparava i rudimenti della lingua e soprattutto scopriva questa inedita, bruciante passione: la cucina giapponese, in un certo senso il “vero motivo” per cui è riuscito a mettere radici qui. A Tokyo infatti è impossibile mangiare male: che tu entri in una izakaya alla buona o in un ristorante ricercato di sushi, che tu approcci un banchetto di yakitori alla griglia o una taverna specializzata in soba, puoi stare tranquillo. La grande cura (maniacale) per la forma che caratterizza i giapponesi si riflette nel modo in cui intendono la preparazione e il servizio dei piatti: basta osservare il cuoco al bancone che adatta il ritmo di frittura a quello con cui i diversi clienti mangiano, per servire a ognuno la tempura al suo apice di croccantezza e sapore. In questa iniziazione spirituale e gastronomica insieme, Flavio scoprirà l’ispida tenerezza dei lavoratori al mercato del pesce e la solitudine dello shokunin, il maestro del sushi, e noi con lui in contreremo vecchi sommelier di riso e giovani distillatori di nihonshu (per i neofiti: sake), scienziati dell’umami, pasticceri fan dei maritozzi e musicisti girovaghi. Se Tokyo è una grande cucina, non è solo questione di qualità: l’interesse dei giapponesi per il cibo è qualcosa che si fa cultura, condivisione, festa profana e rito religioso insieme. Ed è uno spirito che alla fine ci accomuna: dopo vent’anni, ancora oggi ogni giorno Flavio Parisi si stupisce di quanta Italia trovi in questo lontanissimo Giappone.
19,00 18,05

Cadere sette volte, rialzarsi otto. Il Giappone e il giapponese per autodidatti

Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2024
pagine: 256
Flavio Parisi è capitato a Tokyo quasi per caso: l’ha scelta d’istinto come meta di vacanza dopo i mesi a rovistare tra le carte di un archivio friulano, per la tesi in indologia. In Giappone ha trovato una cultura che mescola antico e moderno, tra panorami struggenti e notti al neon, ma soprattutto una lingua viva e per lui sostanzialmente ignota. Sapeva infatti tre frasi in croce di giapponese, ma si è subito intestardito a impararlo da autodidatta, attaccando bottone con gli avventori un po’ alticci delle izakaya e con gli anziani che popolano i sentō, i bagni pubblici dove si va per riscaldare le ossa prima di coricarsi sui futon in case di legno piene di spifferi. Nel giro di qualche mese ha imparato i primi rudimenti, si è iscritto a un corso di calligrafia e soprattutto ha deciso di fermarsi a vivere lì, grazie a uno stipendio da insegnante di dizione per cantanti lirici – con cui parlava per lo più italiano. Ma alla fine il giapponese l’ha imparato, anche perché le persone che incontrava erano tutte incuriosite da questo giovane friulano che voleva a tutti i costi entrare nella loro splendida e difficilissima lingua. Vent’anni dopo, Parisi ha deciso di restituire il favore, insegnando un po’ di giapponese a tutti noi. Ma non solo: sfrutta le espressioni idiomatiche, gli alfabeti sillabici e gli ideogrammi, il linguaggio non verbale, le poche regole e le infinite eccezioni, per farci entrare nella filosofia e nella cultura di uno dei paesi più affascinanti al mondo. Scopriremo i vari gradi con cui ci si può inchinare e il complicato galateo per non provocare meiwaku (“fastidio”, ma è un eufemismo); ci aiuterà a ordinare al ristorante e a orientarci nelle labirintiche stazioni, ma anche a capire il modo in cui si esprimono (o non si esprimono) le emozioni in pubblico; ci racconterà del rapporto controverso che i giapponesi hanno con la natura e dell’ossessione che hanno per gli hobby altrui, e propri. Alla fine di questo libro forse non saprete parlare giapponese, ma saprete parlare con i giapponesi nel vostro prossimo, inevitabile, viaggio a Tokyo.
17,00 16,15

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