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Libri di Fabio La Mantia

Biografia e opere di Fabio La Mantia

La fine del tempo. Apocalisse e post-apocalisse nella narrativa novecentesca

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 192
Il ventesimo secolo è stato segnato dall'epifania di una rinnovata e recrudescente decadenza riguardante i modelli sociali, ecologici e tecnologici, rivelatisi fallimentari panacee dell'assurdità umana. Questo senso opprimente di disagio e devastazione si riflette lungo una duplice articolazione all'interno del volume: apocalisse e post-apocalisse. Nel primo caso, la ricorrenza di modelli e paradigmi apocalittici, per lo più di stampo religioso, rintracciabile all'interno di una serie di testi, romanzi e racconti, di autori appartenenti alla tradizione italiana e afro-americana. Calvino, Buzzati, Landolfi, Moravia ed Ellison declinano, nelle loro opere, la fine del mondo attraverso visioni e pronunce stilistiche autonome e sorprendenti. Il crinale sottile su cui si muovono si distende tra le macerie del mondo perduto e le rovine stilistiche, in qualche modo quell'apocalisse della narrazione additata da Benjamin, sommandosi l'angoscia della fine a quella dello stile. Nel secondo, l'indagine si sposta sull'interpretazione di storie che prendono l'abbrivio da una evento catastrofico già verificatosi e le cui conseguenze vanno valutate alla luce di ciò che è sopravvissuto: i resti, le rimanenze di un mondo improvvisamente sparito. Vonnegut, Lessing, McCarthy, Morselli si aggirano tra le rovine di una civiltà autoimplosa, rivelandone segni inquietanti, ma anche esiti inaspettati.
25,00 23,75

Il dramma della straniera. Medea e le variazioni novecentesche del mito

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 160
La più controversa tra le tragedie greche, Medea, è anche la più moderna nella sua autentica disperazione e nella sua perenne vitalità; proprio per questo, tale dramma si offre a inedite letture e nuove forme di rappresentazione, facendosi carico di esprimere le patologie della civiltà contemporanea. Il volume propone una panoramica novecentesca del mito euripideo di Medea, soffermandosi su contingenze espressive diverse, passando dal teatro alla letteratura, al cinema. Le "Medee Nere" riscrivono il motivo classico in un contesto coloniale e oppressivo, mostrando Medea come vittima che si ribella e vince le costrizioni dell'apartheid e le contraddizioni etniche e razziali. In "Medea e l'elefantessa: Corrado Alvaro e la lunga notte del mito", l'eroina di Euripide dismette le sue vesti terribili per aprirsi a una disarmata e straziate umanità, in un'opera in cui grecità e modernità perfettamente convivono. Ne "La violenza del sacro e il disordine del dolore. Il mito di Medea secondo Pasolini" si analizza la trasposizione cinematografica della tragedia, realizzata dal poliedrico intellettuale, nella quale vengono messe in luce le ragioni oscure di un sapere lontano.
33,00 31,35

La tragedia greca in Africa. L'Edipo Re di Ola Rotimi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 144
La letteratura post-coloniale è una sintesi di protesta e imitazione. Essa mescola al suo interno rivolta e conciliazione. Questa dualità ne permea gli stratagemmi, lo stile e i contenuti in una maniera tale che non sempre si mostra fin da subito percepibile alla critica. Questa condizione s'impone decisa nella riscrittura della tragedia greca in Africa. In questa si contemplano una varietà di propositi e fini; talvolta l'impostazione è metaforica, altre volte polemica (reclamare un'eredità rubata), altre ancora puramente artistica. D'altronde, la storia del rapporto tra l'Europa e l'Africa è tragicamente segnato da episodi di sofferenza, oppressione e razzismo. I drammaturghi hanno così sfruttato le potenzialità della tragedia greca, distante abbastanza per affermare verità tanto disperate che il pubblico non sarebbe in grado di sentire e vedere direttamente. Il proposito di questo studio, perciò, è quello di esaminare come il materiale culturale greco sia stato impiegato in Africa, attraverso la maestria di uno dei più illustri rappresentanti della sua drammaturgia, Emmanuel Gladstone Rotimi (1938-2000), con particolare riferimento al suo componimento più celebre, The Gods Are Not to Blame (1969), reinterpretazione e riscrittura di un testo canonico della cultura occidentale, l'Edipo Re sofocliano, con cui ha presentato, rappresentato, definito ed esplorato la storia e l'identità del proprio paese.
18,00 17,10

Leadership e citizenship nei drammi storici di Ola Rotimi

Libro: Libro in brossura
editore: CLUEB
anno edizione: 2008
pagine: 147
17,00 16,15

Il golfo della transizione. Wole Soyinka riscrive «Le Baccanti» di Euripide

Libro: Libro in brossura
editore: CLUEB
anno edizione: 2004
pagine: 111
12,00 11,40

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