Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Emil M. Cioran

Biografia e opere di Emil M. Cioran

Esercizi negativi. In margine a «sommario di decomposizione»

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2025
pagine: 265
I testi qui raccolti ci offrono il privilegio raro di penetrare nel laboratorio di Cioran e di assistere, per così dire in presa diretta, al distillarsi del suo pensiero. Scopriamo così come il Cioran degli inizi, più lirico, più «scarmigliato», «più apertamente provocatorio», arrivi alla folgorante condensazione del frammento. «Gli Esercizi negativi mostrano l’“esplosione” vissuta e il lento lavoro di rifinitura dello stile» osserva Ingrid Astier, e basterà scorrere anche solo i titoli di alcuni capitoli – «L’assoluto e le sue caricature», «L’improbabile come salvezza», «Il suicidio come strumento di conoscenza», «Tra Dio e il verme», «Del solo modo di sopportare gli uomini» – per cogliere la forza dirompente di un libro dal quale non si esce indenni. Perché «un libro deve frugare nelle ferite, anzi deve provocarle. Un libro deve essere un pericolo», affermerà molti anni più tardi lo stesso Cioran, svelando l’intento profondo di queste pagine, che alla minaccia dell’accecamento preferiscono la lucidità dell’insonnia.
16,00 15,20

La speranza è più della vita. Intervista con Paul Assall

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 106
Nel marzo del 1985, intervistato dal giornalista tedesco Paul Assall, Emil Cioran tenne presso la sede dell'emittente radiofonica "Südwestfunk" (Baden-Baden) un'importante conversazione, focalizzata sui temi della speranza, della storia e dell'utopia. In disaccordo con le voci imperanti del pensiero filosofico-teologico, moderno e contemporaneo, l'intellettuale rumeno illustra le principali linee guida della propria tragica Weltanschauung, fondata sul nichilismo e sul rifiuto totale di ogni prospettiva storicistica (ideologica, escatologica). All'idea di "progresso ", egli sostituisce il "regresso", all'"utopia", il "disinganno". La storia, secondo l'eretico Cioran, da sempre magistra vitae, insegna come l'uomo sia ontologicamente macchiato, e quindi condannato ad un inesorabile "cammino verso il peggio". In tal senso, inutile attendersi un miglioramento morale del genere umano o un'evoluzione della società. L'unica forma di "salvezza", forse, è rassegnarsi al divenire assurdo del mondo, accettando la "caduta" e il "fallimento" come un'imperscrutabile fatalità.
7,00 6,65

L'inconveniente di essere nati

Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1991
pagine: 187
19,00 18,05

Vacillamenti

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 76
Felice è l'incontro di Cioran e Alechinsky in quest'opera del 1979, contemporanea a "Squartamento". In essa si scopre tutto l'eccesso della parola sincera delle diagnosi lapidarie e risanatrici degli aforismi di Cioran e la sovrabbondanza del tratto onirico della "pittura urlata" di Alechinsky. Laddove Cioran mette in atto un ennesimo esercizio di stile, risoluto nella ricerca della "perfezione stretta" dei suoi aforismi, la mano di Alechinsky cerca il possibile mediante elementi formali, nel necessario intreccio di sogno e realtà, attraverso l'illanguidimento delle immagini. Straordinaria coabitazione e modulazione di parola e figura, di segno e gesto, di discorso e macchia: è qui indubbiamente all'opera un tono affettivo di angoscia e di ferocia, che si muove su un livello profondo, poiché tra il soggetto preso in esame e la sua messa in forma (sia essa parola di Cioran o immagine di Alechinsky) si stabilisce un vincolo viscerale, quasi organico.
12,00 11,40

Lettere al culmine della disperazione (1930-1934)

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 92
Il presente volume costituisce un'antologia delle missive inviate da Emil Cioran, nel periodo 1930-1934, agli amici romeni Bucur Tincu, Petre Comarnescu, Arsavir Acterian, Mircea Eliade, Nicolae Tatù. Ciò che maggiormente colpisce in queste prime lettere è la soggettività del giovane Cioran che si mostra e si ritrae misteriosamente nella lingua. In queste lettere è infatti ancora possibile osservare il processo di verità esposta sulla scena epistolare, e cogliere sul vivo l'attività performativa della parola. Le missive di Cioran, redatte al tempo della composizione e della pubblicazione del suo primo libro in Romania non hanno solamente una valenza storica e documentaria, ma sono lettere appassionate, aggressive oppure tenere, in cui il discorso privato e lo scritto di circostanza si accompagnano a un percorso di elaborazione filosofica e retorica, oltre che una ricerca di stile poetico. La posta in gioco per il Cioran di quegli anni è quella di scrivere al culmine della disperazione.
10,00 9,50

L'intellettuale senza patria. Intervista con Jason Weiss

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 86
La presente intervista, rilasciata a Parigi nell'agosto del 1983 al giornalista, scrittore e traduttore americano Jason Weiss, viene qui presentata per la prima volta al pubblico italiano. "Accanto a esperienze di carattere autobiografico, Cioran esplicita, con rigore e chiarezza, quelli che sono i temi portanti del suo pensiero neo-pagano: la coscienza come 'fatalità', il tempo e la noia, l'insonnia come supplizio per l'esistenza, l'idea 'positiva' del suicidio, Dio come illusorio compagno 'nei momenti di estrema solitudine', la malvagità insita nella natura umana, la storia come inesorabile 'cammino verso il peggio', e infine, l'ineluttabile destino avverso. È un Cioran che spazia a 360 gradi da un argomento all'altro, discorrendo, con padronanza e disinvoltura, di metafisica e morale, mistica e musica, filosofia e letteratura".
4,90 4,66

Il nulla. Lettere a Marin Mincu (1987-1989). Testo originale a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 90
Il presente epistolario, costituito da undici lettere e due testi di Cioran spediti a Marin Mincu tra il 1 settembre 1987 e il 4 luglio del 1989. ruota intorno a tre assi portanti che reggono questo delicato intrattenimento per lettera tra i due intellettuali romeni, molto distanti non solo per ragioni anagrafiche o generazionali. Il primo asse della discussione è imperniata sulla figura di Constantin Noica, il maggiore filosofo del secondo novecento romeno, amico di Cioran. Il secondo asse è incentrato sulla figura del sommo poeta Mihai Eminescu, in memoria del quale Cioran consegnerà a Mincu un testo intitolato "La preghiera di un Daco". Il terzo e ultimo asse ruota intorno al destino dell'opera di Cioran in Italia, in particolare quella giovanile scritta in romeno. Inoltre questa corrispondenza epistolare offre interessanti spunti critici di riflessione: uno, sul versante ideologico, riguarda la spinosa questione dell'antisemitismo vero o presunto di Cioran e l'altro, invece, prende in degna considerazione lo straordinario rapporto che la poesia e la preghiera intrattengono con il pensiero. Postfazione di Mircea Tuglea. Appendice di Antonio Di Gennaro.
4,90 4,66

Al di là della filosofia. Conversazioni su Benjamin Fondane

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 112
All'inizio degli anni '40, nella Parigi occupata dalle milizie naziste, due intellettuali di origine rumena, Emil Cioran e Benjamin Fondane, entrambi influenzati dal filosofo russo Lev Sestov, stringono un rapporto di intensa amicizia. Il sodalizio, però, sarà di breve durata: nel marzo del 1944. infatti, l'"ebreo errante" Fondane, arrestato dalla polizia del regime collaborazionista di Vichy, verrà prima internato a Drancy, poi deportato ad Auschwitz, dove troverà la morte tra il 2 e il 3 ottobre dello stesso anno. Cioran, che inutilmente aveva tentato di sottrarre l'amico all'arresto, e alla tragica fine che lo avrebbe atteso, omaggerà Fondane con un toccante ritratto, pubblicato sulla rivista "Non Lieu" (1978) e successivamente negli Exercices d'admiration (1986). Le interviste raccolte nel presente volume, incentrate sulla figura e l'opera di Benjamin Fondane, integrano tale contributo, restituendo l'immagine di un uomo di grande spessore morale, e di un autore di primissimo piano sulla scena culturale europea del primo Novecento.
8,00 7,60

Un'altra verità. Lettere a Linde Birk e Dieter Schlesak (1969-1986)

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 77
Il presente volume raccoglie in maniera integrale lo scambio epistolare, costituito da quattordici missive, intercorso tra Emil Cioran, Linde Birk e Dieter Schlesak negli anni 1969-1986. Esso rappresenta una preziosa testimonianza per comprendere l'evoluzione psicologica di Cioran in Francia e per chiarire il suo rapporto di amore-odio verso la Romania. Afflitto da un'"ineffabile nostalgia", lo scrittore transilvano ritorna col pensiero alle origini e rimpiange, come pochi altri, le proprie radici e la propria terra natia. Nell'esilio parigino, la lontananza dalla patria è vissuta come incommensurabile perdita e ricordo struggente di un passato immemore, al di là del tempo. Ma è proprio attraverso quest'incessante anelito della memoria che l'humus balcanico e il retroterra valacco, originariamente rinnegati, riaffiorano alla coscienza e prepotentemente si rivelano nell'esercizio della scrittura. Un retaggio gravoso, misto di fatalità e disincanto, che inevitabilmente segna l'uomo e il filosofo di Ràsinari, alla perenne ricerca di "un'altra verità'.
7,00 6,65

Il crepuscolo dei pensieri

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2024
pagine: 238
Le verità che Cioran consegnò al "Crepuscolo dei pensieri" contengono il germe delle esplorazioni future e al tempo stesso qualcosa che resiste persino all’organizzazione caotica e frammentaria dei Quaderni. Al fondo di ciascuno degli aforismi qui radunati – che toccano i temi più cari a Cioran (dalla noia alla solitudine, all’insonnia, alla timidezza, al desiderio, all’oblio, al rimorso e al suicidio) – cogliamo la stessa affilata capacità di introspezione, l’estraneità di sempre a ogni filosofia, ma in una versione surriscaldata. Un pensiero che non trova pace e attraversa le vaste distese del «non-luogo universale», lasciando dietro di sé una traccia bruciante nelle parole. «La mediocrità della filosofia si spiega col fatto che si può riflettere solo a bassa temperatura. Quando si controlla la propria febbre, si ordinano i pensieri come fossero marionette; si tirano le idee con il filo e il pubblico non si sottrae all’illusione. Ma quando ogni sguardo su se stessi è un incendio o un naufragio, quando il paesaggio interiore diviene una sontuosa devastazione di fiamme che danzano sull’orizzonte dei mari – allora si dà libero sfogo ai pensieri: colonne tormentate dall’epilessia del fuoco interiore». Un fuoco che permette a Cioran di esserci amico – anche quando apparentemente vorrebbe infierire su di noi.
20,00 19,00

Tra inquietudine e fede. Corrispondenza (1967-1992)

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 144
Il presente volume raccoglie in maniera integrale lo scambio epistolare, costituito da cinquantatré missive, intercorso tra Emil Cioran e George Balan nel periodo 1967-1992. In pieno regime comunista, nell’agosto del 1965, Balan si imbatte per caso nella lettura dell’opera giovanile di Cioran “Cartea amagirilor” (1936). Nonostante questi sia considerato un pensatore “sospetto” dall’intellighenzia della Repubblica Socialista di Romania, finanche un “traditore”, per le posizioni critiche espresse dall’esilio parigino verso la nazione che gli ha dato i natali, Balan, affascinato dalla sua prosa, decide di approfondire la conoscenza dell’autore e di riabilitare la sua figura in patria. Inizia così tra i due intellettuali un intenso scambio epistolare, che si protrae negli anni e che lascia trasparire, al di là dell’amicizia, una diversa, opposta concezione riguardante il rapporto tra inquietudine e fede. La fervida spiritualità cristiano-ortodossa di Balan si scontra spesso con il profondo scetticismo di Cioran. Malgrado ciò, Balan è costretto a riconoscere nel pensatore di Rașinari “uno degli spiriti più religiosi del secolo” e, al tempo stesso, un autentico “maestro” nell'evoluzione del proprio percorso esistenziale.
10,00 9,50

L'insonnia dello spirito. Lettere a Petre Tutea (1936-1941)

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 83
Bucarest, inizio anni ’30: è qui, nella “piccola Parigi” dei Balcani, che il destino di Emil Cioran interseca quello di Petre Țuțea, dando vita a un sodalizio che avrebbe sfidato il corso degli eventi e le alterne vicissitudini personali. Esponenti di spicco della “Generazione Criterion”, i due pensatori romeni frequentano caffè e circoli letterari, impressionando per la loro vivacità intellettuale e la loro verve oratoria. Stesso clima di complicità a Berlino: insieme discutono del futuro della Romania. Poi però spietata interviene la Storia. Nel 1937 Cioran parte per Parigi e assiste all’Occupazione tedesca della capitale francese; Țuțea resta in patria dove subirà il calvario della persecuzione comunista. Il presente volume rappresenta una preziosa testimonianza di un rapporto a distanza ed esplora la psicologia dei due autori che, nonostante i traumi cruenti prodotti dal Novecento, hanno preservato, l’uno verso l’altro, un sentimento di sincera amicizia e di profonda nostalgia.
6,00 5,70

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.