Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Elio Apih

Biografia e opere di Elio Apih

Italia, fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia (1918-1943)

Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2022
pagine: 496
A cento anni dalla nascita di Elio Apih viene riproposto questo suo importante libro, pubblicato la prima volta nel 1966. Basandosi su fonti giornalistiche, sulla pubblicistica italiana e jugoslava, su fondi archivistici reperiti a Trieste e a Lubiana, Elio Apih ha ricostruito la politica del governo fascista nella Venezia Giulia, le vicende degli oppositori e dei fautori del regime, il variare delle situazioni politiche ed economiche internazionali che influivano sulla regione. Una singola regione italiana, che può sembrare ai margini della vita nazionale, diventa così il laboratorio per analizzare uno dei problemi più scottanti della storia tra le due guerre mondiali: la questione delle nazionalità e delle minoranze etniche. Una ricerca che ha contribuito a far comprendere attraverso quali vicende si è passati da una società profondamente lacerata dai drammi delle guerre mondiali a una che si riconosce nei valori della democrazia.
28,00 26,60

Le foibe giuliane

Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 160
Gli interrogativi posti da Elio Apih e le riflessioni che essi suscitano nel percorso di questo libro, muovono da un quesito fondamentale: “Come e da dove viene l’‘infoibamento’ nella Venezia Giulia?” È bene precisare che l’Autore tratta sia delle foibe del 1943 in Istria, sia delle foibe del 1945, che riguardarono anche Gorizia, Pola e Fiume, ma soprattutto, per efferatezza, Trieste. Ciò detto, è significativo che il primo capitolo si apra su uno scenario di vuoto metafisico: l’abisso (abissus abissum invocat) in cui si agitano elementi da primordio evocati tramite suggestioni letterarie, si ridesta un universo premoderno di credenze misteriche e magiche che aveva profondamente colorato i tessuti dell’immaginazione di tante generazioni di istriani; la percezione diffusa è quella del male connesso alla foiba. Ma sul piano storico l’“infoibamento” come eccidio trova collocazione nel quadro della Seconda guerra mondiale; taluni episodi (il massacro di Katyn, le Fosse Ardeatine, le stragi in Spagna descritte da Hemingway) possono far pensare ad un’analogia fra le modalità “rituali” dell’eccidio. Tuttavia il quadro delle foibe giuliane pone la questione di un uso barbarico che sembra appartenere all’Europa centroorientale, e ci si domanda se esista un’inquietante presenza di “esperti” istruiti dai protagonisti dei fatti di Katyn. Si tratta, ad ogni modo, di un accadimento storico complesso, che rompe un plurisecolare assetto sociale da un lato, e dall’altro, nella lotta di liberazione, assume, dal punto di vista sloveno o croato, carattere di strumento per la revisione confinaria con l’Italia. Le tensioni politiche si intrecciano con quelle nazionali e viceversa. Per decenni la questione delle foibe è stata ostaggio della polemica politica, fondata sul mero conteggio dei morti, sulla descrizione delle atrocità, senza contare l’aleatorietà delle testimonianze dirette, tanto più incerte quanto più accentuata ne è la contingente emotività. L’ipotesi dell’Autore è che il comunismo jugoslavo “non allineato” non è stato sottoposto a giudizio in quanto ha goduto di un’ampia immunità dettata dall’atlantismo e incontrato l’apprezzamento della sinistra italiana in nome del - la politica di equidistanza terzomondista di Tito; in Italia l’antifascismo si sarebbe invece dovuto impegnare di più nella costruzione di un’etica democratica nella società civile, e meno in quella di un’etica politica o partitica, nel corso di un lungo processo che ne ha enfatizzato il culto eroico anche tramite l’abuso retorico, laddove la generazione democratica di Apih aveva intravisto nell’antifascismo l’opportunità di una rifondazione morale della Nazione italiana.
18,00 17,10

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.