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Libri di Edoardo Simonotti

Biografia e opere di Edoardo Simonotti

Emozioni, affetti, sentimenti: tra natura e libertà

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 304
Discutere di emozioni, affetti e sentimenti in filosofia potrebbe sembrare un'operazione contraddittoria. Come può accostarsi il pensiero filosofico, con le sue istanze di oggettività, a tutti quegli stati affettivi soggettivi che costellano l'esistenza umana? E le emozioni sono anzitutto il segno dei nostri necessari vincoli naturali o sono piuttosto espressione della libertà che ci caratterizza? In che misura siamo veramente liberi vivendo delle emozioni? E quali di queste ci rendono più (o meno) liberi, più (o meno) uomini? Per i diversi autori di questo volume, pur a partire da approcci differenti, l'universo delle emozioni non è un ostacolo da superare, un impedimento al pensare, ma un aspetto da riconoscere e valorizzare nelle sue molteplici potenzialità per descrivere il sentire stesso – colto di volta in volta nelle sue sfumature estetiche e psicologiche, assiologiche e cognitive, etiche e sociali – come autentico luogo di intersezione tra natura e libertà.
25,00 23,75

La svolta antropologica. Scheler interprete di Nietzsche

Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2006
pagine: 220
Tra gli autori che hanno maggiormente influenzato l'attività filosofica e culturale di Max Scheler (1874-1928) si deve senz'altro annoverare la figura epocale di Nietzsche. Ricostruendo le principali tappe del dialogo che Scheler intraprende con la filosofia nietzschiana, il presente lavoro risale alle origini della "svolta antropologica" che ha preso avvio nei primi decenni del Novecento e perdura fino al nostro tempo. Da questo confronto emerge la necessità di porre con forza nuova rispetto al passato il problema dell'uomo, prendendo atto delle conseguenze antropologiche generate dai concetti fondamentali del pensiero nietzschiano, dalla sua rivalutazione radicale della "vita" sotto il segno della "morte di Dio". Scheler è consapevole della condizione "ambigua" in cui si trova l'uomo moderno, teso tra gli aspetti pulsionali della vita e le istanze ideali dello spirito, tra l'affermazione di sé e l'amore per l'altro. Per questa ragione ritiene che l'antropologia filosofica non possa fermarsi in ultima istanza alla prospettiva parziale indicata da Nietzsche e ridurre quindi il senso dell'umano ad un unilaterale vitalismo e ad un rigido individualismo. La "peculiare posizione dell'uomo nel cosmo" è infatti quella di un essere aperto allo schiudersi di uno spazio metafisico-religioso e all'incontro con l'alterità.
16,00 15,20

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