Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di D. Bifulco

Biografia e opere di Antoine Garapon

Diritto e cultura in Israele

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 264
Il diritto come luogo di contesa per la cultura di ieri, oggi e domani. È questa la prospettiva da cui Mautner guarda ad Israele, un paese in cui antico e nuovo convergono in una miscela densa, seduttiva e complessa. Law & the Culture si fondono, qui, a fornire una chiave di lettura che ci aiuta a districare la complessità delle vicende storiche israeliane e in particolare la radicata opposizione tra laici e religiosi. Se i primi hanno saldamente legato Israele all'Occidente e, quindi, il diritto israeliano alla tradizione liberale anglo-americana, i religiosi non hanno mai smesso di traghettare la cultura verso la Halakah, la legge ebraica tradizionale, reclamandola come base del diritto statale. Riacutizzatosi il contrasto negli anni Settanta del secolo scorso, i laici hanno indirizzato la propria attività politica verso la Corte Suprema, l'istituzione più decisa nell'azione di radicamento dei valori liberali. Grazie a innovativi orientamenti, la Corte è divenuta un caso paradigmatico, e universalmente noto, di attivismo giudiziario. Nel frattempo, complice il forte incremento della popolazione arabo-israeliana, si è affacciata in Israele un'ulteriore e drammatica divisione: gli equilibri del paese sono ormai legati a filo doppio non soltanto al rapporto tra laici e religiosi, ma anche alle sorti della cospicua minoranza arabo-israeliana, a oggi seriamente discriminata.
30,00 28,50

Chiudere i conti con la storia. Colonizzazione, schiavitù, Shoah

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2009
pagine: 216
L'idea è che al male prodotto dalla storia si possa rimediare con azioni civili e risarcimenti di natura economica. Il dubbio è se indennizzi e class actions possano fornire una risposta soddisfacente alle istanze di riconoscimento rivendicate dalle vittime dei "danni della storia". Idea e dubbio sono sottoposti al fuoco di fila dell'analisi di un giurista che sa resistere alla tentazione del partito preso, che sa essere disincantato e appassionato al tempo stesso, perché consapevole sia dei limiti immanenti al diritto sia della fragile pretesa che il medium giuridico possa sostituirsi a quello politico. Shoah, colonizzazione, schiavitù: a invocare riparazione, nei casi giudiziari presi in esame, è un bando, è un viaggio negli inferi, un senso di esilio politico ancora vivo, mai rimarginato. L'idea di riparazione, in sede civile, dei danni storici trae origine dal cuore di un evento, la Shoah, che non finisce di tormentare l'Occidente, nonché dalla cultura liberale degli Stati Uniti, che per prima è riuscita a tradurre sofferenze e ferite della memoria in risarcimenti miliardari a favore delle vittime del nazismo. Dal misconoscimento (dei diritti, della dignità umana) al riconoscimento, passando per il debito e il risarcimento, fino all'interrogativo circa l'idoneità delle azioni di riparazione a dare forma, senso e scena a nuovi rapporti politici: questa è la speranza, corredata di un forte senso critico, minacciata da molti, fecondi dubbi.
23,00 21,85

Del giudicare. Saggio sul rituale giudiziario

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2006
pagine: XLI-291
Se è vero che per rendere giustizia occorre parlare, argomentare, provare, testimoniare, ascoltare e decidere, è anche vero che, a tal fine, è necessario anzitutto trovarsi nella condizione di giudicare. Tale è la funzione del rituale giudiziario: delimitare uno spazio tangibile che ponga un argine all'indignazione morale e alle passioni pubbliche, assicurare al dibattimento il giusto tempo, fissare le regole del gioco, convenire su un obiettivo e istituire gli attori. Ma le forze oscure del rituale, invece di servire la giustizia, trascinano talvolta verso l'ingiustizia. Accade, allora, che la scenografia processuale si ribelli alle intenzioni virtuose del regista, offrendo lo spettacolo di una commedia gravida di dissonanze; l'accusato rischia di essere travolto da quello stesso cerimoniale concepito per metterlo al riparo dalla vendetta popolare e il rito si trasforma in un'esecuzione capitale simbolica, allorché la passione pubblica si fa dirompente e il temperamento del giudice troppo debole. Volere il bene e fare il male: tale è, nella sua essenza, l'esperienza tragica della giustizia con cui Antoine Garapon intesse un dialogo serrato, esplorando i diversi aspetti del rituale giudiziario.
26,00 24,70

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.