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Libri di Antoine Garapon

Biografia e opere di Antoine Garapon

La despazializzazione della giustizia

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 176
Un'acuta analisi del nostro tempo sulla separazione tra spazio geometrico e spazialità vissuta che oramai trapela con una certa iridescenza in ogni forma di vita organizzata. Garapon ci fotografa la despazializzazione, con la sua impeccabile maestria intellettuale che deriva dai tanti anni spesi nello studio di questa tematica, osservando i più rilevanti ambiti del discorso giuridico nei quali si è manifestata, vale a dire: lo spazio normativo, lo spazio civico, lo spazio processuale e infine lo spazio della decisione. Ne emerge un'opera avvincente che consegna al lettore una nuova semiotica concettuale, utile per la comprensione dei futuri assetti normativi e della giustizia a venire.
14,00 13,30

Lo stato minimo. Il neoliberalismo e la giustizia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2012
pagine: XIV-221
Indicatori di costo e di performance della giustizia, controllo dei flussi, valutazioni di professionalità dei magistrati ancorate ai rendimenti, trattamento telematico dei procedimenti, mediazione e patteggiamento quali generali alternative alla decisione del giudice: non si tratta di una moda passeggera, ma di un nuovo modello di giustizia, la giustizia neoliberale. Nella prospettiva della funzione giurisdizionale, Antoine Garapon analizza in profondità quella che Foucault ha chiamato governamentalità neoliberale, la quale estende il ragionamento economico e lo strumento della negoziazione a tutti i settori (in particolare, oltre che alla giustizia, all'istruzione, alla ricerca e alla sanità). Per Garapon, rifiutare in blocco il neoliberalismo nel nome dell'idea democratica è sintomo di pigrizia intellettuale. Piuttosto, l'aggravarsi dell'ingiustizia sociale, della violenza, della solitudine individuale nella fase attuale dello sviluppo dovrebbe indurci a prendere coscienza tanto degli errori quanto degli aspetti positivi della modernità neoliberale, per assegnarle nuovi fini da decidere insieme, in modo democratico.
21,00 19,95

Chiudere i conti con la storia. Colonizzazione, schiavitù, Shoah

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2009
pagine: 216
L'idea è che al male prodotto dalla storia si possa rimediare con azioni civili e risarcimenti di natura economica. Il dubbio è se indennizzi e class actions possano fornire una risposta soddisfacente alle istanze di riconoscimento rivendicate dalle vittime dei "danni della storia". Idea e dubbio sono sottoposti al fuoco di fila dell'analisi di un giurista che sa resistere alla tentazione del partito preso, che sa essere disincantato e appassionato al tempo stesso, perché consapevole sia dei limiti immanenti al diritto sia della fragile pretesa che il medium giuridico possa sostituirsi a quello politico. Shoah, colonizzazione, schiavitù: a invocare riparazione, nei casi giudiziari presi in esame, è un bando, è un viaggio negli inferi, un senso di esilio politico ancora vivo, mai rimarginato. L'idea di riparazione, in sede civile, dei danni storici trae origine dal cuore di un evento, la Shoah, che non finisce di tormentare l'Occidente, nonché dalla cultura liberale degli Stati Uniti, che per prima è riuscita a tradurre sofferenze e ferite della memoria in risarcimenti miliardari a favore delle vittime del nazismo. Dal misconoscimento (dei diritti, della dignità umana) al riconoscimento, passando per il debito e il risarcimento, fino all'interrogativo circa l'idoneità delle azioni di riparazione a dare forma, senso e scena a nuovi rapporti politici: questa è la speranza, corredata di un forte senso critico, minacciata da molti, fecondi dubbi.
23,00 21,85

Del giudicare. Saggio sul rituale giudiziario

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2006
pagine: XLI-291
Se è vero che per rendere giustizia occorre parlare, argomentare, provare, testimoniare, ascoltare e decidere, è anche vero che, a tal fine, è necessario anzitutto trovarsi nella condizione di giudicare. Tale è la funzione del rituale giudiziario: delimitare uno spazio tangibile che ponga un argine all'indignazione morale e alle passioni pubbliche, assicurare al dibattimento il giusto tempo, fissare le regole del gioco, convenire su un obiettivo e istituire gli attori. Ma le forze oscure del rituale, invece di servire la giustizia, trascinano talvolta verso l'ingiustizia. Accade, allora, che la scenografia processuale si ribelli alle intenzioni virtuose del regista, offrendo lo spettacolo di una commedia gravida di dissonanze; l'accusato rischia di essere travolto da quello stesso cerimoniale concepito per metterlo al riparo dalla vendetta popolare e il rito si trasforma in un'esecuzione capitale simbolica, allorché la passione pubblica si fa dirompente e il temperamento del giudice troppo debole. Volere il bene e fare il male: tale è, nella sua essenza, l'esperienza tragica della giustizia con cui Antoine Garapon intesse un dialogo serrato, esplorando i diversi aspetti del rituale giudiziario.
26,00 24,70

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