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Libri di Claudio Widmann

Biografia e opere di Claudio Widmann

Dante e Jung. Una relazione a distanza

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 336
Nel settimo centenario dalla morte di Dante analisti junghiani hanno affiancato studiosi che accostano la Divina Commedia da angolature disparate: storica, letteraria, filosofica, teologica, ma anche antropologica, matematica, iconografica e perfino neurologica. Il loro confronto non intendeva ricercare nelle strutture portanti della Commedia le categorie della psicologia junghiana, ma le linee strutturali della psiche umana. I loro contributi colsero nei versi di Dante un sottofondo simbolico in cui giacciono i fondamentali dell’esistenza, a cui rimandano esperienze di vita usuali e inusuali, note alle tradizioni passate e presenti nella realtà contemporanea. L’approccio interdisciplinare è coerente con lo spirito junghiano, che ricerca simboli eguali in contesti culturali diversi, ma risponde anche allo spirito di Dante, che nella sua Commedia fa convergere poesia e filosofia, storia e politica, cronaca e invenzione, scienza e superstizione. Dante e Jung coltivarono entrambi la circolarità del sapere e sulla circolazione del sapere fondarono la loro esplorazione delle profondità interiori. Conoscitori acuti dell’animo umano, sono accomunati da analogie di metodo e da sensibilità psicologica; sono legati da una relazione a distanza che attraversa i secoli. Scritti di: Giuseppe Barzaghi, Riccardo Bernardini, Daniela Boccassini, Beatrice Borghi, Alessandra Castellani, Magda Di Renzo, Francesca Incensi, Angelo Malinconico, Robert M. Mercurio, Riccardo Mondo, Hanna Morgenthaler, Maurizio Nicolosi, Antonio Panaino, Laura Pasquini, Giuseppe Plazzi, Daniele Ribola, Murray Stein, Ferdinando Testa, Luigi Turinese, Giulia Valerio, Claudia Villa, Caterina Vezzoli, Claudio Widmann.
40,00 38,00

Pinocchio siamo noi. Saggio di psicologia del narcisismo

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 216
Pinocchio è un'anima inquieta: scappa di casa, abbandona la scuola, frequenta personaggi ambigui, non rispetta regole né promesse, non sa valutare i pericoli né le conseguenze delle sue azioni: per sette volte rischia la morte. È il ritratto di ragazzi reali, che non riescono a completare un percorso scolastico e non sanno costruire un percorso di vita, ma attraversano di corsa luoghi ed esperienze, occupazioni e frequentazioni costantemente alle prese con un'incessante emergenza. Sono affettuosi e irriverenti, dinamici e incostanti, competenti e sprovveduti. Invidiabili fuori e invidiosi dentro, si muovono in bilico tra onnipotenza fittizia e impotenza vera. La psicologia chiama narcisismo questo stile di vita e Pinocchio mostra che, prima di essere patologia, esso è esuberanza di soggettività. Pinocchio è unico ed eccezionale quando ancora è un pezzo di legno e fino alla fine segue le inconsuete vie della singolarità: pratica la ribellione, perché ama l'indipendenza; eccede in stravaganze, perché insegue l'originalità; è incurante dell'altro, perché privilegia la considerazione di sé. Il suo narcisismo è energia individuativa e la sua storia è un progressivo raffinamento di questa energia: Pinocchio vive di narcisismo, non ne muore. Come lui ognuno è esposto al rischio di eccedenze narcisistiche e nessuno è esente da velature narcisistiche, perché il narcisismo è una forza che spinge a esplorare la propria singolarità, a esprimere la propria unicità, ad affermare la propria personalità.
18,00 17,10

Il male. Categoria morale, patologia psichica, realtà umana

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 223
Figure sinistre grondano sangue di stragi familiari, tramano nell'ombra un terrore internazionale, s'inebriano di sesso estremo; pedofili rapiscono bambini, madri di morte abbandonano neonati, signori della guerra prosperano di cadaveri... In questo saggio la psicologia del profondo scruta il lato oscuro della psiche, dove la follia confina con la malvagità. Il male sgorga da quelle profondità d'ombra e intreccia relazioni costanti con le sfere luminose della coscienza e dell'io. È manifestazione di follia e causa di sofferenze cruente; è sconvolgimento e devastazione, ma paradossalmente è anche motore di trasformazione. In queste pagine il male si rivela come aspetto incontestabile della realtà, parte non eliminabile della totalità e si palesa in vincoli di fratellanza con il bene. Per assurdo, gioca un ruolo innegabile nel realizzare la pienezza dell'esistenza, perché è attraverso la dialettica aspra e perenne tra male e bene, tra l'ombra e l'io, che l'uomo ignaro e inconscio evolve in individuo cosciente ed eticamente responsabile. Nella realtà della vita psichica, per quanto paradossale, il male è normale.
18,00 17,10

Il gatto e i suoi simboli

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 167
Il gatto è una belva in miniatura. Due milioni di anni di vita selvatica, un passato da predatore solitario, un esasperato individualismo costituiscono il suo substrato più caratterizzante. Impersona aspetti sconcertanti della vita istintuale, che spaziano dalla sensualità più elegante alla crudeltà più indifferente e che gli conferiscono una raffinata sensorialità oltre a un proverbiale attaccamento alla vita. La convivenza con il gatto consente un confronto quotidiano e intrigante tra la sofisticata civilizzazione umana e la più pura istintualità animale; mostra all'uomo quale sia l'irrazionalità, ma anche la sapienza dell'istinto; gli ricorda in ogni istante cosa significhi davvero vivere in contatto con la natura esterna e rimanere fedeli alla propria natura interna. In pochi millenni di convivenza, il gatto è entrato non solo nella realtà, ma anche nell'immaginario dell'uomo dove si trasfigura in animale dalle molteplici valenze simboliche. Di volta in volta, egli è immagine di freddo opportunismo o di commovente tenerezza, di ostinata insubordinazione o di sensuale voluttuosità, di ritiro in sornione sonnolenze o di acuta, insonne vigilanza. Animale utilitaristicamente inutile, il gatto è insostituibile non per le sue prestazioni fisiche, ma per specifiche qualità psichiche, che fanno di lui il più diffuso animale d'affezione.
18,00 17,10

Sul destino

Libro
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 224
Nei momenti fatali della vita, davanti alle più inspiegabili ingiustizie dell'esistenza l'uomo si chiede da sempre "perché?". "Destino" e la risposta più antica a questa domanda, parola vuota ma densa, che riguarda la durata della vita, la natura della morte, la qualità degli eventi fortuiti e le caratteristiche soggettive dell'uomo. L'idea di destino incontra l'ostilità di chiunque rivendichi la volontà umana di autodeterminarsi e rigetti l'ipotesi di una vita determinata a priori. Esso è immaginato in un altrove che si estende al di là dell'uomo: tessuto dagli dèi o scritto nelle stelle, pianificato da anime già morte o ereditato prima ancora di nascere. La psicologia analitica individua nell'inconscio una categoria che è dentro l'uomo, ma è estranea alla sua conoscenza, che interviene nelle scelte dell'individuo ed è più potente delle sue intenzioni coscienti. Inconscio potrebbe essere un altro nome per indicare il destino. È depositario di un individuale Piano di Vita, che si realizza attraverso un intreccio di coincidenze apparentemente casuali, ma sensate e significative, che punteggiano la personalissima Via del Destino. L'io dell'individuo non ha il potere di annullare l'inconscio, ma ha la responsabilità di partecipare alla realizzazione della propria Via del Destino. La sua libertà è limitata, ma tanto determinante da poter scegliere, perfino, fra la possibilità di vivere per niente o di morire per qualcosa.
18,00 17,10

Il simbolismo dei colori

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 432
La realtà è colorata. Per giungere a questa banale affermazione è stato necessario compiere un complesso percorso conoscitivo e un lungo cammino evolutivo. I colori, difatti, possiedono una singolare affinità con la vita emotiva e la capacità di differenziare i colori non è frutto solo di sensibilità percettiva e di abilità intellettiva, ma anche di differenziazione emotiva. La primitiva distinzione tra chiarore-biancore e oscurità-nerezza si è via via arricchita di gradazioni che sono coloristiche ed emotive al tempo stesso, poiché il nero è tonalità cromatica, ma anche coloritura dell'umore e una persona può arrossire di vergogna o sbiancare di paura quanto un tessuto può tingersi di rosso o di bianco. Con le loro innumerevoli sfumature i colori costituiscono la più efficace rappresentazione della variegata coloritura emotiva. Per questa ragione l'insieme dei colori fondamentali (immaginati a volte in numero di tre e altre volte in numero di quattro o di sette) è stato spesso assunto a rappresentazione della totalità: l'universo dei colori è immagine dell'universo interno ed esterno. Grazie alla risonanza emozionale con cui entrano in sintonia, i colori sono emblematici di oggetti e situazioni dalle caratteristiche inequivocabili, come un allarme rosso o un buco nero, una visione del mondo rosea o un'anima candida. Il carattere emblematico dei colori alimenta usi convenzionali, come il verde per segnalare il libero accesso, e costumi locali, come il bianco nuziale di molte culture.
35,00 33,25

La simbologia del presepe

La simbologia del presepe

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 256
Il passaggio da un anno all'altro è scandito da tradizioni che appartengono a mai estinti "riti di rinnovamento". Il compimento solstiziale dei cicli, l'attenuarsi della luce, l'ibernazione della vegetazione costituiscono lo sfondo ancestrale su cui si dispiegano moderni festeggiamenti della luce (i falò di S. Silvestro), attuali celebrazioni della vita vegetativa (l'albero di Natale), diffusi riti di prosperità (l'opulento cenone della Vigilia). Appartiene a questo complesso di riti anche la rappresentazione della natività di Cristo, che è tema archetipico comune alla storia di Mithra, Aion, Buddha e altri. Tratti singolari accomunano queste nascite: la grotta buia, la madre vergine, la stella in cielo, la presenza di animali... In tutte riecheggia il contrasto fra luce e tenebre, l'opposizione fra luogo sotterraneo e regno celeste, la lotta fra il vecchio re e il nuovo nato ed è facile ravvisarvi una descrizione allegorica del ciclo stagionale che si rinnova e della luce che rinasce. Ma la vera nascita che viene narrata è la nascita della coscienza. L'eccezionale venuta al mondo di un figlio di luce parla della straordinaria nascita di un lume di consapevolezza nell'esperienza umana. Così, il presepe rappresenta plasticamente l'alba della coscienza e mette in scena gli stati aurorali di un processo che porta l'individuo a strutturarsi in maniera consapevole. Coreografie, scenari, animali, personaggi, figure del presepe partecipano a un fitto intreccio di leggende e di rimandi simbolici...
35,00

Le terapie immaginative

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 703
Questo volume costituisce un'ampia e documentata rassegna delle psicoterapie immaginative; ricostruisce l'origine, l'evoluzione e le modalità operative di scuole e correnti diverse. La storia delle terapie immaginative ha radici remote. Fin dall'antichità - in Egitto, in Grecia, nell'estremo Oriente, nell'America precolombiana - fu chiaro che fantasie, visioni e immagini dell'inconscio possiedono un potenziale curativo. Secoli più tardi, la nascente psicologia strutturò una varietà di approcci all'immagine mentale e una conseguente diversità di tecniche: allucinosi ipnotiche, sogni a occhi aperti, immaginazioni libere, visualizzazioni guidate, meditazioni immaginative e altro ancora. Inizialmente questi procedimenti immaginativi condivisero una stessa finalità: estendere il potere dell'io per contenere la potenza dell'inconscio. Ma, agli inizi del XX secolo, metodi come l'immaginazione autogena di I.H. Schultz o l'immaginazione attiva di C.G. Jung introdussero un'innovazione radicale: l'atteggiamento verso l'inconscio non fu più unicamente di controllo e di contrasto, ma di rispetto e di collaborazione. Il mondo immaginale divenne, allora, lo sfondo psichico da cui le immagini affiorano a configurare e a plasmare l'individualità. Attraverso la forza dei simboli s'imprimono sulla vita psichica e scandiscono ogni passaggio esistenziale e ogni involuzione patologica.
55,00 52,25

La formula matematica di Dio. Geometrie della totalità

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 96
"La completezza ideale è il cerchio, ma la sua minima divisione naturale è la quaternità". (C.G. Jung)
20,00 19,00

Introduzioni alla sincronicità

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 215
Ai margini della scienza e ai limiti della conoscenza s'estende un regno incerto di esperienze indiscutibili, ma inspiegabili: coincidenze involontarie e sorprendentemente puntuali, incontri occasionali e oculatamente propizi, combinazioni casuali e tristemente infauste. Fantasie vaghe anticipano fatti precisi, soluzioni fortuite si rivelano più felici di quelle a lungo cercate, sogni assurdi precorrono eventi impensati, impressioni immotivate trovano la loro giustificazione in fatti sconosciuti. Sincronicità è termine che compendia esperienze di questo tipo, prive di cause note o immaginabili, che presuppongono conoscenze necessarie ma impossibili, che richiedono condizioni precise ma inverosimili, che sfuggono alla spiegazione della ragione e alla comprensione della mente. Da tempi immemori, per questi fenomeni il pensiero magico escogita spiegazioni che il pensiero scientifico non sa trovare, la parapsicologia immagina processi che la psicologia non sa sondare. Da tempi più recenti la fisica dei quanti e la psicologia del profondo affermano che si tratta di fenomeni inspiegabili, ma non per questo inconoscibili. Senza pretesa di fornire spiegazioni, avanzano descrizioni nuove, che infrangono griglie descrittive insufficienti e consentono di contemplare anche ciò che non è dimostrato, di comprendere ciò che non viene spiegato, di cogliere il senso in ciò che è privo di causa.
20,00 19,00

Archetipi. Gli universali che ci determinano

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 391
È nella convinzione di Jung che la psiche dell'uomo e la vita in generale si organizzino secondo linee strutturali impalpabili, che ne costituiscono l'immateriale intelaiatura. Invisibili linee di forza determinano la forma che assume un cristallo o la disposizione dei corpi in un campo magnetico; analoghe linee di forza prefigurano i modi di percepire, intendere e reagire dell'individuo. Jung chiama "archetipi" queste linee strutturanti a carattere generale, che supportano il configurarsi della realtà. Il concetto di archetipo costituisce uno degli elementi più originali e controversi della metapsicologia junghiana. La critica epistemologica è serrata e talvolta giunge a sconfessarne l'esistenza. Un'altra parte della psicologia analitica, invece, ne riafferma la validità e recupera all'intuizione di Jung il supporto di acquisizioni provenienti da distretti diversi dell'indagine scientifica. Questo volume offre una prospettiva ad ampio spettro della concezione di archetipo. Analisti junghiani tra i più impegnati in questo settore delineano la sua evoluzione nel pensiero di Jung e in quello a lui posteriore. Specialisti di discipline parallele illustrano come molti ambiti del sapere assumano concezioni convergenti con quella di archetipo, dilatando le intuizioni di Jung e confermandone il valore. Analisti impegnati nella clinica mostrano che l'archetipo conferisce una caratura specifica all'analisi junghiana. Consente ed esige un approccio singolare alla vita psichica, un'attenzione alla dinamica delle immagini, un'apertura alle dimensioni sovra-personali della psiche, uno sguardo rivolto alla realtà ultima delle cose.
38,00 36,10

C'era un ragazzo che come me. L'eternità breve dell'archetipo giovanile

Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 277
L'archetipo giovanile è un modo tipicamente giovanile di affrontare la vita. Caratterizza la prima parte dell'esistenza, ma è attivo anche nella seconda e talvolta segna intere epoche e collettività. Varcata la metà del Novecento, agitò folle di giovani, infiammò rivolte di studenti, attivò movimenti di massa. Improntò rivolgimenti profondi nei costumi, nella cultura, nelle coscienze. Autostoppisti e globetrotters inaugurarono la mobilità geografica e anticiparono quella sociale; contestatori e rivoluzionari professarono la ribellione e avvalorarono il dissenso; movimenti di liberazione e di emancipazione avversarono la repressione e destabilizzarono le gerarchie. La rivoluzione sessuale sovvertì i costumi sociali, il femminismo nobilitò il femminile psicologico, la fantasia s'impose sulla ragione. Dalla retrospettiva sugli anni Sessanta-Settanta affiora un profilo particolareggiato dell'archetipo giovanile e delle sue impronte sul modo d'essere contemporaneo. Agli stili di vita attuali imprime mobilità e precarietà, velocità e frenesia, irriverenza e deregulation, familiarità con il mondo virtuale ed estraneità a quello reale. Anziani sessualmente attivi grazie alla chimica e anziane fertili grazie alla medicina, adulti ostentatamente giovanili e giovani sventatamente infantili testimoniano che l'archetipo giovanile è ancora il principio occulto che governa giovani e non più giovani.
24,00 22,80

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