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Libri di Azalen Maria Tomaselli

Biografia e opere di Azalen Maria Tomaselli

Il carcere: una città invisibile. Lo sguardo degli operatori volontari

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 142
Un libro come bussola per indicare possibili rotte agli operatori volontari e a quanti lavorano a progetti educativi in carcere, proponendo strategie da adottare nell’ideazione e nella pratica pedagogica. Testimonianze di pratiche di mediazione, scrittura terapeutica, racconti collettivi di storie di vita, scritti di persone detenute e altre narrazioni vengono raccontate attraverso lo sguardo del volontario, cioè di chi cerca di fare da ponte tra mondi incommensurabili. Il testo intende mettere a fuoco la metodologia e il senso profondo delle varie esperienze maturate in carcere nell’arco di dieci anni, dando la parola ai protagonisti, donne e uomini, di vite difficili, con lo scopo di fare scoprire alla società civile un mondo di emozioni dove luce e ombra si toccano e dove il dolore nutre la volontà di riscatto. In particolare, il libro intende contribuire all’idea che il carcere non sia una città invisibile, richiamandosi al romanzo di Calvino Le città invisibili, ma possa diventare un luogo dove trovare il modo e lo spazio per rinnovarsi, cambiare, progettare il futuro, all’insegna di un umanesimo e di una giustizia come motori di uguaglianza sociale.
19,00 18,05

Liturgia dell'ira. Dalla tragedia alla mediazione dei conflitti

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 136
In una società complessa e a forte pluralismo culturale, sempre più dominata dal mercato e sempre più individualista, l’ira è ormai un fenomeno endemico. Questo volume nasce proprio dal tentativo di formulare risposte concrete alla deriva odierna di questa passione, ripercorrendone la cosmologia, dall’antichità (partendo dalla tragedia greca nel VI e V secolo a. C.) sino a oggi. All’alba del terzo millennio si rende quanto mai necessario un discorso critico su come arrestare l’ondata di rabbia e contenere le pretese egoistiche che, sbarrando l’ascolto della sofferenza dell’altro, innescano le reazioni più incontrollate. È necessario promuovere collettivamente una liturgia dell’ira (utilizzando il lemma “liturgia” come il processo di ritualizzazione mitica inteso a ripristinare l’ordine perduto) fondata sul riconoscimento e sul dialogo. La mediazione umanistica e il tema del perdono sono articolati all’interno del volume in un discorso che, senza trascurare alcuni essenziali contributi teorici, intende proporre queste due pratiche come possibili rimedi all’ira per affrontare le contraddizioni e le ingiustizie che la generano. Alla base sta la convinzione che anche questa passione “incandescente” possa essere trasformata in qualcosa di deliberativo e di utile se incanalata verso obiettivi positivi. Con questo intento il lettore è introdotto nella stanza della mediazione per fare esperienza di come l’ira, accolta e modulata, possa diventare un’occasione di rinascita e di riconciliazione: l’obiettivo non è tanto la risoluzione del conflitto, quanto la condivisione di una riflessione individuale per arrivare a conoscere se stessi, dare lo spazio necessario alla parola, liberare l’uomo dal peso delle sue passioni, scoprire un nuovo sguardo verso il futuro. Prefazione di Andrea Perico e postfazione di Jacqueline Morineau.
18,50 17,58

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