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Libri di Antonio Grilli

Biografia e opere di Antonio Grilli

Resistenza e repressione. Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato nella RSI (1943-1945)

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2025
pagine: 348
La dittatura fascista si dotò di strumenti particolarmente incisivi per colpire l'antifascismo. Come ricostruito nel volume, il più noto fu il famigerato Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Vera e propria vedette della repressione durante il ventennio mussoliniano, il Tribunale speciale operò anche nel periodo della Repubblica sociale italiana, la cosiddetta “Repubblica di Salò”. Ma in quel contesto dovette affrontare ostacoli insormontabili: l'antifascismo era una tenace resistenza in armi, la perentoria presenza di tribunali militari e di guerra italiani e germanici era quanto mai invadente e al conflitto tra occupante tedesco e forze alleate si accompagnava una spietata guerra civile fatta di rappresaglie e di giustizia sommaria, ove non vi era più spazio per vie giudiziarie e procedure. Nella RSI il Tribunale speciale ebbe ancora, a sprazzi, le luci della ribalta e celebrò importanti processi (ad ammiragli e generali considerati badogliani e traditori dell'Asse; o a segmenti della Resistenza piemontese) ma in quel clima arroventato perse centralità repressiva, punendo ormai quasi solo un antifascismo marginale. La stella del già celebre Tribunale speciale per la difesa dello Stato tramontava sino a scomparire.
38,00 36,10

Una legalità impossibile. RSI, giustizia e guerra civile (19439-1945)

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2019
pagine: 276
I tormentati seicento giorni di vita della Repubblica sociale italiana, dall'autunno del 1943 all'aprile del 1945, videro una tragica escalation della guerra civile. Gli storici hanno utilizzato il termine di "imbarbarimento" per definire la lotta sempre più spietata tra il fascismo repubblicano e l'occupante tedesco, da un lato, e le formazioni partigiane dall'altro. Nella RSI, reprimere attività sovversive e ribellistiche mantenendo un simulacro di legalità - fosse pure la legalità fascista del Tribunale speciale per la difesa dello Stato - risultò impraticabile. E fu difficile per i giudici sanzionare con la legge anche semplici reati comuni, opponendosi agli intenti vendicativi dei caporioni fascisti e dell'alleato germanico. Il ministro della Giustizia della RSI, Piero Pisenti, sostenne e incoraggiò l'azione giudiziaria: lo riteneva vitale per l'immagine della repubblica di Mussolini e per la sua legittimità. Occorreva salvaguardare forme legali ed evitare giustizia sommaria e rappresaglie. Ma il Tribunale speciale aveva ormai perso la sua centralità repressiva e la giustizia ordinaria, isolata e sospettata di simpatie antifasciste, si rivelò impotente di fronte alla diffusa volontà nazifascista di "dare l'esempio" e di agire con violenza e con la logica del taglione. Il libro narra la storia di una legalità divenuta, in quel contesto di guerra, impossibile.
28,00 26,60

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