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Libri di Antonio Belloni

Biografia e opere di Antonio Belloni

Uberization. Il potere globale della disintermediazione: cosa fare perché uno strumento utile non diventi un'ideologia

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2017
pagine: 179
A un secolo di distanza da quando Henry Ford diede vita a quel sistema organizzativo e di produzione che dalla sua fabbrica prese nome e che, involontariamente, impose i propri principi ispirativi a mercati e contesti diversi, la storia sembra oggi ripetersi con Uber e il suo modello, applicato a settori sempre più distanti dall'«originale». L’”uberization”, tuttavia, è solo uno degli ingredienti di una nuova ricetta tecnologica in cui algoritmi, applicazioni, piattaforme software, click e dati dettano le regole dell'innovazione all'insegna del fenomeno, più ampio e inclusivo, della disintermediazione. Nata con il web, la disintermediazione predica la ricerca continua dell'efficienza attraverso l'eliminazione degli intermediari all'interno di un processo. Prende per mano la distruzione creatrice di Schumpeter promettendo velocità, risparmi e profitto, mediante la costruzione di una via più breve, di una relazione diretta con il cliente/utente. Influenza ogni organizzazione, diffondendo l'idea che si possa accedere al proprio mercato di riferimento anche da outsider, senza dipendere da alcuna struttura e senza l'esperienza del professionista. Lascia la propria impronta nel business dei grandi colossi del web così come delle piccole startup, nelle nuove forme dell'industria editoriale e della comunicazione così come nelle regole di una campagna elettorale. I seguaci la considerano una soluzione geniale, i nemici e i detrattori ne vedono pericoli e aspetti negativi. È forse uno dei processi recenti più innovativi perché meglio rappresenta il tentativo di redistribuire - grazie alla tecnologia - denaro, opportunità, potere e gerarchie. Ma quanto di realmente dirompente c'è in essa e quanto invece è frutto di un percorso ciclico e fisiologico?
19,90 18,91

Esportare l'Italia. Virtù o necessità?

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2012
pagine: 176
Un quarto di Pil non è ancora sufficiente a far entrare l'export in qualche agenda elettorale? "L'export non basta", si dice mentre il Paese non cresce più "per linee interne" ma solo grazie ai consumi dei Paesi in corsa. L'export non è certo la soluzione di tutti i mali: "non dobbiamo imitare la Germania", si dice mentre ovunque vengono potenziate le iniziative e i soggetti statali forti e ben oliati - che lo sostengono. L'export è solo il breve ghigno di piacere del "culto feticista" per la nostra manifattura, si dice ancora, mentre le imprese che resistono, che corrono di più, sono quelle che esportano prodotti intrisi di terziario e imbevuti di concetto, forti per creatività, innovazione, qualità e brand. Allora, se si respira un po' di ossigeno solo grazie all'export, vale la pena guardare dentro alle piccole e medie imprese per conoscere chi lo spinge, chi ne fa un orgoglio e con quali atout, rischi, difficoltà, e con quali forze, come gli export manager - nuovi pionieri in un mercato globale consuetamente instabile. Perché esportare in un mondo ormai piatto, non è più solo una virtù ma una consuetudine ed esportare da un Paese fermo, non è più solo un'opportunità, ma una concreta necessità. Prefazine di Marco Alfieri.
17,50 16,63

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