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Libri di Annalisa Comes

Biografia e opere di Annie Ernaux

12,00 11,40

L'eternità nell'istante. Gli anni francesi (1932-1942). Opere. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 672
Filosofa dalla rara raffinatezza speculativa, stilista della lingua, Rachel Bespaloff è rimasta a lungo ingiustamente dimenticata. Intellettuale non sistematica, ha disseminato il suo pensiero in saggi e lettere sparsi, riflettendo in modo radicale sulla finitezza, l’angoscia, il nulla della morte. Attraverso una preziosa filosofia dell’istante, elabora un pensiero etico basato sulla musica, sul dire poetico, sull’atto creatore. Mentre incombe la Seconda guerra mondiale e incalza la furia nazista, questa intellettuale ritrosa e discreta ritorna alle fonti della saggezza greca e rilegge il poema epico dell’Iliade in un’originale confluenza con quella biblica. La ricerca della giustizia e il rapporto dialettico fra eternità e durata attraversano come un filo rosso la sua riflessione. In questo volume, che inaugura la prima edizione mondiale delle sue opere, sono pubblicati i saggi scritti in Francia prima dell’esilio negli Stati Uniti, frutto di incontri diversi: da Kierkegaard a Heidegger, da André Malraux a Julien Green, da Lev Šestov a Nietzsche. Li precede una biografia che ricostruisce per la prima volta il suo itinerario esistenziale e intellettuale attraverso un importante lavoro di ricerca sui suoi numerosi epistolari con i maggiori intellettuali del tempo, nonché sulle testimonianze di filosofi e amici che restituiscono la grazia di questa nobile «patrizia dello spirito». A corredare il testo, inoltre, la Prefazione della studiosa che l’ha scoperta a livello internazionale, Monique Jutrin, un ricordo inedito del nipote Pierre Mégevand e due saggi delle curatrici che offrono un’interpretazione filosofica del suo pensiero.
30,00 28,50

Scrivere è un dare forma al desiderio. Conversazione con Pierre Bras

Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 48
Una conversazione sulla sociologia e sugli scritti di Pierre Bourdieu diventa per Annie Ernaux l’occasione per riflettere sulla letteratura e sul legame fra la scrittura e la propria vicenda esistenziale. La sua opera, abitata da una dimensione che è insieme intima e condivisa, «parla a tutti noi di tutti noi» ma è al contempo l’esito di una particolare posizione che l’Autrice si è trovata ad assumere nella vita, quella di transfuga fra due mondi sociali: l’universo popolare e operaio delle sue radici familiari e il mondo culturalmente egemone, cui ha avuto accesso grazie allo studio e a cui partecipa con discreto riserbo. La letteratura cui Ernaux dà vita custodisce un tratto di apertura, di imprevedibilità: «Nulla è deciso in anticipo, il libro viene costruendosi secondo la memoria». L’oggetto della letteratura, infatti, è costantemente in fuga. Per questo scrivere è un dare forma al proprio desiderio, è il gusto di andare oltre, a tentoni, cercando di afferrare nella narrazione un reale ingovernabile. Scrivere, in fondo, significa sempre debordare, “delirare”, nel senso etimologico della parola, andare fuori pista.
7,50 7,13

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