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Libri di Alessandra Manzi

Biografia e opere di Colin Jones

L'amore che non osa dire il suo nome. James Pratt e John Smith: una storia di pregiudizio e morte

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 368
L’ultima, drammatica vicenda di condanna a morte per sodomia nella “civilissima” Inghilterra del 1835. James Pratt e John Smith vennero sorpresi in atteggiamento intimo in un locale dove si erano appartati. Spiati da una fessura che si apriva sul tetto, vennero denunciati, arrestati e a lungo detenuti prima di essere processati e condannati alla pena capitale. Nonostante le molte proteste e le prese di posizione a favore di un gesto di clemenza, i due furono impiccati per «reato contro la natura». Il processo fu una farsa, senza alcun rispetto per la loro sfera privata, senza un avvocato difensore. La vicenda riassume in modo drammatico le contraddizioni dell’Inghilterra di metà Ottocento, perché la loro esecuzione ebbe luogo proprio mentre la società britannica andava incontro a grandi cambiamenti. Sono anni di svolta nella vita sociale del Regno Unito: il governo pose fine alla schiavitù, bonificò i quartieri malfamati delle grandi città, regolò il lavoro minorile, aprì alle associazioni operaie, riconobbe il matrimonio civile e riformò il Codice penale, derubricando quasi duecento reati considerati capitali. Si aprì addirittura un dibattito sulla liceità della pena di morte e vi furono centinaia di condannati graziati. Con Pratt e Smith, tuttavia, la giustizia e l’opinione pubblica rimasero inflessibili: il boia tornò in attività dopo due anni e il loro trasferimento al patibolo venne accompagnato da urla e gesti di scherno. Attraverso una accurata ricerca d’archivio, Bryant offre un appassionante quadro della vita degli ultimi due giustiziati per sodomia, che diviene anche l’occasione per riflettere sul difficile percorso dei diritti civili. "Ecco il motivo per il quale ho scritto questo libro: per ricordare come non sia affatto scontato che le libertà di cui oggi godiamo siano irreversibili. Ricostruendo il mondo nel quale James Pratt e John Smith vissero, spero di restituire loro la vita, ma soprattutto di denunciare l’ingiustizia che hanno subito".
23,00 21,85

Prigionieri del castello

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 432
"Questa è l’incredibile storia vera della prigione più inespugnabile della Germania nazista. Un castello, quello di Colditz in Sassonia, che nel corso dei secoli era stato fortezza medievale, residenza di caccia, sanatorio, sede di gruppi paramilitari, e che infine, durante la Seconda guerra mondiale, fu per quattro anni campo di prigionia per ufficiali alleati ad alto rischio di fuga. Così all’interno di quelle mura – a strapiombo su un fossato oltre il quale comunque non c’era la libertà, ma chilometri e chilometri di terra tedesca – si creò una specie di “università dell’escapismo”, un microcosmo di persone con un unico obiettivo: l’evasione. Ciò, tuttavia, non si tradusse mai in vera e propria unità: ciascun gruppo nazionale, nei pochi anni in cui Colditz fu il campo di massima sicurezza Oflag IV-C, tentò la fuga decine di volte, sovrapponendo gallerie a gallerie, tentativi a tentativi, al punto che si rese addirittura necessaria l’istituzione di un «comitato internazionale per l’evasione», il solo a essere informato di ogni singolo piano, di cui gli spettava specifica autorizzazione. Dei numerosissimi tentativi attuati, in realtà, solo pochi andarono a buon fine, e tutti all’insegna di una certa assurdità: ci fu chi si nascose tra la folla di ritorno da una partita di calcio, chi viaggiò otto giorni in sella a una bicicletta rubata, chi scappò cucito all’interno di un materasso pieno di paglia marcescente. Con Prigionieri del castello, Ben Macintyre ci conduce dietro le quinte di un’intrigante storia del Novecento per offrirci il ritratto di un gruppo di uomini eroici ma fallibili, che pur prigionieri replicavano gli schemi classisti e gli antagonismi della società pre-bellica; il libro definitivo sul mito di Colditz.
24,00 22,80

Il ministero della guerra sporca. Le unità militari segrete di Churchill dietro le file naziste

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 384
Questa è la storia inedita dell’esercito privato voluto da Winston Churchill (con l’aiuto di Ian Fleming, il padre di 007) durante la Seconda guerra mondiale, un manipolo di corsari che agì sull’esempio di quelli assoldati da Elisabetta I nel XVI secolo per contrastare il dominio spagnolo dei mari. Quando la Francia cadde in mano ai nazisti nella primavera del 1940, il Primo ministro ordinò allo Special Operations Executive di sviluppare unità militari segrete in grado di operare dietro le linee nemiche al di là di ogni regola e morale. Per fare ciò occorrevano non soldati ma temerari con una naturale vocazione alla violenza: clandestini non riconosciuti dal governo che li avrebbe abbandonati al loro destino in caso di fallimento. Damien Lewis ricostruisce, sulla base di documenti finora inediti, le avventure di queste unità segrete, composte da criminali, ladri, scampati alla forca, dalle prime missioni alla morte del loro comandante, in Italia, a poche settimane dalla fine della guerra. La prima unità era comandata da Gus March-Phillipps, un eccentrico britannico di nobili natali votato alla violenza, e da un giovane aristocratico danese, bello e assetato di sangue, Anders Lassen. Dedito alle anfetamine, questo piccolo esercito di sociopatici azzardò la primissima delle operazioni speciali di Churchill: sequestrare le navi naziste nel porto di Fernando Poo, nell’Africa occidentale. Da allora le imprese divennero sempre più audaci, e Lewis le racconta seguendo un avvincente filo narrativo che il regista Guy Ritchie ha trasposto in versione cinematografica nel 2024.
22,00 20,90

L'invenzione del Medio Oriente. Cairo 1921

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 304
L’invenzione del Medio Oriente è l’appassionante e dettagliato resoconto della conferenza che si tenne nel 1921 in Egitto per decidere il futuro dell’ampia regione rimasta libera dal giogo ottomano. È il racconto di come Winston Churchill, al tempo ministro delle Colonie, affrontò la sfida dei nascenti nazionalismi e di quanto quelle decisioni plasmarono il Medio Oriente nei termini geopolitici con i quali siamo ancora chiamati a confrontarci. La missione affidata a Churchill era semplice: consolidare il dominio degli inglesi sull’area con il minore dispendio possibile di risorse finanziarie. Per ottenere tale risultato, il ministro delle Colonie si avvalse, tra gli altri, di due esperti: il tenente colonnello Thomas Edward Lawrence (il famoso Lawrence d’Arabia) e l’archeologa Gertrude Bell, entrambi agenti dell’intelligence britannica sul territorio durante il conflitto mondiale. In dieci giorni di incontri venne dunque messa a punto la strategia di controllo dell’intera regione, con la creazione dell’Iraq e della Transgiordania, assegnando la guida dei nuovi Stati a dinastie locali e mantenendo cosí le promesse fatte agli arabi in tempo di guerra. Quanto alla Palestina, già segretamente «assegnata» ai britannici fin dal 1916, era legata in modo indissolubile anche alla popolazione ebraica, cui gli inglesi, tramite la Dichiarazione Balfour, avevano promesso, nel 1917, la creazione di un «focolare nazionale» nella zona. Con questa prospettiva, il man - dato della Palestina sarebbe stato diviso in due parti: una a ovest del fiume Giordano, nella quale si sarebbe favorita l’immigrazione ebraica, circostanza già accettata dall’emiro Faysal nel 1919, e l’altra a est, l’attuale Giordania, all’interno della quale i contenuti della Dichiarazione Balfour non sarebbero stati applicati. Quella scelta gettò i semi della futura questione israelo-palestinese, che perdura ancora oggi. Furono gli esperti riuniti nell’elegante Semiramis Hotel del Cairo, sotto la guida di Winston Churchill e alla presenza di Lawrence d’Arabia, a ridisegnare l’odierna mappa del Medio Oriente.
20,00 19,00

Il culto dei capi. Carisma e potere nell'età delle rivoluzioni

Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2023
pagine: 368
In Europa come in America, l’esperienza rivoluzionaria portò spesso leader militari carismatici ad assumere il potere supremo. Pasquale Paoli, George Washington, Napoleone Bonaparte, Toussaint Louverture e Simon Bolívar hanno suscitato l’entusiasmo del popolo del loro tempo, fino a imporsi alla guida dei loro Paesi. Raccontando questi straordinari destini, David A. Bell rivela quanto la storia della democrazia e la storia del carisma politico siano intrecciate. È stato infatti durante l’epoca delle rivoluzioni che è emerso questo nuovo modello di leader, ammirato e amato, ma il cui potere ha finito per calpestare la democrazia che avrebbe dovuto difendere. Rileggere il movimento rivoluzionario che ha trasformato il mondo atlantico tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento ci invita anche a guardare con occhi nuovi alla vita politica e ai leader delle nostre società contemporanee.
29,00 27,55

Nomadi. I popoli in cammino che hanno plasmato le nostre civiltà

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 432
Gli esseri umani hanno vissuto spostandosi da un luogo all’altro per la maggior parte della loro storia e hanno continuato a progredire in movimento anche dopo essere diventati stanziali e aver fondato grandi città come Uruk, Babilonia, Roma o Chang’an (oggi Xian). Eppure le pagine ufficiali della Storia tendono a escludere i nomadi, salvo qualche riferimento quando il loro peregrinare viene a cozzare contro le società stanziali. Nomadi è la storia, finora mai scritta, della civiltà raccontata attraverso le vicende di coloro che ne sembrano estranei. Proprio a loro si devono i grandi monumenti in pietra prima che si erigessero le piramidi; i migranti addomesticarono il cavallo, modellarono l’arco che per millenni è servito soprattutto per sfamarsi, combatterono contro i Greci e affrettarono la caduta dell’Impero romano. Diedero grande impulso alla poesia e alla narrazione e furono sempre piú sensibili degli stanziali al rispetto della natura. Multiculturali per definizione, i migranti furono piú tolleranti delle religioni altrui, favorirono lo sviluppo dei commerci e contribuirono alla fioritura culturale dell’Eurasia, orientando il cammino dell’umanità. Dalla rivoluzione neolitica al XXI secolo, passando per l’ascesa e caduta di Roma, i grandi imperi nomadi degli Arabi e dei Mongoli, i Moghul e lo sviluppo della Via della Seta, Nomadi esplora le relazioni spesso turbolente tra società sedentarie e mobili e il loro reciproco contrappeso, fornendo una visione radicalmente nuova della civiltà umana. Esplorando la biologia evolutiva e la psicologia dell’irrequietezza che ci rende umani, l’ampia storia di Anthony Sattin ridisegna cosí il ruolo del nomadismo dalla Bibbia fino al suo declino e alla sua demonizzazione attuale.
28,00 26,60

La caduta di Robespierre. Ventiquattr'ore nella Parigi della rivoluzione

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 688
Tutta la Rivoluzione francese, a Parigi, in un fatale giorno: il 27 luglio 1794, che il nuovo calendario segna come 9 termidoro dell’anno ii. Un colpo di mano parlamentare mette fine al regime di terrore instaurato da Maximilien Robespierre e archivia la fase piú radicale della Rivoluzione francese. Quell’episodio è stato ricostruito, scandagliato e commentato infinite volte, ed è sempre stato riproposto, per oltre duecento anni, come il momento in cui il processo rivoluzionario subí una radicale involuzione. In questo libro, restringendo l’ambito di osservazione solo a quello specifico giorno, Colin Jones, tra i massimi studiosi mondiali della Rivoluzione francese, giunge a una conclusione diversa: nega che i nemici di Robespierre si proponessero di fermare la rivoluzione e pone l’accento, soprattutto, sul ruolo decisivo svolto dal popolo parigino. Jones offre una lettura discorde rispetto a quella cui siamo stati abituati e risulta convincente grazie alla scelta di illustrare in presa diretta la giornata del termidoro senza farsi condizionare dai giudizi che ne sarebbero in seguito scaturiti e che ne avrebbero inevitabilmente alterato il significato. Il suo metodo di lavoro è semplice e al tempo stesso raffinato: l’evento viene presentato lungo coordinate temporali (ventiquattro ore appena) e topografiche (la città di Parigi nelle sue varie zone) grazie al sapiente uso di una ricchissima documentazione d’archivio prodotta proprio quello stesso giorno sotto la spinta degli avvenimenti. Passando al microscopio quanto accadde in città, sostando su una miriade di piccole vicende, avvalendosi delle testimonianze di decine di sconosciuti protagonisti, Jones riesce a orchestrare un racconto di grande originalità, componendo un inatteso quadro d’insieme della Parigi rivoluzionaria. L’analisi in tempo reale degli sviluppi politici porta cosí ad accantonare ogni facile conclusione per restituire i tanti protagonisti di quella giornata alle loro fragilità di fronte all’imprevedibilità dello sviluppo degli avvenimenti. Ne emerge un affresco della vita politica rivoluzionaria di grande originalità, perché ciascuno è ritratto nel momento, terribile, delle singole scelte senza essere irrimediabilmente consegnato al ruolo che la conoscenza dell’accaduto avrebbe poi finito per assegnare loro. Un grande racconto corale, molto originale, con l’efficacia di una narrazione piacevole e appassionata. Potremo definirlo: un libro «rivoluzionario». La parabola della Rivoluzione francese riassunta in un solo, cruciale, giorno, il 27 luglio 1794 (9 termidoro dell’anno II), e nel destino dell’uomo che impose il terrore a Parigi: Maximilien Robespierre. Un libro «rivoluzionario» che cambia la prospettiva dell’evento che piú di ogni altro ha influito sulla Storia del mondo intero. Un’indagine intensa e coinvolgente, scritta come fosse un romanzo, basata per la prima volta sulle testimonianze di tutti coloro che vissero in presa diretta quel giorno fatale.
38,00 36,10

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