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Libri di Aleksandr Blok

Biografia e opere di Aleksandr Blok

Crocevia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 204
Crocevia è il terzo ciclo poetico di Aleksàndr Aleksandroviè Blok. Le poesie che lo compongono furono scritte tra il 1902 e il 1904, un periodo di riflessioni angosciose e di incertezze, di un vago desiderio di liberarsi rompendo i lacci di un sogno luminoso che lo allontana dalla realtà di fronte ai minacciosi eventi sempre più prossimi. Nella lirica di Blok emergono note di commovente pietà verso gli umili e gli offesi, come testimoniano in modo particolare le poesie Fabbrica e Dai giornali. L'eroe lirico romantico sembra diviso in due: da un lato, è disilluso dalla vita e attratto dalla morte; dall'altro, ama intensamente l'esistenza e desidera ancora goderne appieno. Blok, come tutti i grandi poeti, possedeva un dono profetico; la sua poesia era proprio come quell'uccello parlante Gamajun di cui scriveva. La sua anima, «come l'ago di un sismografo», per sua stessa ammissione, percepiva i più lontani tremori della vita del paese. Infatti, per quanto lontane dai problemi sociali fossero le sue tematiche artistiche, la vita della Russia, la vita del mondo e i grandi eventi imminenti si riflessero anche in queste liriche d'amore e di misticismo, nella loro melodia tesa, inquieta, quasi di primaverile attesa.
14,00 13,30

Città. Testo russo a fronte

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 168
Ciclo di poesie scritte tra il 1904 e il 1908, Città – Górod in originale – esprime appieno l’atmosfera simbolista che dominava il panorama letterario russo di quegli anni. Blok costruisce una vera e propria visione mistica della vita sui vari simboli che si susseguono in questa raccolta: la prostituta, l’uomo in camera con lei, gli abitanti della città che si risvegliano in un mattino grigio. Poi ancora le bettole di quart’ordine, le fabbriche e i loro fumi, che non sono mai tossici, ma anch’essi mistici, «funzionali a occultare e mostrare», e dai quali emergono due figure femminili: la “Donna invisibile” e la “Donna inconoscibile” (Nevidìmka e Neznakómka), la donna che non può essere vista e quella che non può essere conosciuta. Sta al poeta cogliere i segni che la città, «dotata di un suo metabolismo autonomo come essere vivente a sé stante, gli offre per accedere alla dimensione meno appariscente». E tra voile e piume di struzzo, tra atmosfere evanescenti e corpi impalpabili, non si è neanche più sicuri di ciò che è reale e ciò che è solo visione poetica.
13,00 12,35

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