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Libri di Alberto Capatti

Biografia e opere di Alberto Capatti

Vegetariani. La storia italiana dal 1900 ai giorni nostri

Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2025
pagine: 256
Alberto Capatti, dopo il Piccolo atlante dei cibi perduti, ci delizia con un altro suo curioso e agile saggio storico. Con il suo stile divulgativo ma scientificamente rigoroso questa volta si cimenta con la storia del vegetarianesimo in Italia dal 1904 agli anni Settanta, attraverso fasi storiche in cui questo orientamento alimentare non aveva tutta la popolarità che ha ai giorni nostri alla scoperta delle radici di un fenomeno che oggi, sia per motivi etici che dietetici, riguarda milioni di persone. Un'opera di ricerca che non è mai stata condotta con così tanta perizia, ricca di aneddoti e di spiegazioni su quanto il vegetarianesimo abbia in realtà origini antiche e sia connaturato a stili alimentari popolari un tempo dettati dalla necessità, come la dieta mediterranea. A completare la ricerca, un'appendice ricostruisce il percorso della scelta vegetariana dagli anni Settanta ai giorni nostri, per chiudere il cerchio di una storia mai raccontata, nella sua interezza.
18,00 17,10

Storia del panino italiano. Un intramontabile boccone di felicità

Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2024
pagine: 144
Dopo il Piccolo atlante dei cibi perduti, l'autore affronta questa volta la storia del panino in Italia, un'epopea che parte dall'usanza molto popolare del panino come pranzo durante il lavoro sia nei campi sia in fabbrica, prosegue con i tramezzini e tutte le loro fogge in ogni regione, passa per l'avvento del fast food e termina con il panino “gourmet”. Migliaia di pani diversi, migliaia di ingredienti e combinazioni differenti offrono un excursus senza pari, che incrocia la storia d'Italia e dei suoi cibi, esattamente come i piatti tradizionali presenti in ben più “nobili” ricettari. Percorrere questo viaggio nel tempo ci permette di pensare ai significati che potremmo dare tutte le volte che diciamo con noncuranza: «Mangio solo un panino». È curioso che scrittori, accademici e gastronomi non abbiano mai affrontato l'argomento nei termini leggeri ma rigorosi con cui lo fa Capatti tra queste pagine.
16,50 15,68

Piccolo atlante dei cibi perduti. Storie di cucina dimenticata

Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2022
pagine: 192
Alberto Capatti - tra i più noti e autorevoli storici della gastronomia a livello internazionale - sembra aver attinto dal negozio di un antiquario che tratta oggetti antichi e di modernariato, una moderna “stanza delle meraviglie” gastronomiche. Il gioco del cibo dimenticato o ricordato è all’origine del libro, ma ci si spinge più in là, e meglio, di alcune analoghe operazioni già edite. Il libro è basato su 50 schede - racconto illustrate, che riguardano cibi e ricette per la maggior parte visti sui ricettari e nei menu del Novecento e poi (apparentemente?) scomparsi. Quasi un giallo, un mistero, un elenco di freaks, stranezze, della nonna o di qualche ristoratore modaiolo. Ma poi neanche tanto strani a bene vedere… Il loro nome attira l’attenzione, perché misterioso come per i bighelloni, broccioli e brustulli, o perché esagerato e fantasioso come le uova di pavoncella, suggerite per una cena galante in un ricettario afrodisiaco del 1910. Le fonti sono le più varie: i brustulli, per esempio, vengono dal Dizionario delle cose perdute di Francesco Guccini, e si avvalgono dei suoi ricordi. Le schede si susseguono in ordine alfabetico, dalle allodole in salmì alle pennette alla vodka, fino a uno yogurt usato insolitamente (Ilaria Rattazzi nel 1981: «Vi siete presi una sbronza, mangiate dello yogurt»). Cibi oggi imprevedibili, dalle varianti infinite, capaci di rispondere a un bisogno passato, con ingredienti non usuali e con nomi bizzarramente seducenti. La sogliola al ferro da stiro è, da questo punto di vista, una sfida e nello stesso tempo un enigma. Ma la cucina dimenticata delle nonne con ricettari di grande fortuna editoriale oggi ha innescato un meccanismo che può fare di un ingrediente perduto un ingrediente di successo. Chissà, qualcuno lo vorrà riproporre, perché in fondo questo atlante stuzzica l’interesse, fa venire voglia di cucinare (nel volume sono presenti tutte le ricette) e riassaggiare questi piatti della memoria. Anche le pennette alla vodka? Perché no, del resto sono le più facili…
16,50 15,68

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