Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2004
pagine: 168
La Storia d'Italia di Guicciardini costituisce un momento di svolta della nuova storiografia rinascimentale, in cui si codificano gli statuti del pensiero politico e storico moderno. Nondimeno, imprescindibili restano in essa i modelli classici così come la teorizzazione umanistica; Guicciardini si trova così di fronte al compito di innervare le forme classiche con la nuova elaborazione storiografica e il nuovo contesto storico. In questo studio si presta particolare attenzione agli elementi tacitiani presenti nell'opera principale di Guicciardini: già il proemio si ricollega con evidenza alla matrice sallustiano-tacitiana, e così molti dei personaggi guicciardiniani risentono dell'aspra e pessimistica analisi psicologica delle figure tacitiane, che lascia tracce nelle tecniche di indagine, quali le varie forme di allusione, o innuendo, e di ironia, i ritratti fisici, i ritratti paralleli, piuttosto che nelle tipologie, quali quelle del personaggio paradossale. Parimente il timbro narrativo risente di alcuni motivi dell'uso tacitiano delle orazioni e della disposizione in luoghi strategicamente determinanti di episodi ed elementi desunti da Historiae e Annales. Si sedimenta così contemporaneamente sulle pagine guicciardiniane, come su un palinsesto, una memoria tacitiana destinata a riemergere alla coscienza del lettore, indotto a rivivere, nel tracollo della libertà italiana, le ragioni che condussero alla decadenza morale e politica dell'impero romano.