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Giappichelli: Giustizia penale ed economia

Tutte le nostre collane

Studi sul caporalato

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: VIII-205
La monografia «Studi sul caporalato» vuole essere un approccio interdisciplinare ad un settore, quello della intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro, dove – con la legge n. 199/2016 – si coglie la nitida consapevolezza delle ricadute della giustizia sull'economia (e non solo sull'impresa coinvolta) e su soggetti incolpevoli (in primis, i lavoratori) e della necessità di operare in modo che la responsabilità (penale o amministrativa) rimanga circoscritta alle persone fisiche o giuridiche cui l'illecito è attribuibile Il diffuso lavoro sommerso, la persistente crisi economica, l'ingresso della criminalità organizzata nella gestione di "gruppi vulnerabili" hanno portato a conoscere la figura del "caporale" anche in settori diversi da quello agricolo (quali l'edilizia e la cantieristica), trasformandola in componente dell'organizzazione criminale in grado di avvalersi dei metodi ad essa connaturali. La repressione penale è articolata e colpisce (finalmente) il datore di lavoro consapevole sfruttatore, ma l'attenzione maggiore viene rivolta all'azione di prevenzione, controllo e contrasto al fenomeno dello sfruttamento nella consapevolezza che il processo (e la condanna) penale può venir marginalizzata da un'economia non impegnata a massimizzare il profitto, ma anche sensibile a rimuovere le sacche di "esclusione sociale". La legge n. 199/2016 appare un laboratorio sperimentale che testa soluzioni alternative alla repressione, interventi della iniziativa economica privata, misure di sostegno ai singoli e alle imprese e che non preclude ulteriori sviluppi.
28,00 26,60

Sistema punitivo e concorso apparente di illeciti

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2018
pagine: XII-371
La monografia “Sistema punitivo e concorso apparente di illeciti”, dopo aver analizzato il percorso di progressiva convergenza dell’illecito penale e amministrativo, ormai ricondotti in seno a un più ampio “sistema punitivo”, affronta l’argomento del concorso apparente di norme, ripercorrendo le numerose e diversificate teorie proposte nel tempo dalla scienza penalistica. Vengono esaminate le questioni in materia del principio di specialità e degli ulteriori criteri risolutivi del concorso apparente, dapprima limitatamente all'ordinamento penale e, poi, con riferimento al concorso infra-sistematico tra illecito penale e amministrativo. L’indagine si concentra altresì sulla possibile ricostruzione di un principio generale del 'ne bis in idem' sostanziale, di immediata precettività e rilevanza costituzionale. All'esito di tali approfondimenti, l’analisi approda infine alle numerose pronunce della Corte EDU e della Corte di Giustizia e agli odierni problemi giurisprudenziali in materia di 'ne bis in idem', concentrandosi in particolare sulla materia tributaria e su quella finanziaria. Nel ripercorrere le vicende di tale complicato quadro, nell'ambito di un difficile dialogo tra Corti e di un sistema ormai a fonti multilivello, il volume “Sistema punitivo e concorso apparente di illeciti” non affronta l’argomento nella prospettiva del 'ne bis in idem' processuale, ma in quella sostanziale del concorso apparente di norme verso una possibile, almeno parziale, risoluzione di taluni attuali problemi.
49,00 46,55

Il rischio penale nella gestione della crisi d'impresa

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2016
pagine: XIV-231
Il volume indaga i delicati rapporti tra le tradizionali fattispecie penali previste dal R.d. n. 267 del 1942 e le nuove soluzioni alternative al fallimento introdotte con le recenti riforme della "parte civilistica" della legge fallimentare, in particolare il nuovo concordato preventivo (art. 160 ss. l.f.), l'accordo di ristrutturazione dei debiti (art. 182-bis l.f.) e il piano di risanamento attestato (art. 67,3° comma, lett. d) l.f.). Dopo un'analisi del percorso evolutivo che ha avuto la legge fallimentare dal 1942 ad oggi (fino al più recente d.l. 27 giugno 2015, n. 83, che ha introdotto all'art. 182-septies l.f., gli "Accordi di ristrutturazione con intermediari finanziari e convenzione di moratoria"), il volume si muove essenzialmente in due direzioni. Da un lato viene affrontato il problema - con particolare rilerimento alla capacità di "Esenzione" dell'art. 217-bis l.f. che gli atti posti in essere in ossequio (o meno) alle nuove strumentazioni civilistiche a disposizione dell'imprenditore in difficoltà possano cadere sotto la scure delle tradizionali fattispecie di bancarotta, rimaste inopinatamente inalterate, nel malaugurato caso in cui il piano di salvataggio dell'impresa non dia i frutti sperati. Una seconda direttiva d'indagine riguarda la responsabilità penale del c.d. "professionista attestatore" di cui all'art 236-bis l.f.
29,00 27,55

Lavoro e responsabilità di impresa nel sistema del D.LGS. 8 giugno 2001, n. 231

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2015
pagine: XV-580
Lo studio analizza il quadro normativo che storicamente ha portato alla pretesa di una "cultura della legalità" e, in specie, di una "cultura della sicurezza" nell'attività economica svolta da enti collettivi con l'obiettivo di coniugare il rispetto di diritti costituzionalmente garantiti (quali il diritto al lavoro e all'integrità fisica) con la moralizzazione del profitto. L'intervento legislativo è e deve essere nella direzione di una maggiore tutela dei valori individuali e collettivi, il tutto nel quadro di una lettura sicuramente dinamica dei rapporti tra libertà dell'iniziativa economica privata e tutela degli interessi sociali ai sensi dell'art. 41 Cost. Si delinea il principio secondo cui la criminalità di impresa non è solo quella che si risolve in una aggressione degli interessi finanziari del mercato e della concorrenza, ma è tale anche allorché l'illecito colpisca soggetti terzi (i cd. stakeholders) quali i lavoratori subordinati, i creditori, gli investitori e i soci nonché i consumatori. Lo studio analizza la risposta giuridica al problema del controllo dell'attività d'impresa con misure penali e amministrative, alla luce di inputs sovranazionali e derivanti dal quadro costituzionale italiano: il valore "lavoro" è quello assunto come oggetto di tutela privilegiata dalla criminalità di impresa e come misura della qualità della risposta data alla responsabilità delle persone giuridiche e degli enti collettivi-datori di lavoro con il D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.
62,00 58,90

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