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Franco Angeli: Centro educazione

Tutte le nostre collane

La danza delle streghe. Energie femminili per una pedagogia spregiudicata

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 214
Eretiche, guaritrici, erbaiole o fattucchiere? Sovvertitrici dell'ordine sociale, politico, sessuale e incarnazioni una diversità temuta e repressa? Mistiche, visionarie, prosecutrici della religione delle grandi dee? Indemoniate, isteriche, folli? Solo donne su cui da sempre sono proiettate le ombre collettive? Chi erano e chi sono oggi, le streghe? A questa domanda molti studiosi hanno tentato di dare risposte. A questa domanda, invece, la pedagogia si è perlopiù sottratta ritenendo, forse, che queste potenti figure dell'immaginario collettivo, da sempre presenti nelle fiabe, nel mito, nell'arte, fossero solo “favole per bambini” e confinandole nel campo dell'educazione infantile. Questo libro si propone di riconoscere la figura mitico-simbolica della strega, di comprendere il suo particolare sguardo sul mondo, il sapere di cui è portatrice e valorizzare il suo contributo per la cultura pedagogica e per la pratica educativa. Partendo da una prospettiva “immaginale” gli scritti qui raccolti si propongono di riconoscerla attraverso alcune delle sue incarnazioni nel mito e nella fiaba (Martino, Raimondi), nelle arti plastiche (Torelli), nel cinema immaginale (Barioglio, Mottana, Leontini) nella poesia (Morgigno e Seregni), nelle coreografie delle avanguardie del Novecento e nella danzaterapia di Maria Fux (D'Andreamatteo, Pellegata), nelle pratiche iniziatiche femminili (Bernardini) e nel pensiero e nell'azione educativa di alcune figure pedagogiche dimenticate come Louise Michel (Pedrazzini).
26,00 24,70

L'educazione e il male. Riflessioni per una teodicea pedagogica

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 144
Perché c'è il male al mondo piuttosto che il bene? La pedagogia del XXI secolo, se vuole liberarsi dagli spazi amministrati che il potere le offre, tra cattedre dal nome fantasioso e inviti ai talk-show, incontra ancora sulla sua strada la pietra dello scandalo che da sempre ha fatto inciampare teologie e sistemi di pensiero, ateismi e religioni, fedi e scetticismi: il soggetto malato, precario, mortale, ferito, leso. "Perché il male?" è la vera domanda ontologica, teologica ed esistenziale; meglio ancora: "Perché le vittime del male, dei mali"? Solo una pedagogia che volesse ancora una volta mettere in scena il tradimento dei chierici, che volesse trasformare l'intellettuale in servo sciocco ma utile della barbarie, può ignorare la forza di questa domanda; solo una pedagogia che si limita ad educare all'esistente - a un esistente rispetto al quale accomodarsi, essere acquiescenti, in una parola essere schiavi - può pensare di costruire le sue categorie a prescindere dall'urlo o dal gemito degli oppressi, come dalla silente sofferenza della creatura, della natura, del Cosmo.
16,50 15,68

Antipedagogie del piacere. Sade e Fourier. E altri erotismi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 176
L'opera di Sade e Fourier, nelle differenze come nel comune impegno a scuotere le fondamenta della morale civile, resta uno straordinario esempio di riassegnazione del primato etico e sociale al desiderio e al piacere dei corpi in una cultura da sempre orientata alla loro emarginazione e maledizione. Questo libro intende rileggerne l'opera proprio per farne riecheggiare, nelle loro diverse colorazioni e intonazioni ma soprattutto in una radicalità che molte letture interessate hanno tentato di attenuare, il richiamo ad una sensualità liberatoria e dissacrante oggi stritolata dallo sfruttamento e dall'asservimento dei corpi al lavoro e delle passioni sistematicamente manipolate a fini di controllo. Accanto ad essi, in un percorso volutamente frantumato e labirintico come il desiderio stesso, brevi e folgoranti accensioni, tracce, figure, di altre opere, di altri maestri che, nell'arte, nella letteratura, nella filosofia e nella fisica e metafisica del costume, nell'insegnamento, hanno egualmente inseguito l'esperienza dell'eros, pagando spesso con l'oblìo o l'eufemizzazione l'intensità e l'acutezza del loro sguardo e dei loro gesti concreti o simbolici.
21,00 19,95

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