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Edizioni ETS: Quaderni di Artes

Tutte le nostre collane

Giovanni Morelli tra critica delle arti e collezionismo

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2020
pagine: 138
Giovanni Morelli (Verona, 1816 - Milano, 1891) fu personalità influente sulla scena italiana ed europea tra Otto e Novencento. Il suo metodo attributivo, basato sull'osservazione dei cosiddetti segni particolari, costituì un contributo tanto imprescindibile quanto dibattuto alla storia delle arti. La sua eredità si articola intorno a due poli, la storia del collezionismo e la storia della critica d'arte, sui quali si concentrano gli interventi presentati nelle due sezioni in cui si articola questa miscellanea di saggi. In particolare l'attenzione si focalizza sui rapporti del critico con collezionisti e istituzioni museali per poi ampliare il panorama di indagine alla ricezione del metodo morelliano tra Otto e Novecento, ai suoi risvolti epistemologici, con uno sguardo anche alle sue implicazioni archeologiche. Contributi di: Gianpaolo Angelini, Enzo Borsellino, Tommaso Casini, Andrea Di Lorenzo, Maurizio Harari, Andrea Leonardi, Maurizio Lorber, Marta Scarrone, Antonella Trotta.
15,00 14,25

Il soffitto dell'antico ospedale San Matteo di Pavia. Indagini sulla struttura e sul suo stato di conservazione

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2020
pagine: 36
Il soffitto dell'antico ospedale San Matteo di Pavia risale al XV secolo. Si tratta di un tipico soffitto a travi e cassettoni tardo medievale, possente nella struttura e arricchito dalla decorazione pittorica nelle tavolette che chiudevano ai lati l'orditura. Nel volume sono raccolti gli esiti delle indagini condotte sulla struttura lignea tra il 2001 e il 2010.
10,00 9,50

Il dono alla patria. Ercole Ferrata, il crocifisso eburneo di Pellio Intelvi e la tradizione ferratesca in Lombardia

Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2020
pagine: 148
La fama di Ercole Ferrata (Pellio di Sotto, Como, 1610 - Roma, 1686) è da sempre collegata ad alcune grandi imprese della scultura seicentesca a Roma, al seguito di Gian Lorenzo Bernini e Alessandro Algardi. A testimoniare il legame forte e durevole del maestro con la natia Val d'Intelvi rimangono le otto sculture lignee oggi esposte al Museo d'Arte Sacra di Scaria Intelvi. A esse viene ora riunito il Crocifisso d'avorio, che si riteneva disperso, e che completa il lascito dello scultore al paese d'origine. Testimonianza di una eccezionale esperienza umana e artistica, il gruppo così ricomposto offre l'occasione di riprendere in esame la vicenda della dispersione dello studio di Ferrata, la sua organizzazione, il ruolo didattico che lo scultore attribuiva nella sua bottega a queste piccole sculture, e di comprendere meglio quale fosse il metodo operativo dell'artista – anche sulla scorta di una rilettura della letteratura sei-settecentesca su Ferrata, da Baldinucci a Pascoli a Bottari –, infine di misurare la lunga eredità di Ferrata nella scultura lombarda tra Sei e Settecento.
15,00 14,25

La fratellanza raffaellesca. Fortuna e ricezione del modello morelliano nell'Italia postunitaria

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 124
Giovanni Morelli fu una figura dibattuta, se non addirittura controversa, sia presso i contemporanei sia nel dibattito critico successivo, che giunse nel corso del Novecento a una quasi completa rimozione e in seguito a un recupero orientato prevalentemente ad indagare gli aspetti epistemologici del metodo attributivo che Morelli aveva elaborato. Le proposizioni teorico-didattiche di Morelli, le modalità di trasmissione del suo metodo alla cerchia degli amici ed estimatori, i risultati non sempre coerenti dell’applicazione del metodo attributivo da parte dei morelliani, i dibattiti, le polemiche, le cattive recensioni scaturite dal confronto con altri approcci e scuole suggeriscono oggi una diversa prospettiva in cui affrontare una nuova indagine sul metodo morelliano, ovvero le modalità di trasmissione ai membri del Morelli Circle. In questo contesto è possibile individuare i nodi critici del pensiero di Morelli, leggerne l’impatto sulla coeva cultura italiana e sull’educazione di un circolo di collezionisti-conoscitori appartenenti alla classe dirigente della nuova nazione, scorgere un riflesso sulla retorica del discorso nazionale, che tra il 1883 e il 1887 fondava sui centenari di Raffello e Donatello i pilastri di una rilettura del Rinascimento in chiave politica.
12,00 11,40

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