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Sellerio Editore Palermo

Tutti i libri editi da Sellerio Editore Palermo

Kairos

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 400
C'è mai stato un momento più felice di quello in cui Katharina, ragazza di diciannove anni, ha incontrato Hans? Berlino Est, 1986. In un giorno di luglio un uomo e una donna si guardano su un autobus. Lei è una studentessa, lui uno scrittore cinquantenne, sposato e con un figlio adolescente. La loro è un'attrazione intensa e improvvisa, alimentata da passioni comuni e accresciuta dalla segretezza che sono tenuti a mantenere. Per i due si apre un periodo di speranza ma anche di incertezza, di ansia e smarrimento, che ciascuno vivrà in modo diverso a causa della differenza di età e di esperienza, di coraggio e temperamento. Lui è stato bambino durante gli ultimi anni del nazismo, lei ha conosciuto solo il socialismo della più ricca e avanzata tra le nazioni del blocco sovietico. Ma persino nel mezzo della frenesia erotica, nella tempesta di una travolgente felicità, si possono formare vortici che spalancano la crudeltà e l'esercizio del potere. Di Katharina e Hans ci sembra di sapere tutto. Le loro voci e i loro pensieri, a volte a contrasto, altre in brillante consonanza, si alternano in un montaggio serrato. Le versioni della realtà si scambiano, le fantasie divergono, si sovrappongono, si intrecciano. Berlino diventa un palcoscenico dei sentimenti; in bar, ristoranti, appartamenti, piazze e strade il loro amore si accende e si trasfigura. E attorno ai due amanti il mondo cambia con un passo inaspettato: la Germania dell'Est comincia a disgregarsi, le vecchie certezze e le vecchie lealtà si frantumano, la giovinezza cede il passo alla maturità che si trasforma in vecchiaia. Si avvicina una nuova era in cui ogni cosa sembra possibile, forse al prezzo di perdite profonde. Jenny Erpenbeck racconta una storia d'amore fatta di manipolazioni e tossicità. Allo stesso tempo disegna una cronaca ricca di spigoli e sfumature di un cruciale momento di passaggio, in cui una società repressiva ma anche protettiva diviene una società libera e aggressivamente competitiva. "Kairos" espone l'attrito possente tra le scelte personali e il moto perpetuo della Storia, attraverso la lente di una relazione devastante che esalta l'incantata fragilità degli esseri umani. Il romanzo vincitore dell'International Booker Prize 2024.
18,00 17,10

Il vescovo e il ciarlatano. Inconscio e letteratura: l'incontro con Ernst Bernhard

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 200
Nel 1973, di fronte a una sbalordita platea di psicoanalisti e studiosi di psicologia, convenuti a Roma per discutere di Jung nella cultura europea, Giorgio Manganelli pronunciò una memorabile apologia dell'incubo, del carattere luciferino e visionario della letteratura, dell'isolamento sociale dello scrittore. Una dichiarazione di guerra al senso comune e alla «psicologia» (junghianamente intesa come l'antitesi della «visione») che cinquant'anni dopo potrà apparire come l'ultimo grande «manifesto» del Novecento. Ed anche una singolare maniera di mettersi a nudo, come un animale notturno venuto a sfidare le ottimistiche certezze della «cultura» e le banalità della «cattiva letteratura». Non è certo un caso, inoltre, che un autoritratto tanto lucido e convincente prenda forma all'interno di un discorso su Jung e sulla psicologia del profondo. Era stato un allievo di Jung, il leggendario apolide Ernst Bernhard, frequentato a Roma all'inizio degli anni Sessanta, ad aprire a Manganelli le porte di quello «spazio psichico» del quale e dal quale non si stancherà mai di scrivere, dall'esordio dell'Hilarotragoedia fino al capolavoro postumo, La palude definitiva. I saggi e gli articoli raccolti in questo libro sono la testimonianza esplicita di interessi profondi, che innervano di sé, in modo più segreto, anche tutte le pagine maggiori di Manganelli. Con una sospetta perizia da autentico esperto, e sempre accompagnato dalle innumerevoli risorse di uno stile impareggiabile, lo scrittore indaga sui libri e le vite di Bernhard, di Freud, di Jung, di un Oliver Sacks appena scoperto; ripercorre qualche celebre caso clinico, discorre dei sogni, di un possibile «galateo» per attraversare indenni le loro foreste di simboli...
14,00 13,30

La salita

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 136
Seduti in un rifugio «al punto di congiunzione di due valli», due uomini sono in procinto di affrontare un'impresa a lungo immaginata: scalare, in coppia, una delle vette più minacciose delle Alpi svizzere. Ull e Johann sono due alpinisti profondamente diversi, come diverse sono le motivazioni che li muovono: il primo è alla ricerca di una sfida (con se stesso, con la Natura, con i propri limiti); Johann, invece, ha in mente un'escursione di piacere, impegnativa sì, ma più meditativa. Dopo poche ore, però, l'ascesa inizia a farsi sempre più dura, i rifugi sommersi dalla neve sono inospitali e sembrano infestati, il vento soffia instancabile, le fioche candele proiettano ombre inquietanti, mentre la montagna incombe su di loro, presenza ostile che li osserva notte e giorno. Cosa fare? Proseguire nell'impresa e affrontare ghiacciai e seracchi, come vorrebbe Ull, oppure venire a patti con i propri limiti e rinunciare, come suggerisce Johann? Ludwig Hohl, l'illustre scrittore svizzero che ha stregato autori del calibro di Dürrenmatt, Canetti e Handke, ha lavorato per quarantanove anni alla stesura di queste pagine, cesellando ogni dettaglio, scrivendo e rielaborando frasi, capitoli, scene. Come ricorda Davide Longo nella Prefazione, "La salita" è ben più che una novella di montagna. È un romanzo in cui «le lanterne producono più ombre che luce», è uno «specchio per le allodole, un gioco ben giocato». La narrazione gradualmente muta, si rivela come qualcosa d'altro, e da racconto di montagna fatto di paeselli, fiumiciattoli e valli verdeggianti si fa improvvisamente «fiaba filosofica e paradosso», riflessione acutissima sull'essere umano e sul sublime, sull'amicizia e sulla fragilità della volontà di potenza di fronte a una Natura impenetrabile e indomabile.
14,00 13,30

Le pietre e la luce. La cattedrale del Medioevo

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 232
Questo non è un libro di storia dell'arte o dell'architettura in senso stretto, sebbene materiali, tecniche e stili (dalla pietra al ferro, dal mosaico alla vetrata, dall'arte bizantina al gotico) vi figurino a pieno titolo. È, più originalmente, un libro di storia dell'umanità coinvolta in vario modo nella vita delle cattedrali medievali: i committenti e gli architetti, le maestranze e gli artisti, il clero e l'universalità dei fedeli (uomini e donne, nobili e mendicanti, pellegrini e reietti, santi e peccatori), per i quali le immense case di Dio erano il punto di riferimento per tutti gli avvenimenti dell'esistenza dotati di significato personale, sociale, politico, economico, culturale, e naturalmente spirituale. La cattedrale riemerge così in maniera sorprendente come un centro primigenio di vita e di civiltà, lungo la scoperta dei suoi molteplici sensi e simboli, e sino al disvelamento dei fondamenti stessi dell'Occidente. Perché non saremmo ciò che siamo, senza di esse.
18,00 17,10

Il passato è un morto senza cadavere

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 576
Quando viene chiamato su una strada di montagna, al vicequestore Rocco Schiavone basta uno sguardo per capire di trovarsi di fronte a una rottura del decimo livello della sua personalissima classifica. Un ciclista, infatti, è stato vittima di un incidente. Il morto si chiama Paolo Sanna, un cinquantenne che da un po' di tempo abita in zona ma che apparentemente nessuno conosce. Dai primi accertamenti risultano subito delle stranezze. Sanna era abbiente se non addirittura ricco, ma senza occupazione, nel tempo aveva cambiato periodicamente residenze in tutto il Nord Italia, sporadiche e superficiali amicizie, qualche amore senza conseguenze, parenti lontani e poco frequentati: insomma, «una specie di ectoplasma ai margini della società». A complicare le cose, c'è il rebus del taccuino trovato nella sua abitazione, una lista di nomi, sigle e numeri indecifrabili. Il quadro è quello di un uomo in fuga. Ma una fuga lunga, senza fine, se non fosse stato per quell'urto in montagna. Per vederci chiaro bisogna indagare nel passato, andando il più a fondo possibile, un passato che fa sprofondare il vicequestore di Aosta negli anni di gioventù di un gruppetto affiatato. Rocco vorrebbe procedere come al solito, pesante come un pugno e sottile come uno stiletto, ma è di sottigliezza che ha soprattutto bisogno, anche perché si fa sempre più drammatico il timore per la scomparsa inspiegabile di una persona, una donna, a cui qualcosa di intenso lo lega.
17,00 16,15

Un omicidio a novembre

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 472
La prima indagine dell'ispettore Ryan Wilkins e del suo collega Ray - cognome identico, nessuna parentela -, l'eccentrica e improbabile coppia di detective protagonisti di un'acclamata serie di romanzi crime ambientata a Oxford. Il cadavere di una sconosciuta giace nello studio del Rettore, vero e proprio Sancta Sanctorum del prestigioso Barnabas Hall di Oxford. Chi sia la donna è un mistero, estremamente curata, il bel viso è deturpato da un'espressione di orrore. Altrettanto inspiegabile è come possa essere finita lì, proprio mentre si celebrava un movimentato ricevimento in onore di uno sceicco miliardario, possibile finanziatore del college. La delicatissima inchiesta viene affidata, per un banale equivoco, a due investigatori che più diversi non si può. Sono Ryan e Ray (Raymond) che di cognome fanno entrambi Wilkins (questa l'origine del malinteso). Ryan è bianco, nato e cresciuto in un campo di roulotte alla periferia della città; ragazzo padre, i suoi modi sregolati e irriverenti gli hanno causato rilievi disciplinari, e nel suo stato di servizio si legge: «ha difficoltà con le élite privilegiate». Ray, invece, proviene dall'élite nera che si sta affermando; marito felice, sempre elegante, dal garbo soave, è laureato al Balliol College e la Sovrintendente lo considera «una delle promesse dell'arma». I due procedono tra continui contrasti, ma riescono a portare alla luce ambiguità e reticenze, da parte dello spocchioso Rettore e della consorte, nonché di altri componenti a ogni livello del college. Sono molti gli indizi da decifrare: una foto scomparsa, un prezioso Corano, sedicenti studiosi dalla traballante identità, traffici internazionali poco chiari, altre vite sono in pericolo. L'indagine è resa più complessa da una cortina di ipocrita rispettabilità: «come tutti i college di Oxbridge il Barnabas è un business di valore inestimabile che ha legami con società e governi di tutto il mondo, uno snodo in una rete globale». Un omicidio a novembre è il primo di una serie con protagonista una coppia di intriganti detective. Romanzi al confine tra attualità urbana e poliziesco classico, tra sferzante critica sociale e ironia, tra azione e tenerezza. Ryan e Ray rappresentano in giallo uno specchio dei tempi: chi parte sconfitto e chi crede nelle chance del merito.
16,00 15,20

Sicilia isola continentale. Psicoanalisi di una identità

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 336
Una decostruzione della cultura sicilianista, e un'analisi del rapporto originario, di nascita, tra la lingua siciliana e l'italiana. Un saggio di storia della lingua siciliana e dell'influenza che la lingua siciliana ha sulla storia. Due contrastanti versioni della Sicilia - «metafora del mondo», oppure pezzo, importante ma non autonomo, dell'Italia; la Sicilia del Gattopardo opposta a quella di Vittorini - sono analizzate con profondità da un osservatorio decisivo: la lingua. Storia della lingua siciliana (anzi, del siculoitaliano) e critica delle espressioni letterarie del sicilianismo; caratteri originari e raffronti con il nascente italiano (anzi, il toscoitaliano); la lingua come specchio di una mentalità. Da questi aspetti, emerge il paradosso del sicilianismo, ciò che la rivendicazione di un'identità separata rivela nascondendolo.
16,00 15,20

Il piano inclinato

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 256
Esistono davvero dei paesi dove si possa mangiare senza il pericolo d'essere mangiati? Questa domanda, posta ancora prima che il romanzo abbia inizio, viene da Pinocchio, e contiene un sentimento che attraversa l'intera esistenza del protagonista di questa avventura crudele. Ousma parte giovanissimo dal suo villaggio in Mali: come tanti anche lui, da solo, si mette alla ricerca di una vita migliore, o anche di una vita qualsiasi. Non è un pezzente, quando era bambino la famiglia era moderatamente agiata, poi con la morte del padre sono iniziate le sofferenze. C'entra la fame, certo, ma è la fame dello stomaco e insieme quella della speranza. Attraversa prima le insidie del deserto e poi quelle del mare, affronta la morte secca e la morte per acqua, con in mezzo l'orrore del carcere libico. Un naufragio lo spinge verso la sua nuova vita, in Sicilia, in Italia, nella vecchia Europa, che per lui rappresenta il Nuovo Mondo. Ousma non sa niente. Incontra uomini e donne, attraversa posti di polizia, uffici, ambulatori, osserva e ascolta tutto, sente il bisogno di guardare ma soprattutto di essere visto. In questa dimensione straniante ci sono facce amiche che lo aiutano, ma non mancano i volti ostili e nemmeno i sorrisi di chi ha fatto del proprio altruismo un mestiere. È il sistema dell'accoglienza, la sfida della mediazione, con le sue luci e le sue zone grigie. Il mondo del prima e il mondo del dopo si contraddicono a vicenda. Ousma continua a guardarsi attorno e non è in grado di decifrare i segnali che gli arrivano, commette molti errori e molte volte riesce a rimediare. Ma c'è un errore che forse risulterà irreversibile, anche se passa attraverso un abbraccio e una certa ragazza. In questo romanzo Roberto Alajmo conferma il suo talento nel trattare la tragedia come commedia e la commedia come tragedia. Il suo Ousma - come tutti noi - non è cattivo e non è buono, costretto com'è a destreggiarsi tra l'euforia dei sogni e lo sconforto della realtà. Un protagonista che si sottrae agli stereotipi opposti che riguardano i migranti, dipinti sempre come vittime o come delinquenti. C'è però una forza che spinge Ousma e quelli come lui sempre oltre, sul piano inclinato del caso e della fatalità.
16,00 15,20

Bebelplatz. La notte dei libri bruciati

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 312
10 maggio 1933. A Bebelplatz, nel centro di Berlino, allo scoccare della mezzanotte migliaia di libri vengono dati alle fiamme. Joseph Goebbels proclama: «L'uomo tedesco del futuro non sarà più un uomo fatto di libri, ma un uomo di carattere». Su tutta l'Europa si sparge un odore di benzina e di cenere. 24 febbraio 2022. La Russia invade l'Ucraina, e di lì a qualche mese un nuovo conflitto devasterà la striscia di Gaza. Durante un tour negli istituti di cultura italiani da Amburgo a Monaco, Fabio Stassi attraversa le piazze delle Bücherverbrennungen, i roghi di libri, e risale a ritmo incalzante la memoria del fuoco e delle censure, dei primi bombardamenti aerei sui civili, del saccheggio di librerie e biblioteche. Studia mappe e resoconti, si interroga sul ruolo della cultura e sulla cecità della guerra, indaga l'istinto di sopraffazione degli esseri umani. Alla fine compone un piccolo atlante della letteratura «dannosa e indesiderata» e rintraccia cinque scrittori italiani destinati alle fiamme dai nazisti: Pietro Aretino, il cantore della libertà rinascimentale; Giuseppe Antonio Borgese, cittadino del mondo e inguaribile utopista; Emilio Salgari, antimperialista amato in Sudamerica; Ignazio Silone, antifascista radicale, e Maria Volpi, unica donna della lista, disinibita narratrice del piacere e dell'indipendenza femminile. Quello di Stassi è un appassionato discorso in difesa di tutto ciò che trasgredisce la norma, un viaggio ricco di corrispondenze, colpi di scena e nuove interpretazioni, da Ovidio a Cervantes, da Arendt a Canetti, Sebald, Morante, Bernhard: un invito a disseppellire la biblioteca di Don Chisciotte. Perché la ribellione si impara leggendo, e ogni lettore, per qualsiasi potere, «è sempre una minaccia». Come scrive Alberto Manguel nell'Introduzione: «Da qualche parte nel mondo una mente sta ideando parole da tracciare con la mano e da decifrare con gli occhi in mezzo al fumo e alle ceneri».
16,00 15,20

Il giardino e la cenere. Israele e Palestina nel racconto di un albergo leggendario

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 240
Un libro necessario, a un anno dal massacro del 7 ottobre, per comprendere i rapporti tra Israele e Palestina attraverso le storie e i personaggi di un albergo nel cuore del conflitto, l'American Colony Hotel. «Per me, che sono stato cronista itinerante, mandato a Gerusalemme per lunghi periodi, l'Hotel American Colony è stato molto più che un luogo di prolungati soggiorni e d'incontri estemporanei. È stato una finestra spalancata su una realtà complicata che non conoscevo». La realtà è quella della nuova, e tremenda, fase dello scontro tra israeliani e palestinesi, apertasi secondo l'autore con l'Intifada del 1988 e culminata il giorno in cui «tutti gli schemi, le analisi, le verità e le previsioni sono saltati», il 7 ottobre 2023. Una realtà a cui questo libro dà un'anima nella mente del lettore mantenendo fisse sempre insieme due prospettive. Innanzitutto i dettagli e le figure della vita corrente di questi lunghi anni: «le immagini, le situazioni, i personaggi», i tanti momenti e fatti, indimenticabili per chi li vive e i primi a essere dimenticati dalle storiografie maggiori (storie quotidiane, come l'invincibile, tenace nostalgia del profugo che lascia appese le chiavi alla porta della casa che deve abbandonare perché il soldato non la scardini; o come l'umiliazione dell'apartheid linguistico, del passante che si arrangia a un posto di blocco, costretto «a sorridere al soldatino di origini russe che non parla una parola di arabo né di inglese»). La seconda prospettiva è il racconto degli occhi stessi che guardano: l'avventura che cambia tutto nella vita e nell'essere dei grandi reporter e dei corrispondenti esteri che si proiettavano dagli agi del Colony verso gli scenari di guerra; erano i «Jerusalem Boys and Girls» che subito introiettavano quanto la loro testimonianza sarebbe stata sempre davanti al giudizio della storia; per molti di loro stare al Colony e andare alla prova del fuoco era una specie di temerario funambolismo etico, alla Hemingway, alla Greene. Nella narrazione di Alberto Stabile vibra sempre una particolare sensibilità per i luoghi, il talento spesso malinconico di far parlare lo spazio, tra i giardini e le ceneri. Ed è dominata da una dolorosa lucidità: «Nel momento in cui la terra su cui ambivano vivere e progredire è diventata essa stessa un simbolo della fede e, proprio in quanto simbolo, indivisibile, l'equilibrio della convivenza è saltato, facendo spazio al conflitto. Il conflitto, dunque, è l'essenza non dichiarata di questo libro».
15,00 14,25

La magna via

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 296
Saverio Lamanna deve lasciare il riposante mare di Màkari. Suo padre, il Professore, spinto dall'amico Mimì, è partito, in barba all'età, per un pellegrinaggio a piedi da Palermo ad Agrigento, seguendo le regie trazzere che datano fino dai tempi di Federico II. Saverio se ne va all'inseguimento dei due come Stanley fece con Livingstone, e sa che piomberà come «dentro a una commedia francese nella quale tutti sembrano felicemente matti». E infatti la spedizione si completa con la partecipazione dell'incauto Piccionello e la sua ghirlanda di infradito, e della saggia Suleima alla logistica. Nei paesini più interni che si vanno spopolando svuotati da una costante emigrazione, nel ventre della campagna di una Sicilia remota e arcaica - che è poi la Sicilia di cui «non sarei mai riuscito a liberarmi neanche fuggendo via» -, lontani dal mare, lontani dalle città, i personaggi e le situazioni offrono un'avventura on the road, che accarezza a ogni strano incontro la comicità e il mistero, per restare sempre ambiguamente sull'orlo di questo: quasi in un'immagine tremolante, di sogno. Perché, nell'evasione, nel divertimento, nell'impertinenza dei dialoghi e nel paradosso degli imprevisti, cresce il desiderio del protagonista Saverio Lamanna di andare a rivivere la sua infanzia e di recuperare, prima che sia troppo tardi, il vero rapporto con il padre.
15,00 14,25

Wunderland

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 220
Bruno Stock ha una moglie, un figlio e due amanti. Rappresentante di articoli di cartoleria, abita in una località dalle caratteristiche singolari. Ogni cosa funziona a meraviglia, in particolare i trasporti, con una rete ferroviaria stupefacente. Certo, il luogo ha le sue regole: la corrente elettrica viene tolta dalle 9 di sera alle 8 di mattina, non piove mai, barriere invalicabili sembrano cingerne i confini. L'esistenza di Bruno scorre tranquilla fra il tran tran domestico, il lavoro, sempre in giro in treno a visitare le clienti, e il circolo maschile dove va a giocare a carte. Ma un giorno, in una bettola, incontra Trudy, una giovane che gli fa perdere la testa. Il suo è un amore folle, acceso da un desiderio costante, alimentato dal racconto reciproco di sogni, pensieri e passioni. Questo amore tutto farà esplodere, spalancando possibilità e destini inaspettati. All'orizzonte, unico approdo possibile, si staglia la leggendaria Wunderland, immensa città dell'intrattenimento, grandioso parco divertimenti senza regole e limiti, dove si può ricominciare da capo, crearsi una nuova vita e una diversa identità. Per Bruno e Trudy, Wunderland è un nuovo giro di giostra, dalle conseguenze imprevedibili, dove servono molto fegato e pochi scrupoli. Francesco Recami ha abituato negli anni le lettrici e i lettori a un racconto del mondo plasmato da un umorismo caustico, che altro non è che una forma estrema di realismo. In questo romanzo sperimentale, lo scrittore si spinge oltre, aggiungendo un ulteriore tassello alla demolizione sistematica di cliché e idee codificate. Molti dei suoi temi sembrano declinarsi qui con cinismo ancora maggiore del solito: la debolezza dei singoli rispetto ai grandi sistemi che determinano il flusso del potere e della storia, il sentimento costante di un grande complotto, la banalità e la debolezza dell'immaginazione individuale, la falsità dei desideri. Tutto questo in Wunderland deflagra in un rovesciamento degli eventi e delle attese, in un universo in scala degno del miglior Philip K. Dick, folle e impossibile, incubo e rivelazione al tempo stesso.
16,00 15,20

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