Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 352
Valeria Messalina fu una delle donne più temerarie e discusse dell'Antica Roma. Ricordata dagli antichi per la sua lussuria sfrenata, era astuta, intelligente e di grande carisma. Moglie dell'imperatore Claudio, sposato a soli quindici anni, visse nei palazzi di potere dell'impero, condizionando la politica del tempo. La sua fama di meretrix augusta, formula coniata da Giovenale, nasconde volontariamente il vero cuore tragico della sua storia: seppe esercitare influenza e potere in un mondo che non concedeva spazio alle donne, e pagò l'ambizione dimostrata con la damnatio memoriae - per ordine del senato, quindi, furono distrutte le statue erette in suo onore e fu cancellato il suo nome. Nel romanzo è Lavinia, ancella prediletta, a illuminare la sua vita. Resa muta da un trauma infantile, Lavinia è custode silenziosa di segreti e dissolutezze, e accompagna Messalina dall'infanzia fino all'età adulta. Ormai anziana, Lavinia si rifugia a Stabiae, l'odierna Castellammare di Stabia, dove davanti al meraviglioso golfo di Napoli si abbandona ai ricordi, ricostruendo il ritratto intimo e struggente di una delle figure più affascinanti e controverse dell'epoca romana. Daniela Musini restituisce al lettore un vivido affresco della Roma imperiale del I secolo d.C., caput mundi di un impero smisurato e teatro di intrighi, fasti e congiure. Messalina, romanzo di grande presa narrativa e ricco di dettagli storici e descrizioni, racconta una figura grandiosa, opulenta, capace di districarsi tra complotti e sfrenatezze di corte, e testimonia la sua resistenza al tentativo, secolare, di ridurla all'oblio.