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Gramma Feltrinelli

Tutti i libri editi da Gramma Feltrinelli

Melanconia e fine del mondo

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 224
Non vi è forse epoca senza melanconia, senza una profonda tristezza individuale, senza un tormento interiore, un dolore dell’anima. Vi è, però, un’epoca in cui la melanconia cessa di essere un semplice sentimento individuale e diventa il tratto fondamentale della vita: la modernità. È solo nel mondo moderno, infatti, che la melanconia si accompagna a una radicale perdita del senso del mondo. Perché questo esito? Perché nell’epoca del desiderio, della prassi, della tecnica, della produzione generalizzata si assiste a una diffusione epidemica della melanconia? Perché, a partire dagli ultimi due secoli e, in modo particolare, nel XX, la melanconia cessa di essere un fenomeno di natura “personale” e diventa un evento sociale, culturale, storico e persino metafisico? Queste sono le domande da cui muove "Melanconia e fine del mondo", un libro in cui Paolo Godani conduce i lettori in un vertiginoso viaggio alla ricerca di concetti fondamentali quali il corpo, la finitudine, il vivente. La modernità è l’epoca in cui ogni essere viene concepito come un’entità vivente, finita, effimera, assediata senza sosta dal pericolo della dissoluzione e della morte, in perenne lotta contro le altre entità per la sopravvivenza. La “vita” per una simile entità sostituisce gli antichi concetti di “essere” e “natura”. L’esistenza che, nel mondo premoderno, veniva pensata come appartenente all’eternità del cosmo, viene isolata dal tutto e chiusa nella sua finitudine, nella sua corporea mortalità. Di qui il sentimento tipicamente moderno della melanconia, dettato dalla convinzione che ognuno di noi viva sostanzialmente all’interno di sé, separato dal tutto, determinato da tendenze o pulsioni che definiscono la nostra unicità e che la espongono costantemente alla percezione di un mondo privo di senso.
18,00 17,10

La simmetria dei desideri

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 384
Quattro amici guardano in televisione la finale dei Mondiali di calcio del 1998. Non hanno ancora trent’anni e hanno condiviso gli studi e l’esercito, le speranze e le disillusioni, gli amori e le avventure della giovinezza. Amichai vende polizze mediche ai malati di cuore, è sposato con Ilana la piagnona, ha due gemelli e riversa tutta la sua vitalità sugli amici. Ofir invece spreca talmente la sua inventiva per le agenzie pubblicitarie con cui lavora che, quando la compagnia si riunisce, tace e parla poco. Churchill è un avvocato brillante e di successo, capace di sedurre chiunque gli capiti a tiro. Yuval, il narratore, ha un’educazione umanistica ed è affascinato dalle parole. Durante la partita Amichai ha un’idea: perché non scrivere i propri desideri, i propri sogni per il futuro su dei foglietti e poi nasconderli aspettando la prossima finale dei Mondiali per vedere se si sono realizzati? Yuval ha da poco incontrato Yaara. L’ha vista alla mensa dell’università. Leggeva un libro e ogni volta che voltava pagina si toccava leggermente la lingua con un dito. Un gesto da bibliotecaria, ma irresistibilmente sexy. E poi uno scambio di chiacchiere, di numeri di telefono, una chiamata notturna e un bacio. Nel bigliettino Yuval scrive: “Ai prossimi Mondiali voglio stare ancora con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio essere sposato con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio avere un figlio con Yaara, magari una femmina”. Qualche settimana dopo Yaara lo lascia, lo tradisce con Churchill, l’amico carismatico e… fedele. Ma la compagnia non si scioglierà, l’amicizia di Amichai, Ofir, Churchill e Yuval non finirà. Sullo sfondo, Israele è alle prese con la seconda intifada dopo aver rimosso la prima e aver fatto della repressione una norma. I quattro protagonisti non possono fare a meno di interrogarsi sul proprio futuro. In una società così tesa ed esausta, in una realtà simile, è davvero possibile realizzare i propri desideri? A quindici anni di distanza dalla prima pubblicazione italiana, ritorna l’opera che ha consacrato il talento di Eshkol Nevo in una nuova edizione con una postfazione dell’autore.
20,00 19,00

Frida. Una biografia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 448
Non vi è forse oggi città del mondo in cui la fragile bellezza di Frida Kahlo non attiri il nostro sguardo dal cartellone di un film, dal manifesto di una mostra, dalla vetrina di una libreria, da un poster pubblicitario. La pittrice messicana è diventata un’icona immortale per il cinema, la letteratura e la moda, che ne hanno fatto un simbolo del glamour e della donna aperta, indipendente e fiera. Ma chi era veramente Frida Kahlo, e perché la sua figura e la sua opera esercitano un fascino così irresistibile su noi contemporanei? Nata nel 1910 a Coyoacán, in Messico, Frida ci appare oggi come una donna e un’artista dotata di grande magnetismo e sensualità. Questa immagine, tuttavia, che gli autoritratti e le fotografie del tempo ci restituiscono, è il frutto di una vita avventurosa e tormentata, segnata da ferite e brucianti passioni: l’infanzia trascorsa a Città del Messico durante la Rivoluzione; l’incidente devastante che, all’età di diciotto anni, la rende invalida e incapace di avere figli; il matrimonio burrascoso con il muralista Diego Rivera; le inquiete relazioni amorose con Isamu Noguchi e Lev Trockij; la convinta adesione al Partito comunista; l’amore per il folklore e la cultura messicana; il contrasto fra le sue due anime, il candore, da un lato, e la ferocia, dall’altro; la poeticità della natura contro la morte del corpo. Acclamata dai lettori e dai critici di tutto il mondo, la biografia di Hayden Herrera, che qui presentiamo in una nuova edizione, illumina la vita turbolenta di questa grande artista come un’indagine poetica, di passione politica, d’amore, di sofferta ricerca espressiva. Quella stessa sofferenza che spinse Frida a dipingere ossessivamente autoritratti spietati e nature morte sensuali, quasi volesse, mettendole sulla tela, strapparsi di dosso le proprie cicatrici e vivere finalmente una vita libera dal passato e felice. “Non sono malata, sono rotta, distrutta. Ma sarò felice di vivere fino a quando potrò dipingere.” (Frida Kahlo). Il ritratto più completo e più autorevole di un’icona intramontabile. Una lettura insostituibile per entrare nelle stanze del cuore e della mente di una grande artista.
20,00 19,00

La metà della vita

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 400
Muna ha diciotto anni e vive a Jüris, una piccola città della Ddr. Abita con sua madre, attrice del teatro comunale che, dopo la morte del marito, annega nell’alcol il dispiacere di vivere. Mentre sogna di raggiungere Berlino, Muna frequenta come tirocinante la redazione della “Voce del popolo”, la rivista ospitata nell’appartamento di Noah Klein. Tra i vecchi scaffali della rivista si beve vino rosso e cola, ci si rimpinza di patatine, si raccontano barzellette. Un giorno compare in redazione l’addetto alla fotografia. Magnus ha occhi azzurri e una ruga di rabbia tra le sopracciglia. È l’uomo più bello che Muna abbia mai visto. Una sera, Magnus l’accompagna in bicicletta e sale nel suo appartamento. L’indomani le dice che starà via tre settimane e scompare. Scompare per anni così come scompare la Ddr, sprofondata di colpo nel nulla, insieme con il Muro. Tra Berlino e Vienna, tra relazioni fugaci e attenzioni indesiderate, Muna conduce la sua esistenza di giovane universitaria. Finché Magnus non ricompare per diventare la sua ragione di vita e… il suo inferno. Muna naufraga nella devozione a un uomo anaffettivo, in un rapporto fatto di continui ricatti, di sottili denigrazioni, di aggressività e manipolazione psicologica. Un rapporto in cui precipita senza alcuna possibilità di liberazione. Accolto con grande favore dalla critica e dal pubblico in Germania, "La metà della vita" non racconta semplicemente la storia di un amore tossico. Muna è, nelle sue pagine, un’icona delle donne nelle quali vive “una combinazione di illusioni tranquillamente alimentate dall’egoismo e di dedizione sacrificale all’oggetto d’amore” (“Süddeutsche Zeitung”). La maestria con la quale Terézia Mora descrive l’isolamento brutale, la negazione della realtà e il coraggio con cui Muna mantiene la speranza di un amore diverso da tutti consegna alla narrativa contemporanea uno dei personaggi femminili più profondi e inquietanti degli ultimi anni.
22,00 20,90

Ex wife

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 256
Nel 1924, a Manhattan, la luce sfolgorante della modernità sembra travolgere ogni cosa. Negli speakeasy, i locali sorti in barba al proibizionismo, l’alcol scorre a fiumi, feste e balli si susseguono senza sosta, e il desiderio di un’esistenza piena, priva di pregiudizi e divieti, alimenta non soltanto gli incontri occasionali, ma anche la vita coniugale delle giovani coppie, come quella di Patricia e Peter. Si sono conosciuti che Peter ordinava whisky e soda doppi perché durassero tutto il pomeriggio e Patricia si abituasse a bere. Si sono sposati promettendosi di rispettare il “principio della sincerità reciproca”, poiché, nell’età del jazz e della vita vissuta, “la gelosia era fuori moda”. Quando Patricia riesce a ottenere un impiego di copywriter e Peter un aumento di stipendio, i soldi per fermarsi a bere prima di rientrare a casa trasformano le promesse in realtà. Complici il gin fizz e una conversazione su John Galsworthy, H.G. Wells e Arnold Bennett, l’avventura di una notte appronta l’irreparabile per Patricia. L’ombra della gelosia spegne la luce sfolgorante della modernità e della vita libera ai suoi occhi. Peter l’abbandona, e lei si ritrova sola, sconvolta e malata d’amore, costretta a ricominciare daccapo in un ruolo inusitato e arduo nella società del tempo: non più come una giovane donna single, ma come una ex wife, una ex moglie. Apparso con enorme successo, e grande scandalo, per la prima volta nel 1929, "Ex wife" ci immerge non soltanto nell’“era dell’avventura di una notte”, ma in un’epoca, non dissimile dalla nostra, in cui alle donne è dato percorrere unicamente per vie impervie la strada dell’emancipazione. Prefazione di Veronica Raimo.
18,00 17,10

Il nostro regno

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 160
Una storia familiare irrompe in una maniera quasi prepotente nelle carte di una scrittrice, Linda Ferri, che della misura, della discrezione, dell’eleganza narrativa ha fatto cifra distintiva nei suoi libri e nei suoi romanzi. E quando accade che, come diceva James Joyce, “la vita ti chiama a voce alta”, non puoi che mettere sulle pagine il racconto dei nonni, emigrati negli Stati Uniti, dei genitori, dei fratelli, e in generale di un mondo che ha attraversato buona parte del Novecento con passione e leggerezza, dramma e ironia, impegno e consapevolezza. "Il nostro regno" è un romanzo che racconta una storia di cui, anche soltanto come testimoni, avremmo voluto far parte. E ci mette a conoscenza dei ricordi dell’autrice: dalla memorabile figura della madre ai rapporti con le amiche, con i fratelli, agli amori difficili, sempre sulla soglia di uscire dal privato per entrare nella storia pubblica, nella storia che abbiamo attraversato e ci è stata raccontata. Ne esce un libro delicato e nitido, con una lingua precisa eppure piena di una poesia che restituisce il tepore, la forza lieve di un mondo perduto che ci riguarda. Linda Ferri è una scrittrice vera, capace di far passare anni se non decenni tra un libro e l’altro, senza l’ansia di dirsi e di raccontarsi, eppure consapevole che certe storie familiari non possono perdersi, certe storie sono di tutti noi, e dobbiamo tenercele strette. Il nostro regno è un libro che non si dimentica: ci commuove, ci rende più forti, ci insegna, ci racconta una storia che trasforma l’autrice in una compagna di strada, in una voce intima, originale e importante.
16,00 15,20

Volga Blues. Viaggio nel cuore della Russia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 320
"Vista da Occidente, la Russia è oggi una terra lontana, misteriosa, ostile. Dall'invasione dell'Ucraina sembra sprofondata in un buio ancora più fitto che ai tempi più bui dell'Unione Sovietica, come un pianeta a sé stante, un mondo reso sinistramente lontano e inaccessibile dalla guerra. Sfidando i paranoici controlli dei servizi di sicurezza, Marzio G. Mian è tuttavia riuscito a viaggiare per seimila chilometri nella pancia, nel cuore e nell'anima della Russia. Per farlo ha scelto la rotta maestra della sua storia: il Volga, il fiume, totem e destino, autobiografia del popolo russo, secondo le parole di Michail Piotrovskij, direttore dell'Ermitage. Sulle sue sponde si è radicata, infatti, la fede ortodossa dopo il crollo di Costantinopoli, è sorto l'impero zarista, si è affermato quello sovietico, con la battaglia di Stalingrado e l'industrializzazione forzata di Stalin, si è consolidato il progetto neo-imperiale dell'autocrazia post-sovietica di Vladimir Putin. "Patria" dei tatari, dei cosacchi, dei monaci-santi, degli sciamani, di Razin, Pugačëv, Lenin, Kerenskij, Gončarov, Puškin, Gor'kij, Chlebnikov, della Russia arcaica e rurale, di quella metropolitana e dei grandi spazi pieni di nulla, delle steppe e dei sovchoz, delle fabbriche e delle izbe, della tradizione più reazionaria e della rivoluzione più spietata, il Volga è il fiume in cui Europa e Asia si incontrano o si dividono, a seconda che la bussola della Storia russa indichi Oriente oppure Occidente. Viaggiando da nord a sud, dalla sorgente nella regione del Valdaj, tra San Pietroburgo e Mosca, fino ad Astrakan' sul Mar Caspio, passando per Tver', Dubna, Rybinsk, Jaroslav', Nižnij Novgorod, Kazan', Ul'janovsk, Samara, Saratov, Volgograd, senza mai incontrare uno straniero, senza ascoltare altra lingua che il russo, Mian svela l'"altro fronte" del feroce scontro in atto con l'Occidente, il fronte di un popolo fatto di molte nazioni e tenuto insieme dal brutale, fragile, antico sogno di una civiltà imperiale. Sulle sponde del grande fiume che attraversa la Russia, alla ricerca delle radici di un paese travolto dal suo passato, àncora e demone, tabù e destino dei suoi tanti popoli.
20,00 19,00

Paradise Garden

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 272
Billie ha quattordici anni e vive con la madre in un caseggiato di periferia, una piccola città colorata di cinque stabili disposti a semicerchio. Ogni mattina Marika, sua madre, esce dall’edificio dipinto di giallo e va a fare le pulizie in un grande cubo di vetro, pieno di gente in completi costosi che la guarda come si guarda un carrello o una pianta. Il loro appartamento è in cima al palazzo, al piano che dà sull’autostrada vicina. È così piccolo che d’estate Marika piazza due sedie sul ballatoio per prendere il fresco. Difficile vivere in un posto simile, vero? Sì, ma in quel caseggiato Billie è la ragazza più felice del mondo. Chi ha, infatti, una madre che la sera lavora come cameriera in un bar del centro indossando una maglietta tempestata di paillettes, jeans attillatissimi e stivali da cowboy? Una madre con cui poter sguazzare a piedi nudi nelle pozzanghere quando piove e tuffarsi da una piattaforma di dieci metri? Una madre, infine, con cui condividere sogni e speranze? Chi ha poi amici come Ahmed, il vicino che profuma di sapone e di tabacco da narghilè e ha le ciglia più lunghe di tutti nel caseggiato? O come Luna, che lavora al solarium, possiede infradito di tutti i colori dell’universo e sogna di sposare un uomo che le paghi i debiti? Basta accogliere con gioia quello che si ha: ecco quello che ha imparato Billie nella piccola città colorata di periferia. Un giorno, però, arriva dall’Ungheria la nonna, e la vita povera ma gioiosa di madre e figlia diventa un ricordo del passato. Dolore e lutto irrompono nell’esistenza di Billie. E ciò che prima non era contemplato, il sentimento della mancanza, affiora per la prima volta con ferocia. Billie decide che è giunto il momento di fare i conti con la figura assente da sempre nella sua vita: il padre mai conosciuto. Con una parrucca azzurra in testa, una fotografia in mano e gli stivali da cowboy di sua madre, parte alla sua ricerca.
19,00 18,05

Non per cattiveria

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 288
"Ogni anno in tutto il mondo mille persone perdono la vita per colpa di un fulmine. Io non sono tra queste.” Così comincia la storia di Anna, che cresce insieme al padre nella casa di campagna della nonna. È orfana di un fratello, ha una madre assente, un papà fallito e una nonna artista e ludopatica, con una passione per i rettili e una tarantola che ha chiamato Golia. Anna si convince che sopravvivere a un fulmine significa essere diversi e predestinati a grandi cose. Eppure a ventiquattro anni non ha ancora trovato una direzione, e si sente fuori posto ovunque. La storia cambia quando la nonna muore improvvisamente e Anna e il padre Vincenzo devono così fare i conti con una situazione che li porterà a superare le loro ansie e le loro paure. Attraverso una realtà difficile, popolata da un’umanità sfuggente, influencer e personaggi senza scrupoli, in una Milano spietata. In questo libro le contraddizioni e le bugie diventano l’affresco di un mondo giovane e irrisolto, incapace di prendersi le proprie responsabilità. Eppure una strana saggezza fa di Anna un personaggio di grande solidità. "Non per cattiveria" è l’esordio di una scrittrice feroce e ironica, capace di raccontare una storia tanto grottesca quanto reale. Un romanzo che colpisce come un fulmine. Il racconto di una generazione destinata a bruciare occasioni prima di ritrovarsi e di adulti che non sono più capaci di proteggere e farsi guida. In questo libro giovinezza e sapienza letteraria finiscono per viaggiare nella stessa direzione. Beatrice Benicchi si rivela come un talento originale, fuori dagli schemi, lontano da stereotipi e maniere.
19,00 18,05

Nelle strade di Téhéran

di Nila
Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 112
Dalla morte di Mahsa Amini, la giovane ragazza curda arrestata dalla polizia morale per aver indossato l’hijab in un modo poco appropriato, la ribellione delle donne in Iran ha avuto un’eco enorme in Occidente. Le imponenti manifestazioni al grido di “Donna, vita, libertà” hanno alimentato la speranza di una nuova rivoluzione politica e culturale nella Repubblica islamica di Ali Khamenei. Le voci delle protagoniste della rivolta, tuttavia, sono emerse raramente per restituirci i loro sogni, le loro concrete attese e, soprattutto, le grandi idee e figure del passato che le hanno ispirate. Nelle strade di Teheran è il racconto di una testimone e di una delle maggiori esponenti dell’eroica resistenza delle donne iraniane. Come ogni autentica testimonianza, grazie alla sua forza e tensione narrativa, questo piccolo libro consente di comprendere più di mille saggi perché la loro insurrezione abbia scosso e scuota dalle fondamenta il potere degli ayatollah. Nila narra dei giorni successivi alla morte di Mahsa Amini, quando le donne riscoprono la “vita notturna” abolita dal regime e si riversano come una sola famiglia ferita nei quartieri delle città al grido di “Libertà!”. Sono i giorni dell’entusiasmo e della condivisione, della riscoperta di un’esistenza comune libera da millenarie costrizioni. Racconta poi dei cupi giorni della repressione in cui le umiliazioni inferte dai miliziani alle giovani donne sono soltanto il prologo crudele di assassinii a catena, lapidazioni, esecuzioni senza processo. Mostra, infine, come la protesta non arretri di un passo, poiché viene da lontano, da una grande e nobile cultura dell’emancipazione, che culmina in una radiosa giornata della metà dell’Ottocento, quando Tahereh, “la pura”, poetessa mistica, oratrice impareggiabile, teologa sapiente, si toglie il velo dinanzi ai religiosi. Un gesto simbolico che segnava la fine della sharia ai suoi occhi, un gesto che viene ripetuto oggi da migliaia di donne in Iran, “unite in una sola luce”. “Almeno in questo momento della nostra storia, ‘testimoniare’ è una parola più ardente di ‘vivere’. Si può vivere una vita restando spettatori. Testimoniare, come testimoni e come martiri, significa essere artefici del nostro destino. Sono queste le parole che voglio trasmettere, dopo aver camminato nel sangue, a chi verrà dopo di noi. A chi, nel turbinio della nostra storia, ci cercherà. Ammesso che ci cerchi.” Un inno alla libertà delle donne che, dalla voce di una grande poetessa della cultura persiana, si trasmette, intatta, alle giovani protagoniste dell’eroica rivolta odierna.
15,00 14,25

Attaccare la terra e il sole

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 144
Al suo apparire in Francia, "Attaccare la terra e il sole" ha subito suscitato stupore e ammirazione nella società letteraria francese. Dopo Céline e Faulkner, uno scrittore dalla vita appartata, lontana dagli splendori della capitale, nominava la guerra e la violenza nella loro nuda verità, restituendone non soltanto l’insensatezza e la follia, ma la loro spietata capacità di penetrare nei corpi e nella mente, di diventare carne e sostanza psichica degli esseri umani. Il libro narra della guerra coloniale che, intorno alla metà dell’Ottocento, rese stabile la presenza di militari e coloni francesi in Algeria. Una guerra di dominio, dunque, come lo è ogni guerra, ma le cui ferite continuano a sanguinare nella storia recente dell’Europa. Mathieu Belezi lascia scorrere come un fiume in piena la sua prosa attraverso le voci dei due protagonisti: Séraphine, che con marito e figli parte da Marsiglia per raggiungere una colonia agricola, e un soldato totalmente asservito alla violenza e alla crudeltà del suo capitano. In quelle “terre di barbarie”, fatte di sassi, sole cocente e freddo tagliente, in cui il colera divora le vite, i sette ettari “regalati dalla Francia” sembrano tutt’altro che la fortuna e la felicità promesse. Eppure, Séraphine e i suoi non cessano un solo istante di “combattere contro il sole, contro la terra ostile” e contro gli arabi che aspettano solo il momento propizio per farli a pezzi. Bretoni, alsaziani e marsigliesi, i soldati, buoni cattolici in patria, con le pupille dilatate, le narici palpitanti, i denti come zanne pronte a mordere con rabbia più cristiana del solito, assaltano i fondouk infilzando con le baionette chiunque capiti a tiro. La missione civilizzatrice scompare davanti all’orrore e alla ferocia, ma i soldati non esitano poiché, come ripete il capitano, non sono angeli. E a coloro che non sono angeli la guerra trafigge il cuore. Opera attraversata da una tragica bellezza, "Attaccare la terra e il sole" colpisce per la musicalità della sua scrittura che ipnotizza il lettore sin dalle prime pagine.
16,00 15,20

Legami

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 320
Dalla "Simmetria dei desideri" fino a "Tre piani", Eshkol Nevo ha narrato delle infinite forme del desiderio. Forme che, di volta in volta gioiose o perturbanti, torbide o pure, alimentano o infrangono le magnifiche storie d’amore, familiari e d’amicizia da lui raccontate. Il desiderio, nella sua inaccessibile oscurità, è insomma ciò che fa sì che la narrativa di Nevo assolva il compito proprio della scrittura capace di avvincere il lettore: “parlare”, come indica Sebald, “in maniera chiara di cose oscure”. Le storie contenute in "Legami" non soltanto non fanno eccezione a questo compito, ma costituiscono una delle sue più riuscite conferme. Si tratti delle vicende narrate in "Ogni cosa è fragile", in cui l’amicizia è chiamata a lenire la malattia, e la passione a rivendicare i suoi diritti; del legame tra un padre e un figlio capace, in "Hungry Heart", di allontanare il primo dalla sua patologica volubilità; di un’occasione d’amore perduta che, in "Forty-love", il destino appronta di nuovo; di una proposta di matrimonio che, in "Non ti piacerà", appare indecente per le convenzioni e i costumi stabiliti, il desiderio, ospite ingrato o, al contrario, atteso, travolge certezze, confini, irrompe nella commedia degli equivoci in cui si svolge la vita, richiede decisioni che chiamano alla sfida. Se all’esistenza umana è data sempre la facoltà di un nuovo inizio, nulla più della forza liberatoria del desiderio – sembra dire Nevo nelle storie narrate in questo libro – rappresenta la possibilità di ricominciare daccapo, e di abbattere così i muri del pregiudizio e dell’esclusione.
19,00 18,05

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