Garrincha Edizioni

Un viaggio bellissimo e tragico dentro un campo di calcio. Anzi, dentro il metro cuadrado, quella porzione di campo dove i sogni si realizzano o sfumano. Carlos Caszely e il Colo Colo nel Cile rivoluzionario in quegli anni ’70 che sono stati il “gorgo” del Novecento. I sogni, la passione politica e civile, i gol di un grande campione si fondono con il coraggio di Salvador Allende, la voce eterna di Violeta Parra, la musica degli Inti Illimani. E ancora con la chitarra di Víctor Jara, la poesia di Pablo Neruda e il silenzio di tutti quelli che non sono più tornati. Giovanni Salomone racconta la carriera di un calciatore irregolare, romantico, intrecciata con uno dei tentativi più generosi di “cambiare lo stato di cose presente”. L’utopia di un mondo più giusto che ancora oggi affascina e fa sognare. Prefazione di Jorge Coulon.

Una figura controversa, dall’animo inquieto ma la personalità dirompente e fiera. Allen Iverson, dai quartieri “ghetto” di una periferia americana come tante, è arrivato a dominare l’NBA a velocità folle, senza mai dimenticare sé stesso e le sue origini. Un processo farsa che ha provato a cancellarne il futuro, il crossover che ha segnato un’epoca e quell’intervista surreale in cui nessuno ha saputo ascoltarlo fino in fondo, per davvero. Tra istanti sul parquet diventati eterni e momenti cupi a oscurarne pensieri e giocate, questo libro prova a fare luce su un giocatore indifferente allo status quo, diventato icona pop fin dal suo ingresso nell’olimpo del basket, ma con una promessa da rispettare: riscrivere la storia dell’NBA, facendo tutto a modo suo.

La Grande Speranza Bianca, il Campagnolo di French Lick, Larry Legend: sono i soprannomi di uno tra i più grandi vincenti nella storia del basket, il giocatore che assieme a Magic Johnson ha salvato la NBA dalla bancarotta a inizio anni Ottanta e l’ha trasformata, preparando il terreno a Michael Jordan, nel fenomeno globale che è oggi. Diego Del Pozzo racconta l’inimitabile parabola umana e sportiva di Larry Bird, inserendola nel contesto storico, sociale e culturale dell’America dell’epoca. Dalla povertà nelle campagne dell’Indiana meridionale all’epopea vincente dei Boston Celtics, dal suicidio del padre ai trionfi personali e di squadra, dalla feroce faida sportiva con i Lakers del rivale-amico Magic fino alla medaglia d’oro olimpica a Barcellona 1992 col primo e irripetibile Dream Team, tra le pagine di Del Pozzo prende vita il ritratto di un uomo incapace di arrivare secondo, tra “trash talking” e classe infinita, determinazione disumana e abilità nel leggere il gioco prima di tutti gli altri.

Il gancio cielo. Un gesto che rimanda solo a lui, a Kareem Abdul Jabbar, fuoriclasse della pallacanestro. Ma pure il jazz, nelle sue mille sfumature e l’idea di un mondo diverso, migliore. Le giocate funamboliche sul parquet ma anche le riflessioni sull’America, gli incontri con Martin Luther King e Muhammad Ali. Le sfide eterne coi suoi Lakers e numeri da capogiro. Ma una figura gigantesca, che dal parquet di un palazzetto dello sport esplode al mondo.

Una vittoria vive di ricordi, una partita di momenti. Gara-5 di finale Scudetto tra Milano e Caserta, il 21 maggio del 1991, visse il suo climax emotivo attorno al minuto 38’. E cioè quando Ferdinando Gentile da Tuoro, 24 anni, decise di cambiare la storia, la sua personale e quella di una piccola città del meridione, conducendo la Juve-Caserta al suo primo titolo tricolore, il primo e fin qui unico vinto da una squadra a sud di Roma in oltre 100 anni di pallacanestro italiana. Fu il giusto premio al progetto autarchico di un club che si fece da solo conquistando i vertici del basket nazionale con giocatori (sette su dieci quella sera) e allenatori costruiti nel proprio vivaio, e fu la consacrazione di un grande campione che in quel finale pirotecnico, in quei 3 minuti e 24 secondi di partita, si prese la scena dominandola. Questo è il racconto di quel finale, di quella partita, di quel campione.

Il più grande cestista di ogni tempo. Michael Jordan sta al basket come Diego Armando Maradona sta al calcio. Il numero 23 come il numero 10, innalzato a magia. In questa figurina si racconta la storia dell'uomo che trasformò il basket portandolo in un'altra dimensione. Una miscela di personaggio e talento purissimo che permette di ruotare attorno a giocate megagalattiche e affondare nella vita di un predestinato, di un autentico fuoriclasse.

Distante anni luce dagli atleti metrosexual, antieroe, incapace di perpetrare una qualche speranza laica. Eppure Waldir Peres è stato uno dei migliori portieri del calcio brasiliano. Purtroppo, nello spietato mondo del dentro o fuori, si è trovato a giocare in mondovisione l'unica partita sbagliata della sua carriera. Una partita che gli ha rovinato la vita.

Il Mondiale di Messico 1986 vinto accanto al più grande di tutti, gli anni giovanili rosarini nell'Argentina prima della dittatura, le notti europee del Real Madrid e le clamorose rimonte al "Santiago Bernabeu": in tre istantanee d'epoca tra calcio e sogno, amore per il gioco e passione per i libri, Diego Del Pozzo rievoca l'epopea sentimentale di Jorge Valdano, l'attaccante-intellettuale che ha vissuto e raccontato i tempi di Maradona e Bielsa, Menotti e Bilardo, Carlovich e Butragueño, sempre all'insegna dell'intreccio tra fútbol, letteratura, vita.

Una maglietta azzurra cambia la vita di un bambino napoletano di metà anni Settanta: è quella di Savoldi, il bomber che il Napoli acquista nell’estate 1975 per la cifra record di due miliardi, tra l’indignazione dei benpensanti e i luoghi comuni sulle contraddizioni della metropoli campana rispolverati dai media del Nord. Giuseppe Cascone ricostruisce uno spaccato di storia sociale partenopea attraverso la parabola di un attaccante rimasto nei cuori dei tifosi nonostante la gloria mancata all’ombra del Vesuvio, ma anche la quotidianità di una famiglia di periferia e l’amore per il calcio che lega un padre e un figlio.

Agguerrito, rissoso, polemico. Ma anche allegro, solare, affabile. Ecco, in breve, tutta l’originalità di Salvatore Bagni, icona vivida del calcio anni 80, una lunga militanza in Nazionale e un ruolo da protagonista nel primo scudetto del Napoli. Il libro racconta, con stile letterario e toni appassionati, l’evoluzione del giocatore e dell’uomo fra ascese e cadute, gioie e dolori.

Una mattina d'inizio estate del 1989 Nedo Ludi capisce che il suo mondo sta finendo. L'Empoli, la sua squadra, ha ingaggiato un allenatore che pratica il calcio a zona. Per lui, che di mestiere fa lo stopper, è il preavviso di una svolta negativa. La sua impressione si rivelerà corretta: per lui, nell'Empoli che gioca a zona, non c'è posto. Così come, con l'avvento della zona, non c'è posto per tutti i calciatori incapaci di riconvertirsi al nuovo verbo. Tutti quanti darwinianamente eliminati al pari di Nedo. Le cose cambiano velocemente anche intorno a lui. La Toscana della piccola e media impresa comincia ad arrancare sotto la pressione della globalizzazione; il muro di Berlino crolla e il PCI cambia nome; il Paese, ubriaco di modernizzazione, intravede nei mondiali di Italia 90 il passaggio decisivo verso lo status di potenza industriale globale. Gli amici si defilano, anche gli amori effimeri se ne vanno. Ma ci sarà un modo per fermare questa mega-macchina della modernizzazione, che passa insensibile sopra la vita delle persone? Forse sì, se ci si chiama Nedo Ludi.

Una storia potente. Una vita potente, quella di Megan. L’irruzione, in un campo tradizionalmente maschile, di una donna che sovverte ordini e travolge steccati. Cinzia Sorvillo, con tono appassionato, guida il lettore alla scoperta di un altro calcio, che s’intreccia con la vita e col tentativo di renderla migliore. Per tutte e per tutti. La prima Figurina “donna”, scritta da una donna, è un inno al calcio, alla speranza, al futuro.