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Scienze e Lettere: Il novissimo Ramusio

Tutte le nostre collane

Gandhiji. Bapu of his people

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 124
16,00 15,20

Jiroft. La civiltà che non c'era

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 252
"Questo libro racconta il contributo italiano e specificamente di ISMEO alle prime, pioneristiche fasi della scoperta della civiltà di Jiroft (molto probabilmente l’antico paese di Marhaši delle fonti mesopotamiche). Come in ogni inizio, a incertezze e passi falsi si sono accompagnati colpi di fortuna e improvvisi squarci di luce. Il contributo italiano, come narrano le stesse pagine di questo libro, è un episodio della prosecuzione delle ricerche – tanto innovative quanto vigorose – lanciate dall’IsMEO tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso nelle valli interne del margine est dell’Altopiano iranico. In questa vasta e inesplorata regione, Giuseppe Tucci, e successivamente Gherardo Gnoli avevano ipotizzato l’esistenza di importanti radici preistoriche della civiltà iranica; intuizioni ben presto intensificate e avvalorate dal decennio di fortunati scavi condotti da Maurizio Tosi nel bacino endoreico del Sistan (1967-1975). La sua scoperta della ‘Città Bruciata’ (Shahr-i Sokhta) avrebbe per sempre dilatato le quinte della prima urbanizzazione dell’Asia Media ai margini del Balocistan, vasta e frastagliata cerniera geopolitica tra Iran e subcontinente indo-pakistano. Il panorama di fitti legami e scambi, di avventure politiche, di mutua condivisione di ontologie e tecniche tra Mesopotamia, Iran e India antica che sta emergendo negli ultimi anni identifica nella civiltà di Jiroft-Mar?aši un protagonista importante, sino a due decadi addietro quasi dimenticato. La scoperta in loco di tavolette (e altri supporti) con iscrizioni del III millennio AEC, con tutte le difficoltà del caso, promette ulteriori sviluppi. La nostra Associazione internazionale è oggi lieta e orgogliosa di aver affiancato noti studiosi iraniani, come Youssef Madjidzadeh e Mansour Sajjadi, e la Cultural Heritage, Handicrafts and Tourism Organization of Iran (ICCHTO) in questa nuova fase di eccezionali scoperte archeologiche, che meritano di essere conosciute dal pubblico italiano in parallelo alle altre grandi culture del Vicino e Medio Oriente antico." (dalla prefazione di Adriano Rossi - PRESIDENTE ISMEO)
32,00 30,40

Simorgh. Trenta interviste con iranisti italiani. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 280
“Il presente libro è il risultato di otto interviste condotte in video, sulla base del programma dell’Archivio Orale della Biblioteca Nazionale dell’Iran, e di due interviste per iscritto, commissionate dall’Istituto Culturale dell’Ambasciata della R.I. dell’Iran. Da tempo era mio desiderio personale intervistare le personalità accademiche italiane che hanno speso una parte consistente della loro vita in ricerche e studi sull’Iran. Volevo farli conoscere ad un pubblico più vasto fuori dal mondo universitario e divulgare la loro esperienza. Già avevo fatto delle interviste pubblicate sui giornali iraniani, tra cui l’intervista alla Prof.ssa Bianca Maria Scarcia Amoretti, al Prof. Angelo Maria Piemontese, alla Dott.ssa Felicetta Ferraro, ex Addetto Culturale dell’Ambasciata italiana a Teheran, e all’ex Ambasciatore Roberto Toscano. Perciò, quando il Dott. Akbar Gholi, Direttore dell’Istituto, mi ha chiesto se potevo dedicarmi a queste interviste, ho accettato di buon grado ma senza valutare l’impegno che richiede ogni singola intervista. Per spiegarmi meglio, vorrei elencarne le fasi: contatti preliminari e opera di convincimento per far accettare la proposta, la fase più lunga di attesa, scambi e-mail, telefonate, ecc.; studio del personaggio, lettura del suo curriculum, dei campi di sua competenza ed interesse; preparazione di un primo elenco di domande da sottoporre all’intervistato, per farle eventualmente correggere, modificare o aggiungerne altre; concordare la data, l’ora e il luogo dell’intervista che in genere dura all’incirca 4 ore, di cui 2 per l’allestimento che serve all’operatore e 2 per le riprese; trascrizione dell’intervista, invio per la revisione di tutto e l’approvazione finale; Traduzione in fârsi per l’edizione persiana. Malgrado tutti gli intervistati sapessero parlare in fârsi, ho preferito l’italiano per consentire loro di esprimersi più compiutamente nella lingua madre. Il lettore troverà che, dopo alcune domande iniziali quasi uguali per tutti, vengono poste ad ognuno domande specifiche nel suo campo di competenza. Nella preparazione delle domande sono stato aiutato molto dal Dott. Mahiar Samavish, mentre le riprese sono opera del Sig. Amir Ali Alaie e mi sento in dovere di ringraziare entrambi. Nella scelta delle domande, ho cercato di dare la possibilità ad ognuno degli intervistati di presentare l’ambito delle sue ricerche e interessi come meglio credeva, e mi sembra di essere riuscito in questo intento. Devo ringraziare tutti loro per avermi aiutato in questo lavoro. A mio avviso, queste interviste sono importanti per due motivi: 1. aiutano noi Iraniani a conoscere meglio la nostra storia e tutte le persone, iraniane o straniere, che dedicano i miglior anni della loro vita alla ricerca e allo studio; 2. aiutano gli amici italiani e stranieri a conoscere meglio la storia dell’Iran, che indissolubilmente è legata alla storia dell’umanità, e non assoggettarsi alle propagande negative del momento. Il caso ha voluto che uno degli intervistati, il Prof. Adriano Rossi, Presidente di ISMEO, si sia interessato al progetto e abbia deciso di favorirne la pubblicazione”. (Abolhassan Hatami)
35,00 33,25

68,00 64,60

Tu

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 220
La pubblicazione del volume che oggi qui si presenta è stata resa possibile grazie a un progetto coordinato dall’ISMEO – Associazione internazionale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente, coeditore del presente volume, e dall’Istituto internazionale di cultura kurda (Roma). Una presentazione storico-linguistica del Kurdistan e del popolo kurdo, preziosa per orientarsi in un ambito molto poco noto al grande pubblico italiano nei suoi aspetti culturali, e forse più o meno confusamente conosciuto in quelli politici, di cui oggi la grande stampa internazionale si interessa attivamente, dovuta a Daniele Guizzo, si può leggere in un volume precedente di questa stessa collana (Matteo De Chiara e Daniele Guizzo, Fiabe e racconti popolari del Kurdistan, Il Novissimo Ramusio 1, Roma 2014). Il XX secolo, e ancor più l’inizio del XXI, ha visto i Kurdi di almeno tre stati sovrani ergersi a protagonisti in una regione nevralgica del Medioriente, un tempo intercapedine tra l’impero ottomano. Impero russo e Iran, oggi al centro di interessi economici che, se da un lato sottolineano la potenziale ricchezza di questa parte del mondo, dall’altro contribuiscono a metterne ancora più in difficoltà l’autonoma esistenza quotidiana. La versione italiana di "Tu" costituisce la prima traduzione diretta di un romanzo dal kurmanji all’italiano.
20,00 19,00

Antico Siam. Lo splendore dei regni Thai. Mostra celebrativa per il 150° Anniversario del Trattato di Amicizia e Commercio tra Italia e Thailandia (Roma, MuCiv - Museo delle Civiltà, 18 maggio - 30 settembre 2019)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 184
Era il 3 ottobre del 1868 quando i due ministri plenipotenziari delegati dai sovrani d’Italia e del Regno di Siam, oggi Thailandia, concludevano e firmavano a Londra il “Trattato di Amicizia e Commercio” fra il Re d’Italia ed il Re del Siam, la cui ratifica giungerà per la parte italiana nel gennaio dell’anno successivo. L’Italia era da poco diventata uno stato unitario ed il governo risiedeva a Firenze, capitale “provvisoria” prima della presa di Roma del 20 settembre 1870. Il Regno di Siam, riunificato da circa un secolo, sviluppatosi nel XIX secolo intorno all’isola di Rattanakosin, che diventerà l’attuale Bangkok, modernizzato grazie al forte impulso dato dal re Rama IV, “Padre della Scienza e della Tecnologia”, si apriva all’Europa conservando gelosamente e tenacemente la sua indipendenza contro le mire espansionistiche del colonialismo occidentale. Ricordando tutto questo, le celebrazioni del 150° anniversario del primo trattato e dell’avvio di stabili relazioni diplomatiche tra i due Paesi, hanno visto, dall’ottobre del 2018, numerose iniziative di carattere culturale organizzate sia in Italia che in Thailandia. Portato a Roma dalla Reale Ambasciata di Thailandia presso il Teatro Argentina (7 Maggio 2018), è stato memorabile lo spettacolo, nell’esecuzione dei danzatori del Ministero della Cultura thailandese, Khon: Danza Classica Siamese (forma teatrale in maschera ispirata al poema epico Ramakien), che l’UNESCO proprio nel 2018 ha iscritto nella Lista del Patrimonio Culturale Intangibile dell’Umanità. Gli eventi culturali che l’Ambasciata d’Italia ha nel corso dell’anno organizzato a Bangkok e altre città thailandesi per le celebrazioni del 150°, inoltre, sono stati una settantina ed hanno rappresentato il meglio del made in Italy, dall’arte all’archeologia, dalla cucina alle arti performative. Il Museo delle Civiltà, coerentemente, ha voluto cogliere la fausta ricorrenza, in collaborazione con l’ISMEO – Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, per allestire una mostra, dal titolo ‘Antico Siam: lo splendore dei regni Thai’, in cui due dei quattro musei recentemente confluiti nel Museo delle Civiltà, ovvero il Museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini’ e il Museo d’arte orientale ‘Giuseppe Tucci’, per la prima volta espongono congiuntamente le proprie collezioni d’arte siamese, fornendo un quadro che risulterà impressionante ed emozionante non solo per gli spettatori italiani. Dopo che una mostra di antica arte thailandese, prevalentemente costituita da sculture buddhistiche, con opere provenienti da musei thailandesi, ebbe luogo a Firenze nel lontano 1964, il momento ci è parso opportuno non soltanto per far riscoprire al pubblico italiano il fascino di una cultura antica e unica nel panorama vastissimo delle culture dell’Asia, ma anche per promuovere e valorizzare l’originale, variegato e ancor poco noto patrimonio artistico Thai che il Museo delle Civiltà conserva nelle proprie collezioni. Ci pare questo il modo migliore per sottolineare come due paesi di così antica cultura come la Thailandia e l’Italia possano trovare proprio su questo piano i più robusti fondamenti e le più convincenti ragioni per consolidare e rafforzare i già ottimi rapporti reciproci, imparando vicendevolmente a conoscersi meglio e ritrovando forse anche insospettate somiglianze e vicinanze.
48,00 45,60

Archeologia delle «Vie della Seta»: percorsi, immagini e cultura materiale

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
anno edizione: 2018
98,00 93,10

Sherko Bekas. Scintille di mille canzoni

Libro
anno edizione: 2017
pagine: 128
Con un saggio di Adriano V. Rossi, "Sherko Bekas, alle radici della poesia".
18,00 17,10

Piante medicinali del Tibet. Un antico manoscritto di scienza della guarigione

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2015
pagine: 154
La medicina tibetana è tradizionalmente praticata in una vasta area centroasiatica abitata da popolazioni di lingua e cultura tibetana, che comprende la Regione Autonoma Tibetana, parti delle province cinesi del Qinghai, Gansu, Sichuan e Yunnan, e degli stati indiani del Jammu & Kashmir, Himachal Pradesh, West Bengal, Sikkim e Arunachal Pradesh, il Bhutan, e le valli settentrionali del Nepal. La tradizione medica tibetana è praticata anche in Mongolia e in Buriazia (Russia). A partire dagli anni '60 del secolo scorso in seguito alla diaspora tibetana, la medicina tibetana si è diffusa in molti altri paesi, soprattutto occidentali.
25,00 23,75

Fiabe e racconti popolari del Kurdistan

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2015
pagine: 200
25,00 23,75

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