Un ragazzo con la testa piena di eroi, ma cresciuto in un mondo che non ne vuole più. Julien Sorel nasce nell'ora spenta della Restaurazione, quando la Francia volta le spalle alla gloria napoleonica per ritrovare l'ordine dei salotti e delle gerarchie ecclesiastiche. È lì, tra sermoni e sottane, che prende forma un romanzo che ha cambiato la letteratura. Con "Il rosso e il nero", Stendhal non crea solo un personaggio: inventa un modo nuovo di raccontare l'animo umano. Julien non è del tutto buono né del tutto cattivo; seduce, mente, ama, dissimula. Figlio della provincia e della sua ipocrisia, sogna la conquista di una vita più grande: la Parigi delle ambizioni, l'amore come riscatto e disfatta. A partire da un fatto di cronaca e attraverso un impianto narrativo asciutto, incalzante e sorprendentemente moderno, Stendhal costruisce una parabola dove l'urgenza di farsi spazio nel mondo si intreccia con la fragilità dei sentimenti. Romanzo sociale, ritratto psicologico, cronaca di un'epoca in bilico tra vecchio regime e nuova borghesia, "Il rosso e il nero" è soprattutto l'invenzione di un realismo in cui l'individuo smette di essere un tipo per diventare una coscienza. Questa nuova edizione, nella limpida e rigorosa traduzione di Daniele Petruccioli, restituisce la voce stratificata di un classico che ha saputo tenere insieme due esperienze fondanti: la lotta per un posto nel mondo e l'imprevisto disarmo dell'amore. Con la radicalità di chi ha saputo riconoscerle come i veri punti di partenza della vita adulta.