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La scienza del valore. La critica marxiana dell'economia politica tra rivoluzione scientifica e tradizione classica

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La scienza del valore. La critica marxiana dell'economia politica tra rivoluzione scientifica e tradizione classica
Titolo La scienza del valore. La critica marxiana dell'economia politica tra rivoluzione scientifica e tradizione classica
Autore
Curatori ,
Collana Filorosso, 19
Editore Pgreco
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 559
Pubblicazione 10/2023
ISBN 9788868024895
 
28,00 26,60
 
Risparmi: €  1,40 (sconto 5%)

 
Come collocare Karl Marx nella storia del pensiero economico? Ultimo degli economisti classici o primo dei moderni? Né l’una né l’altra cosa. La critica dell’economia politica di Marx rappresenta piuttosto una rivoluzione scientifica incompiuta. La teoria del valore di Marx apre un nuovo campo teorico. Non rompe soltanto con la dottrina sostanzialistica di Smith e Ricardo, rompe anche con la prospettiva non-monetaria della teoria neoclassica. Soltanto attraverso lo svelamento della natura intrinsecamente sociale e monetaria del valore delle merci i prodotti del lavoro possono divenire oggettualità di valore. Confrontate con la rivoluzione scientifica di Marx, diventa chiaro che la teoria economica classica e quella neoclassica costituiscono paradigmi diversi che però appartengono al medesimo campo teorico. In alcuni passaggi chiave Marx regredisce al terreno teorico dei classici: la teoria marxiana del valore e del capitale oscilla così costantemente tra rivoluzione scientifica e il vecchio campo teorico. Questa oscillazione provoca alcuni problemi nella esposizione di Marx, ed è inoltre alla base di interpretazioni alquanto contraddittorie. Non è quindi sufficiente interpretare Marx, occorre piuttosto comprendere la sua rivoluzione scientifica per portarla a compimento. Il volume rappresenta probabilmente la più esaustiva presentazione della teoria economica di Marx e del dibattito che l’ha circondata tra quelle rese disponibili al lettore italiano negli ultimi cinquant’anni, dopo quella di Sweezy, rappresentativa di un marxismo tradizionale di cui Heinrich contesta la natura pre-monetaria e il paradigma dell’equilibrio, che si sono in altra forma riprodotti nelle letture successive; così come l’autore confuta le interpretazioni che leggono la teoria della crisi nei termini di una teoria del crollo. Si tratta di un classico della letteratura critica, la cui posizione nel dibattito contemporaneo è del tutto originale e innovativa. Il libro è preceduto da una introduzione di Riccardo Bellofiore e da un intervento su Heinrich e Althusser di Vittorio Morfino.
 

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