Per molti Elsa Morante è la scrittrice neorealista, seriosa e impegnata, che ci giudica dalle pagine delle antologie scolastiche. Per altri è una protofemminista, sperimentatrice di droghe sintetiche, amante impulsiva e a tratti ingestibile. In realtà, Elsa Morante fu entrambe queste cose: personaggio complesso e sfuggente, fu una donna fatta di «collere, dolcezze, risate», come scrive Cesare Garboli, una donna in «eterna discussione col mondo». Tra le leggende e i pettegolezzi, tra la cronaca mondana e le informazioni false che lei stessa diffondeva, il profilo di Morante resta in ombra. Spinta dalla curiosità e da una divorante passione di lettrice, Ludovica Lugli ha deciso allora di seguire la scrittrice romana nell’unico luogo in cui rivela davvero se stessa: i libri che ha scritto. È così che nasce questo volume prezioso, al tempo stesso indagine e apologia, giornalismo culturale e diario di lettura, condivisione tra appassionati e invito per chi esita sul limitare di un universo letterario così attuale e significativo. Dai capolavori canonizzati come La Storia e Menzogna e sortilegio alle peculiarità del Mondo salvato dai ragazzini, da L’isola di Arturo alle raccolte di racconti, dalle poesie fino alle favole per bambini, Lugli rilegge l’intera produzione morantiana, visita luoghi simbolici, ricostruisce le storie che si intrecciano intorno ai romanzi e ai suoi personaggi. E pagina dopo pagina rintraccia la voce viva dell’autrice, la interroga, la ascolta, restituendoci quella visione del mondo vibrante e disincantata che fa della sua opera una delle più moderne e controcorrente del Novecento. Leggere Le chiavi magiche è come partecipare a un bookclub, un invito ad abbracciare la lentezza, a tornare alla letteratura come esercizio di profondità. In un tempo in cui tutto sembra chiedere velocità e leggerezza, questo libro rivendica il diritto a perdersi nei labirinti delle grandi opere e dei grandi autori.