Un approdo esiste. Ripartire dai valori umanistici e dai princìpi delle costituzioni democratiche europee è possibile. Il saggio apre un dibattito, indica una direzione di marcia. I popoli europei vogliono una riforma radicale della società in accordo con i valori di libertà e giustizia sociale, pace e prosperità. I naufraghi possono ancora salvarsi. Siamo consapevoli tuttavia della tempesta nelle cui acque rischiamo di annegare. Questo volume analizza la crisi del liberalismo democratico e del multilateralismo. Il dialogo e la lotta tra capitale e lavoro degli anni Settanta sono scomparsi. Il capitalismo finanziario trionfa e porta alla società dell’1%. L’autrice esamina i meccanismi essenziali dell’Unione europea che ha tradito i suoi stessi princìpi. L’Ue non conosce la divisione dei poteri tra legislativo, esecutivo e giudiziario, non ha legittimità democratica. Maastricht ha codificato il neoliberismo e messo da parte le riforme sociali. In un orizzonte che resta tragicamente europeo, è necessario un cambio di paradigma. Si riparte dalla cooperazione e dalla solidarietà, dalla pace in un mondo multipolare dove l’Europa ritrovi il suo posto. Costruire il multilateralismo senza doppi standard, il dialogo interculturale e interreligioso, il diritto contro la forza, la giustizia sociale, la mediazione diplomatica sono obiettivi ancora vivi. Si può contrastare la barbarie che avanza, il libro indica una strada e apre un confronto.