In questo saggio limpido e tagliente, Didier Eribon, uno dei massimi sociologi viventi, torna a interrogare il legame tra destino sociale e identità personale. «La società come verdetto» radicalizza l'intuizione fondamentale che attraversa tutta la sua opera: la vergogna, la colpa, il silenzio non sono scelte individuali, ma risposte ai meccanismi di esclusione messi in atto dalle strutture sociali. Partendo dalla propria esperienza – quella di un giovane omosessuale di origine operaia cresciuto in una Francia segnata dal classismo e dal sessismo – Eribon svela come la società emetta, tacitamente ma inesorabilmente, verdetti su ciò che vale e su ciò che deve restare ai margini. Il saggio costruisce un impianto rigoroso e accessibile toccando temi centrali del dibattito contemporaneo: l'ingiustizia della scuola, l'autoritarismo del sapere, il peso delle etichette identitarie, la violenza del giudizio sociale.