Liti e battibecchi tra condomini, in un’escalation di lentezza geologica tra incomprensioni ataviche e antipatie immotivate. Sullo sfondo, una dittatura militare. Il libro di esordio di Daniel Cuello è il libro perfetto, che dosa con sapienza i divertenti siparietti tra i suoi leggendari vecchietti e una macrotrama intrisa di amori taciuti, profonde lealtà, dolori indicibili e grida strozzate in gola. Un libro allo stesso tempo leggero e pesante come un macigno, con un baricentro emotivo spostato tutto in avanti che verso il finale vi farà sentire un tonfo nel torace.