«Dialoghi di bestie» (1904) è un libro unico nel corpus di Colette: una raccolta di racconti in forma di scenette teatrali, monologhi e divagazioni, in cui a parlare non sono gli esseri umani ma gli animali, e più precisamente Toby-Chien, un bulldog inglese, e Kiki-La-Doucette, una gatta raffinata e lunatica. Intorno a loro si muove la padrona, Sido, proiezione trasparente della madre dell'autrice, ma il cuore del libro è tutto nell'antropologia rovesciata che queste creature mettono in campo: osservano l'umanità con occhi diversi, commentano il mondo, si amano, si ignorano, si insultano. È una satira lieve, domestica, colta: un esercizio di stile e d'immaginazione che nasconde, sotto il gioco delle voci, una riflessione sulla convivenza e l'identità.