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Shanzhai. Il pensiero cinese e la «decreazione»

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Shanzhai. Il pensiero cinese e la «decreazione»
Titolo Shanzhai. Il pensiero cinese e la «decreazione»
Autore
Collana Saggi. Figure
Editore Nottetempo
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 100
Pubblicazione 10/2025
ISBN 9791254802038
 
12,90 12,26
 
Risparmi: €  0,64 (sconto 5%)
 
Prossima pubblicazione, disponibile dal 03-10-2025
Shanzhai è un neologismo cinese che significa "falso", originariamente coniato per descrivere i cellulari contraffatti commercializzati con nomi come samsing. Questi cellulari non erano però falsi di scarsa qualità, ma dispositivi eleganti e funzionali quanto o più degli originali. Da allora, il termine shanzhai si è diffuso in altre parti della vita cinese, con libri shanzhai, politici shanzhai, star shanzhai. C'è persino uno shanzhai Harry Potter, Harry Potter e la bambola di porcellana, in cui Harry affronta la sua nemesi Yandomort. Se in Occidente tutto ciò sarebbe visto come pirateria o persino profanazione, quella cinese è una cultura in cui gli originali vengono continuamente trasformati, decostruiti. In questo volume Byung-Chul Han segue il filo della "decreazione" nel pensiero cinese, dagli antichi capolavori che invitano all'iscrizione e alla trascrizione fino al maoismo, "una specie di marxismo shanzhai". Han discute concetti cinesi come quan, o legge, radicalmente diverso dalle nozioni occidentali di assolutezza; zhen ji, o originale, determinato non da un atto di creazione ma da un processo senza fine; fuzhi, o copia, una replica di pari valore all'originale; e shanzhai. L'Estremo Oriente, scrive Han, non ha familiarità con fattori "pre-decostruttivi" come l'originale o l'identità. Il pensiero dell'Estremo Oriente inizia con la decreazione.
 

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