Alla vita sociale si addice il motto del vescovo Berkeley: essere è essere percepiti o percepire. Il modo in cui appariamo pubblicamente, la nostra figura, fatta di immagini, suoni, odori, sensazioni tattili e persino di sapori, viene colta dai sensi degli altri e valutata dal loro gusto, contribuendo a plasmare la nostra identità e la forma del mondo in cui abitiamo. Questo libro, pubblicato nel 2012 e uscito anche in inglese (Social Appearances, Columbia University Press, 2020), viene oggi riproposto per invitarci a guardare la società come un fenomeno estetico e soprattutto a riflettere sul nostro rapporto sempre più intenso con le apparenze sociali. Muovendo dalla filosofia e incrociando la sociologia, la storia delle arti e la letteratura, l'autrice esplora il regno dello spettacolo quotidiano, dove dominano l'esposizione, la pubblicità, la seduzione e si irradia l'illusione del prestigio.