Andare lontano è un esercizio mentale, uno status emotivo prima che fisico o geografico. L’autore racconta cinque suoi viaggi brevi attraverso i sensi e le inquietudini che li hanno mossi. Non è importante il numero dei chilometri ma l’intensità di ogni passo, perché il cammino è un’esperienza percettiva in cui tutti i sensi lavorano per far sì che il viaggio sia ricco e ci permetta di riempire lo zaino di ricordi. Lo zaino, così, non è solo un contenitore di oggetti utili per un’avventura, ma un bagaglio emotivo. Al suo interno oltre a tutto ciò che serve al viandante lungo la Via, c’è la sensibilità di chi cammina, le sue paure, le gioie e i dolori, la propria spiritualità.