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Rosenberg & Sellier: La critica sociale

Tutte le nostre collane

Filosofia e tecnologia. Una via di uscita dalla mente digitale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 184
La rivoluzione legata alla diffusione sempre più ampia delle tecnologie informatiche ha assunto i caratteri di una svolta epocale. E in questo volume il lettore non troverà una critica o una condanna della tecnica alla maniera di Heidegger e dei vari «pastori dell'Essere» che sulla sua linea si sono succeduti. Anzi, nella visione dell'autore, l'informatica offre una grande occasione all'umanità di entrare in una comunicazione generalizzata con se stessa, nel segno di un'integrazione possibile dell'intero genere umano. Ciò però a patto che la rivoluzione digitale sia accompagnata da una radicalizzazione dell'umanesimo, da una nuova antropologia che, in dialogo con una nuova tecnologia, metta a tema la costituzione di una «mente emozionale e materiale», capace di stringere insieme valore biologico-affettivo e valore logico-conoscitivo. Attraverso alcuni percorsi classici della filosofia (Spinoza, Kant, Hegel), mediante un recupero della psicoanalisi freudiana - al di fuori della recente volgarizzazione italiana di Lacan - e coniugando il discorso marxiano intorno alla tecnologia con un'analisi anti-heideggeriana della techne nella Grecia antica, il libro propone una propria via di uscita dall'impasse del tempo presente.
16,00 15,20

Sulla sindrome identitaria. Nuovi razzismi e cittadinanza attiva

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 240
Il volume presenta i risultati di due ricerche tra loro collegate, svolte tra il 2018 e il 2020, nell'ambito delle attività della Fondazione per la critica sociale. La prima, condotta da Cristina Vincenzo e Renato Foschi, è un'analisi di psicologia sociale, mediante lo strumento di questionari diffusi a livello nazionale, intorno alle forme della xenofobia e del razzismo «vecchio stile», cioè ideologicamente strutturato, nei suoi rapporti con il rifiuto dell'altro nelle sue modalità oggi meno evidenti e implicite, per così dire più discrete. La seconda, condotta da Anna Simone e Alberto De Nicola, si concentra sulla città di Roma: è un'inchiesta di taglio sociologico-etnografico, con interviste ai presidenti di alcuni comitati dei cittadini attraverso cui è possibile cogliere il lato oscuro, nelle vesti di una «lotta al degrado» - in una capitaleperaltro afflitta da mille problemi, da quelli della mobilità urbana a quelli della raccolta dei rifiuti, all'abbandono a se stessi di interi quartieri -, di talune realtà organizzate della cosiddetta cittadinanza attiva. L'introduzione di Rino Genovese, presidente della Fondazione per la critica sociale, mette a fuoco il contesto teorico generale al cui interno si è formato il gruppo di studio sulla sindrome identitaria, definendo quest'ultima come una patologia a più facce di un bisogno identitario, da parte degli individui e delle collettività, che può avere aspetti positivi o negativi, progressivi o regressivi, a seconda delle forme in cui venga a esprimersi.
18,00 17,10

Lusso comune. L'immaginario politico della Comune di Parigi

Libro
anno edizione: 2020
pagine: 192
Per quanto sconfitta e conclusasi in una triste tragedia, la Comune di Parigi del 1871 diede voce a un possibile che si è impresso per sempre nella memoria storica: è concepibile una vita senza rapporti di servitù e sfruttamento, senza il dominio esclusivo del denaro, senza Stato e senza capitale? Con tutti i limiti e le contraddizioni che hanno contribuito alla loro sconfitta, gli uomini e le donne della Comune tentarono di dissolvere le strutture burocratiche dello Stato-nazione centralizzato. Ciò che sembrava fantasma e immagine di sogno si mostrava invece come utopia concreta. La Comune realizzò una riorganizzazione della vita quotidiana, nella sua pratica sociale, molto più rilevante di qualsiasi atto di governo: in tal senso essa è l'indicazione di uno stile di vita: «Estendere la dimensione estetica alla vita quotidiana, come richiesto sotto la Comune dalla Federazione degli Artisti, non solo rende l'arte accessibile a tutti, ma la rende anche parte integrale di qualsiasi processo creativo. Si crea una nuova relazione sensibile con i materiali - la loro consistenza, densità, malleabilità, resistenza - e con i processi lavorativi propri di ciascuno, con le tappe necessarie per la loro realizzazione e, d'altro lato, con la nuova riproduzione delle abilità di chi vi ha partecipato» (Ross). Il lusso comune è una riconfigurazione della vita quotidiana in cui - al di là di ogni separazione di classe - l'arte e la pratica del lavoro si fondono in una nuova unità vitale, in un gioco armonico.
16,00 15,20

Smith Ricardo Marx Sraffa. Il lavoro nella riflessione economico-politica

Libro
anno edizione: 2020
pagine: 398
Il volume propone un percorso di lettura sull'economia politica classica, e su Marx, che si prolunga sino all'opera di Sraffa. Un primo filo conduttore è dato da una visione della teoria del valore che non la riduce a determinazione individuale dei prezzi, ma ne sottolinea l'aspetto macrosociale: in Smith (lavoro comandato) come giustificazione del capitalismo, in Ricardo (lavoro contenuto) come base contraddittoria della teoria della distribuzione, in Marx (lavoro vivo in quanto lavoro astratto in movimento) come indagine sulla costituzione del capitale nel rapporto sociale di produzione. Contrariamente alle interpretazioni più diffuse, le carte inedite di Sraffa, secondo l'autore, consentono di individuare una forte continuità dell'economista italiano con questo Marx. Un secondo filo conduttore consiste nella riflessione circa il destino del lavoro nel capitalismo e oltre, che passa per la messa in questione dell'antropologia smithiana del lavoro sino alla liberazione dal lavoro intravista da Keynes, a cui si oppone la marxiana liberazione del lavoro. Ne emerge una visione apertamente contraria alla centralità totalitaria dell'economico, che nelle due appendici al volume si articola con la questione della natura e la questione di genere. La trasformazione sociale è legata a doppio filo a un cambiamento strutturale della domanda come dell'offerta, e alla ripresa di un protagonismo conflittuale della classe lavoratrice a partire dai luoghi della produzione.
24,00 22,80

Marx e la critica del presente

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 240
Marx duecento anni dopo: un'eredità alla prova. Testi di: Roberto Finelli, Ferruccio Andolfi, Luca Basso, Stefano Petrucciani, Tania Toffanin, Rino Genovese, Vittorio Morfino, Federica Giardini, Riccardo Bellofiore, Maurizio Ricciardi, Jamila M.H. Mascat, Giorgio Cesarale, Michele Prospero, Marco Gatto.
17,00 16,15

Altrenapoli

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 182
Questo libro si interroga sul modo in cui alcuni scrittori e registi cinematografici hanno descritto il rapporto tra intellettuali e plebe a Napoli dal secondo dopoguerra a oggi e come esso si sia articolato in alcuni momenti decisivi della storia della città. Il popolo o la «classe» dotati di soggettività e unità, sorta di aristocrazia degli oppressi, sono stati sovente opposti alla plebe, considerata con disprezzo come un sottoproletariato manipolabile dal fascismo e dal populismo. Questa distinzione è troppo rigida. Il capitale produce simultaneamente, continuamente, lavoro salariato e plebe e determina una trasmigrazione continua tra le due condizioni, secondo la curva dominante del suo ciclo. L'esistenza dei senza voce e dei senza parte non è un accidente della storia, o una sua fase arretrata, destinata a svanire con l'estensione universale del lavoro produttivo: come il capitale - nelle più diverse parti del mondo - non può fare a meno di ricorrere alla violenza per nulla estinta dell'accumulazione originaria, così crea - strutturalmente - l'essere della plebe, l'ombra perturbante e minacciosa, in cui - a ogni crisi minaccia di sprofondare anche il lavoratore più qualificato. Il tempo che porta dalla plebe alla classe quindi non è lineare, ma curvilineo, regressivo e spezzato. L'inespressività miserabile - se considerata come un dato di natura, come prossimità alla condizione animale - non è che un mito: essa è prodotta dalla distruzione di codici simbolici preesistenti o di una soggettività prima vitale. I senza voce hanno perso una parola che possedevano, sono stati espropriati della identità originaria, e non hanno accesso al linguaggio astratto della modernità capitalista.
15,00 14,25

Per un nuovo materialismo. Presupposti antropologici ed etico-politici

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 237
Questo libro chiude una trilogia i cui momenti precedenti sono dati da "Un parricidio mancato" (2004), dedicato a un'analisi critica eterodossa del rapporto del giovane Marx con i suoi numi tutelari Hegel e Feuerbach, e "Un parricidio compiuto" (2014), che trattava della relazione ormai risolta del Marx maturo con Hegel. Nei capitoli-saggi che compongono il nuovo volume, l'autore, ampliando il discorso attraverso una lettura attenta di Freud, una ripresa di Spinoza, e con un confronto con la stessa tradizione postidealistica e antiheideggeriana del pensiero italiano, mette capo a un'originale proposta teorica: quella di un'antropologia filosofica dell'emancipazione basata su una visione bio-psicoanalitica della relazione corpo-mente nell'essere umano. II fine è di concorrere così alla costruzione di una nuova etica sociale materialistica, al di là del vecchio materialismo storico, capace di sfidare le seduzioni più allettanti dell'individualismo atomizzante del consumo e del mercato. Una prospettiva che interviene direttamente nell'odierna crisi generale della sinistra, mostrando come questa sia anzitutto di ordine teorico e poi anche politico.
18,00 17,10

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