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Progedit: Interpretare

Tutte le nostre collane

La via lunga di Paul Ricoeur. Psicologia, psicoanalisi e neurobiologia

Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2010
pagine: 160
In un periodo vasto, rintracciato nell'arco temporale 1929-2005, si ripercorre l'itinerario culturale di Paul Ricoeur attraverso l'immagine da lui stesso creata della "via lunga" dell'ermeneutica. La figura del filosofo francese è considerata quella di un grande pensatore perché, proprio a partire dalla filosofia, è riuscito ad interessarsi a diversi ambiti del sapere che spaziano dalla psicologia alla linguistica, dalla letteratura alla psicoanalisi senza dimenticare l'interesse per materie di confine quali l'economia, il diritto e la neurobiologia. Con Ricoeur si aprono nuove contaminazioni e nuove possibilità di dialogo e confronto per la filosofia contemporanea.
15,00 14,25

L'estraneo e il comune. Profili filosofici del Novecento. Da Dewey a Ricoeur

Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2007
pagine: 192
È possibile pensare il problema dell'identità, senza ridurlo a quello dell'appropriazione (negazione della differenza)? E' possibile pensare a una consegna all'estraneo, senza per questo rinunciare alle istanze del proprio? Come ridefinire e ricalibrare i margini della proprietà e dell'estraneità? Che cos'è ciò che accomuna e ciò che differenzia l'io dal tu? In quest'ottica, il testo analizza, nell'area tedesca, la posizione di Husserl, nel suo tentativo di andare oltre il semplice nominare la coapparenenza originaria, in direzione di una descrizione di come essa si dà e opera nei diversi fenomeni di esperienza dell'estraneo in quanto estraneo, che appare esclusivamente nella sfera della proprietà. Altro autore tedesco considerato è Gadamer per la sua curvatura ontologico-ermeneutica della fenomenologia. Se "l'essere che può essere compreso è linguaggio", il linguaggio è lo 'stesso' che accomuna o il proprio che differenzia? In area francese, la riflessione si concentra su A. Camus e P. Ricoeur, il primo per la provocatoria tematizzazione dell'estraneità e dell'assurdo; il secondo per il tentativo di conciliazione tra sé e altro. E' l'altro ad essere misura del sé (come sembra sostenere Lévinas) o è il sé ad essere luogo dell'alterità (come sembra sostenere Ricoeur)? In area americana, si esamina la posizione del giovane Dewey, per il quale la relazione fra 'comune' ed 'estraneo' si caratterizza come rapporto tra l'Io Individuale e la Società.
16,00 15,20

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