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Pisa University Press: Studi linguistici pisani

Tutte le nostre collane

I suffissi verbali ittiti -anna/i e -ss(a)-. Studio sul sistema aspettuale ittita

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 316
Sin dall'epoca della sua decifrazione, è apparso evidente che la lingua ittita presentasse un sistema verbale molto meno ricco di categorie rispetto a quello che viene tradizionalmente ricostruito per l'indoeuropeo, basato soprattutto sui dati dell'indiano antico, del greco e dell'iranico. In particolare, una delle categorie che sembrano essere assenti in ittita è l'aspetto verbale, ovvero l'opposizione funzionale tra aspetto imperfettivo e aspetto perfettivo, che in altre lingue indoeuropee antiche è affidata alla contrapposizione tra il sistema del presente e il sistema dell'aoristo, rispettivamente. Tuttavia, studi recenti hanno suggerito che i suffissi verbali -ške/a-, -anna/i- e -šš(a)-, tradizionalmente considerati azionali (con valore iterativo, durativo, intensivo, ecc.), potessero avere, in alcuni contesti, una funzione aspettuale, nello specifico imperfettiva, codificando quindi l'aspetto progressivo, abituale e continuo. Nel presente volume, attraverso un'indagine sistematica all'interno del corpus dei testi ittiti, si mira a dimostrare che la funzione dei suffissi verbali -anna/i- e -šš(a)- era puramente imperfettiva, e che eventuali valori azionali erano secondari e dipendenti da quelli aspettuali. Verranno inoltre chiariti i rapporti che intercorrevano tra tali morfemi e il ben più produttivo suffisso -ške/a-, la cui funzione imperfettiva appare evidente. Infine, si mostrerà come le forme a raddoppiamento, molto frequenti in ittita, avessero la stessa funzione imperfettiva stabilita per i suffissi -ške/a-, -anna/i- e -šš(a)-.
20,00 19,00

Modelli linguistici e metodi dell'interpretazione letteraria

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 206
Gli intensi scambi tra linguistica e letteratura databili agli anni Settanta-Novanta del secolo scorso hanno dato luogo a importanti risultati. Il testo letterario è stato concepito come un “sistema di segni” e la “funzione poetica” ad esso legata, da vaga nozione estetica di problematica configurazione, ha potuto essere identificata in un sistema di relazioni linguistiche peculiari. Avvalendosi degli apporti della semiologia, della narratologia e di vari tipi di innesti fra psicanalisi, retorica e linguistica, la critica letteraria ha cambiato il proprio statuto e le proprie pratiche, e la letteratura è stata ridefinita all’interno del contesto delle scienze umane. D’altra parte, anche a causa dell’espunzione della dimensione semantica, il modello semiologico-linguistico elaborato in quegli anni si è ben presto irrigidito in una prassi descrizionistica incapace di cogliere i valori essenziali del testo. Il presente volume raccoglie alcuni contributi di linguisti e letterati che hanno inteso tracciare un bilancio sui rapporti tra linguistica e critica letteraria in epoca strutturalista e presentare nel contempo prospettive future per una poetica e una critica letteraria su base linguistica. Nel panorama attuale il superamento critico dello strutturalismo e del generativismo si accompagna a proposte di modelli linguistici che sembrano capaci di interpretare i plurimi sensi figurati della lingua letteraria e poetica e, nel contempo, di motivarli. Con l’intento di favorire un rinnovato dialogo tra linguistica e letteratura, i saggi qui riuniti vorrebbero rappresentare un primo passo in direzione di una critica letteraria attenta alle strutture ed ai vincoli linguistici del testo e, in parallelo, di una linguistica che si avvalga dell’espressione letteraria.
18,00 17,10

Strutture linguistiche e dati empirici in diacronia e sincronia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 270
Il volume "Strutture linguistiche e dati empirici in diacronia e sincronia" rappresenta il frutto del lavoro di un gruppo di ricerca facente capo alla Sezione di Linguistica del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa. I saggi qui riuniti, aventi per oggetto varie strutture e dinamiche linguistiche, fanno perno su tre temi, centrali nel panorama attuale della disciplina: linguistica storica e mutamento linguistico, strutture linguistiche tra sincronia e diacronia, acquisizione e perdita del linguaggio. Le molteplici questioni affrontate coinvolgono diversi livelli di analisi, spaziando dalla fonologia alla semantica, dal lessico alla morfologia. Nel contempo, ampio è lo spettro delle lingue prese in esame: latino, greco, italiano, inglese, arabo. Le ricerche illustrate presentano una solida base empirica, talora affiancata da moderne metodologie di analisi. Sul piano teorico, le diverse prospettive assunte dagli autori risultano collegate fra loro grazie ad una comune istanza cognitivista, senza tralasciare la considerazione per i fattori sociali e storici, costanti nella fenomenologia linguistica di ogni tempo e luogo.
27,00 25,65

Object-based selection of spatial frames

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 162
16,00 15,20

«Essere» e «divenire» nel «Timeo» greco e armeno. Studio terminologico e indagine traduttologica

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 253
Come è noto, la dicotomia tra "essere" e "divenire", ovvero tra lo statuto ontologico proprio delle forme intellegibili e quello della realtà fenomenica, riveste notevole importanza filosofica nel Timeo platonico. Il volume analizza la codifica linguistica di tale distinzione, che si estrinseca in greco nell'opposizione lessicale e azionale tra il verbo stativo "eimì" e la sua controparte trasformativa "ghighnomai", attraverso lo studio dei valori semantici e azionali dello stesso "ghegonai" ("passare ad un nuovo stato di esistenza", quindi "nascere", "diventare"), la cui componente dinamica e trasformativa può essere neutralizzata per motivi configurazionali e per l'interazione con la categoria dell'aspetto. A tal proposito, si propone un'analisi di tutte le occorrenze del verbo nel dialogo, dove diverse forme, distinte dal punto di vista temporale e aspettuale, esprimono molteplici manifestazioni del mondo fenomenico. Particolare attenzione è riservata al perfetto stativo "gégova", che riveste un ruolo centrale nel sottocodice filosofico platonico. La seconda parte del testo è dedicata a un esame dell'analogo ambito semantico nella versione del Timeo in armeno antico ("grabar"), caratterizzata da una lingua fortemente ellenizzata, e delle strategie adottate per trasporre unità lessicali e opposizioni morfologiche investite di rilevanza tecnica nell'originale. In particolare, si analizza se e come il traduttore armeno abbia mantenuto la dicotomia lessicale...
16,00 15,20

Classificatori e impersonamento nella lingua dei segni italiana

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
anno edizione: 2013
pagine: 234
Il volume rappresenta offre un contributo su due argomenti specifici e centrali della lingua italiana dei segni (LIS): la classificazione e l'impersonamento. L'attività di ricerca condotta, di cui il volume raccoglie e presenta i risultati, mira a soddisfare un duplice obiettivo scientifico: contribuire all'accrescimento della teorica sulle lingue dei segni attraverso il reperimento di dati interlinguisticamente comparabili su due strutture fondamentali, la classificazione e l'impersonamento, e approfondire la conoscenza della morfosintassi, espressa nelle lingue dei segni sia da unità fonologiche simultanee che, con minore frequenza, da unità fonologiche sequenziali. Relativamente alla classificazione, il volume approfondisce le caratteristiche morfofonologiche delle configurazioni classificatorie utilizzate in LIS dai segnanti nativi e le caratteristiche morfo-sintattiche dei vari tipi di classificatori manuali presenti in LIS mentre, per l'impersonamento, analizza l'alternanza sintattico-pragmatica tra classificatore del corpo e impersonamento.
18,00 17,10

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