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Pisa University Press: Nuova biblioteca di studi classici e orientali

Tutte le nostre collane

Resisting and justifying changes. How to make the new acceptable in the Ancient, Medieval and Early Modern world

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2021
pagine: 618
Nato da un Progetto di ricerca in seno all’Università di Cagliari, il volume vede la cooperazione di studiosi italiani e stranieri di Letterature Antico-Indiane, di Storia e Letteratura Greca e di Storia dell’Italia Medievale e Moderna. Al cuore è l’idea di affrontare lo studio del problema della resistenza al mutamento (culturale, sociale, giuridico) in un arco cronologico ampio e in una geografia variabile, attraverso un dialogo tra studiosi che agiscono con diverse metodologie di ricerca (linguistiche, filologiche e storiche). La prospettiva è “multifocale” e il tema selezionato è la lente comune. Nelle tre sezioni, distinte per ragioni pratiche, sono indagati, da un lato, il rapporto specificamente stabilito con il passato e la rilettura che strategicamente se ne propone allo scopo di resistere al necessario mutare delle istituzioni oppure nel tentativo di negare o di giustificare il cambiamento; dall’altro, il confronto con la novità e l’innovazione in ambito politico, economico e legale.
38,00 36,10

«In amicitia tua memores et grati». Contributi di retorica, metrica e stilistica per Daniele Mastai

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 180
Questo volume raccoglie contributi di retorica, metrica e stilistica greca e latina che amici, docenti e colleghi offrono in memoria di Daniele Cosimo Mastai, scomparso prematuramente il 5 di agosto del 2016 a soli 25 anni. Nel corso della sua breve vita, Daniele aveva sviluppato un grande interesse per l’oratoria greca e latina e per la prosa ritmica, ambiti sui quali questo volume vuole offrire nuovi contributi e direzioni di ricerca.
16,00 15,20

Due secoli con Ivanhoe. Atti della giornata di studio (Pisa, 18 ottobre 2018)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 246
Fin dalla sua creazione, la rivista Studi Classici e Orientali non ha imposto limiti rigidi all'ampiezza dei contributi, accogliendone anche di molto superiori alla media e arrivando in qualche caso a pubblicare volumi monografici. In questa prospettiva è sembrato opportuno affiancare alla rivista una collana in cui potessero confluire in forma di volumi autonomi le ricerche di più ampio respiro. Si trattava di riprendere l'idea dell'originaria "Biblioteca degli Studi Classici e Orientali", a lungo diretta da Emilio Gabba e Graziano Arrighetti, poi trasformatasi in "Biblioteca di Studi Antichi" e resasi del tutto autonoma. L'intenzione è di mantenere la stessa pluralità di interessi che caratterizza da sempre la rivista, aperta a tutti gli aspetti del mondo antico, sia nell'ambito classico che in quello orientalistico, e ad ogni possibile prospettiva di accostamento ai problemi. Anche così s'intende riaffermare la profonda convinzione che ancora oggi, per qualsiasi argomento riguardante il mondo antico, uno studio serio non possa ignorare il carattere inscindibilmente unitario della scienza dell'antichità.
25,00 23,75

Storia dell'«ecdosis» di Plauto

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 333
Il procedimento di questo lavoro, dichiarato a partire dal titolo, è quello di un’indagine cronologica e critica dei presupposti culturali che dalla filologia alessandrina e pergamena, attraverso lo sviluppo dell’indagine grammaticale prevarroniana, portarono alla costituzione di un testo critico delle commedie di Plauto. L’ipotesi teorica dell’esistenza nel II sec. a.C. di un’ipoedizione comprendente un numero imprecisabile di fabulae appare concretamente rilevabile grazie alle frequenti attestazioni indirette che la presuppongono: dopo vicissitudini varie, tra cui fondamentale fu l’assestarsi del canone cosiddetto varroniano, comprendente 21 commedie sicuramente connesse con la paternità autoriale, e dopo almeno un’altra edizione di epoca adrianeo-antonina, il testo di Plauto sfociò nella tradizione manoscritta AP. I vari plessi di questo percorso ecdotico, dal II sec. a.C. al IV sec. d.C., sono analizzati in dettaglio, a partire dai glossografi pre-varroniani fino a Carisio, e corredati dallo studio analitico dei resti di Bacchides: della commedia andò perduta, in una fase presumibilmente vicina all’archetipo, l’intera scena iniziale, tuttavia parzialmente integrabile e ricostruibile dai testimonia che ebbero accesso a una redazione integra pre-archetipale, forse proveniente dall’antichissima edizione. Un excursus finale sul tipo del parasito in due commedie pretervarroniane si sostanzia di numerosi confronti con la storia del genere e di esempi dagli autori comici greci, in modo da fornire coordinate utili per collegare i modelli originali con le riprese romane. In ultima posizione un lusus ecdotico, con una brevissima storia delle edizioni moderne, limitate ai frammenti dalle commedie non varroniane.
22,00 20,90

L'«odium regni» a Roma tra realtà politica e finzione storiografica

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2016
pagine: 380
L'avversione radicale dei Romani per l'ordinamento monarchico in ogni sua forma, come eredità indelebile della cacciata dei Tarquini, è un topos ricorrente nelle fonti antiche ed è stato a lungo accolto come un dato di fatto indiscusso anche nella riflessione storica moderna. Non sono mancati, tuttavia, tentativi di storicizzare questo sentimento, ricostruendone in modo meno schematico e apodittico la nascita e l'evoluzione. In questa ottica si è per lo più sostenuto che il concetto di "odium regni" si sia affermato solo a partire dagli ultimi decenni del II sec. a.C., in relazione con la lotta politica e i contrasti ideologici legati via via a figure controverse come i Gracchi, Silla e Cesare. Federico Russo propone ora, con una serie di analisi puntuali e convincenti, di anticipare questa genesi alla fine del III o agli inizi del II sec. a.C. e collegarla ai contrasti intorno a uomini politici come C. Flaminio, Q. Fabio Massimo e Scipione Africano, mettendo al contempo in luce anche l'uso pragmatico e spregiudicato che i Romani fecero della distinzione greca tra re e tiranno nelle relazioni col mondo greco nell'età delle guerre in Oriente. L'opera si articola in otto saggi, strettamente connessi l'uno con l'altro secondo un disegno limpido e organico, che ha il pregio di essere sempre basato su un'analisi approfondita e rigorosa di tutte le fonti disponibili.
22,00 20,90

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