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Pacini Editore: Immagine

Tutte le nostre collane

L'ultimo Novecento. Pisa: eventi e personaggi di un fine secolo

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 128
«Pensare a come sarà Pisa tra cento anni è esercizio che facilmente porta molto lontano. Con la storia che abbiamo è naturale che fantasia e speranza ci portino ad immaginare, per un futuro lontano, scenari fantastici, inimmaginabili e sicuramente bellissimi. Tutti abbiamo, nel fondo del nostro cuore, il sogno che un giorno si tornerà ad essere una capitale del Mediterraneo. Magari tra cent'anni o tra cinque secoli. E magari Pisa lo ridiventerà per tutt'altri motivi rispetto a quelli che la resero uno dei principali centri del Mare Nostrum quasi mille anni fa. Ma se pensiamo, più coi piedi per terra, cosa sarà Pisa per i nostri figli e nipoti non ho dubbi che la nostra città forse non tornerà subito a dominare il Mediterraneo, ma senz'altro sarà ancora un luogo attrattivo, centrale e insostituibile. E questo soprattutto perché Pisa è solidamente piantata su due basi che tutti ci invidiano. Sono infatti tante le bellezze di Pisa, sono molteplici le ragioni che ci rendono orgogliosi di essere pisani, ma se dobbiamo andare alla sintesi della sintesi e dire nel mondo globale di oggi cosa si associ al nome Pisa non v'è dubbio che accanto a Pisa si dice “Torre” e si dice “Università”. E a proposito di sintesi è evidente che queste due parole siano entrambe la sintesi di concetti più estesi. Dove Torre sta per tutto il patrimonio, unico al mondo, di cultura, bellezza e originalità che la città tutta, non solo la Piazza dei Miracoli, racchiude. E dove Università sta per l'intero sistema delle tre Università e degli innumerevoli Centri di Ricerca avanzata che operano nel territorio pisano e fanno di Pisa un luogo di elaborazione, scambio e insegnamento davvero unico…». (Enrico Letta)
12,00 11,40

La bellezza della prossimità. Con i fratelli Preziosi nei luoghi della fondazione Opera Casa Cardinale Maffi

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2019
pagine: 128
"Il primo assist si è 'alzato' nel momento in cui mi è stato affidato dall’ordinario diocesano l’incarico di presiedere il consiglio di amministrazione della Fondazione Casa Cardinale Maffi, una onlus che segue, in strutture dislocate in vari siti delle province di Pisa, Livorno, Massa Carrara e La Spezia, 460 persone con una disabilità differenziata per gravità e età. Nelle otto strutture vivono, tra interni ed esterni, circa 500 collaboratori con funzioni anch’esse differenziate secondo ruoli utili a tenere umanamente efficienti queste case che cercano costantemente l’abbraccio solidale della comunità esterna. Al momento della nomina, manifestando la mia preoccupazione per un ruolo così importante e di grande responsabilità l’Arcivescovo, tra l’altro, mi disse: “Ciò che riceverai da questa nuova esperienza ti aiuterà a superare gli ostacoli che potresti incontrare e, inoltre, potrai avere più di quello che darai. L’importante è che tu cerchi sempre di tenere alta l’asticella della Bellezza e della Prossimità”. "Da quel giorno cominciai a girare per le strutture, a varie ore, parlando con operatori e assistiti ma... la Bellezza non riuscivo a coglierla, o meglio, a capirla. Come leggere la bellezza in una persona che porta con se segni evidenti di fragilità? Continuai ad aprire porte, avvicinarmi a carrozzine e a letti spesso occupati dalla stessa persona da anni e anni e, in molti casi, senza che si levasse una voce chiara ma solo qualche sillaba incomprensibile a chi non ascolta. Ho pranzato con molti ma la Bellezza continuavo a non vederla. Una sera, nel giro oramai consueto tra quei letti occupati dalla tristezza del silenzio, una operatrice sanitaria energica mi si avvicinò dicendomi in modo diretto e perentorio che non riuscivo a cogliere la bellezza racchiusa in quella struttura perché non volevo vederla. 'Come si fa a passare e ripassare accanto al letto di Romina e non interpretare dal suo labiale lento e appiccicoso che è viva, che ascolta con i suoi tempi, che chiede senza insistere un abbraccio o una carezza e che sa risponderti... basta aspettare, basta saper leggere il movimento di un dito, il battere di un sopracciglio, … basta aspettare. Come fa... presidente a non vedere... si fermi un attimo … qui con me, le faccio conoscere la vitalità criptata della donna livornese inchiodata nel letto da un ictus da quando era giovane sposa?'" (Franco Luigi Falorni, Presidente della Fondazione Casa Cardinale Maffi)
25,00 23,75

STEM. Pisa 2020

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2019
pagine: 276
49,00 46,55

Pinocchini. Scelti e fotografati da Piero Fiaschi

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2019
pagine: 136
25,00 23,75

Gli anni '60 a Pisa. Il boom e il rock. Catalogo della mostra (Pisa, 30 ottobre 2019-19 aprile 2020)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 128
«Mentre nel mondo venti di guerra si alternano con momenti di distensione, le due superpotenze estendono la loro competizione alla Luna e dilaga, a tempo di rock, la rivolta generazionale e femminista, in Italia gli anni ’60 sono i mitici anni del Boom e della Dolce Vita. I faticosi anni ’50 hanno creato il Miracolo Italiano, che, con ritmi di aumento del PIL (che oggi definiremmo cinesi) permette finalmente ad un paese, abituato alle ristrettezze e al risparmio, l’auto e la vacanza e anche consumi “voluttuari” che lo avvicinano ai modi di vita dei paesi più sviluppati. È dunque il boom della motorizzazione, delle vacanze e del divertimento. È l’inizio del consumismo con la diffusione dei supermercati; è anche però la rivoluzione del costume con l’avvento della minigonna e del bikini e la rivolta giovanile, mentre nella musica popolare un sottomarino giallo sostituisce una serenata celeste. Questo turbine di cambiamento, che passa anche nella nostra città, fotografato da Luciano Frassi, è ancora presentato da Giuseppe Meucci e Stefano Renzoni con un contributo di Alberto Mario Banti. Rimarginate le ferite della guerra, la città si rinnova, nascono il CEP e la nuova aerostazione; si aprono i primi supermercati, mentre le auto invadono disordinatamente strade e piazze di Pisa e di Tirrenia e sull’onda dello straordinario successo della “Dolce Vita” anche nei locali della costa compaiono i primi pudichi spogliarelli. Ci sono l’alluvione e il Pisa in serie A, il ’68 degli studenti e Paolo VI in Piazza del Duomo, ma anche i riflessi degli eventi che si svolgono nel Mondo come l’assassinio di Kennedy e la tragedia di Kindu che colpisce gravemente la città.» (Cosimo Bracci Torsi – Presidente Fondazione “Palazzo Blu”).
12,00 11,40

Pisa. Identità e tradizioni

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 141
Valorizzare le tradizioni non è soltanto una questione di orgoglio pisano, ma un modo per far conoscere la storia gloriosa della nostra città nel mondo. Il libro racconta le principali feste tradizionali, religiose e popolari, con un linguaggio divulgativo, che non rinuncia però al rigore scientifico, accompagnato da bellissime immagini che testimoniano i momenti più emozionanti. Le figure dei santi, a partire dal culto di san Ranieri, protagonista della famosa Luminara, ma anche san Sisto, san Torpè e santa Bona; il Capodanno pisano, le Regate storiche, il Gioco del Ponte e il Mazzascudo, la Compagnia dei Balestrieri. Si intendono riscoprire così le radici più antiche dell'identità pisana così come si è formata nei secoli, approfondendo quella parte che riecheggia i fasti dell'Antica Repubblica Marinara, trasformando la propria storia millenaria in valore per l'oggi, da conservare e tramandare alle generazioni future, al cospetto di turisti italiani e stranieri, che si facciano partecipi di questo prezioso patrimonio.
27,00 25,65

Orme pisane in Sardegna. Immagini di storia e di affetti

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 132
"La mostra 'Orme pisane in Sardegna. Immagini di storia e di affetti', di cui questo volume è insieme causa ed effetto, unisce molti motivi legati all'Università di Pisa e ad alcune sue eccellenze nella ricerca e nella didattica. Se intorno al tema degli antichi rapporti politici e culturali con la Sardegna si erano ritrovati, nel 1994, autorevoli docenti come Giovanni Padroni, Maria Laura Testi Cristiani e Marco Tangheroni, riproporre oggi i loro interventi consente di misurarne, in un contesto solo apparentemente divulgativo, la densità di pensiero e di metodo. Le fotografie di Giovanni Padroni sono da leggere non solo nell'indubbia qualità estetica, ma anche come risultato di un impegno scientifico rivolto alla riflessione sui rapporti tra arte, economia, patrimonio culturale e sui linguaggi a questi legati. Così come le pagine di Maria Laura Testi Cristiani testimoniano un'alta tradizione di studi storico-artistici, che parte dal magistero di Carlo Ludovico Ragghianti per offrire ulteriori stimoli alle nuove generazioni di studenti e studiosi. In tale prospettiva, il ricordo di Marco Tangheroni e della sua straordinaria biografia didattica e scientifica all'interno della comunità accademica rappresenta, oltre all'emozione di una indelebile trama affettiva, un notevole documento sul valore di un "maestro" e di una "scuola" come principio della trasmissione dei saperi. Il fatto che le storie così proposte siano accolte e raccontate nella mostra allestita presso il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi aggiunge altri motivi di interesse. Non solo per ricordarne la qualità delle collezioni, che comprendono anche il nucleo di disegni di Fernando Vallerini donati all'Università di Pisa, ma anche per sottolineare la qualità e varietà di proposte espositive con cui il Museo della Grafica si conferma prezioso riferimento nel sistema museale della città e del suo Ateneo." (Paolo M. Mancarella, Rettore dell'Università di Pisa)
20,00 19,00

After the Flood. Images for disaster risk reduction. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 96
“Quando raccontiamo l'alluvione del 1996 in Versilia e Garfagnana non sappiamo bene come definirla: "disastro" o "catastrofe"? Qualcuno ha risolto il problema usando entrambi i termini, poiché ritenuti sinonimi perfetti. Eppure, il confronto tra i loro significati corretti evidenzia alcune differenze, sia nella forza distruttiva verso cose e persone, così come negli effetti e nelle reazioni indotte all'interno delle comunità umane. La catastrofe è la devastazione pressoché totale che annienta o piega luoghi e individui per sempre o per molto tempo; il disastro è ancora un evento improvviso e distruttivo, ma che consente a comunità, famiglie e persone di ricostruire il loro domani, dopo una prima fase drammatica e sconvolgente. In questi termini, l'alluvione del 1996 è stata più un disastro che una catastrofe. La maggiore differenza l'ha fatta il post-alluvione, che è divenuto un modello di ricostruzione non solo di case, strade e ponti, ma soprattutto di solidarietà, rapporti umani e comportamenti collettivi. Le antiche comunità di Cardoso e dintorni sono rimaste negli stessi luoghi della tragedia, dove vivevano da secoli e dove hanno lentamente ricostituito, dopo l'alluvione, illoro tessuto connettivo. (…) Per questi motivi Joakim Kocjancic ha raccolto le immagini di una comunità ritrovata venti anni dopo l'alluvione e forse divenuta, col tempo, più consapevole dei rischi ancora presenti. Le pagine del suo libro mostrano gli sguardi di persone temprate dall'esperienza, con qualche segno di tristezza negli occhi di alcuni di loro. Le foto in bianco e nero, con i bordi sfuocati, ci danno un senso di luogo senza tempo o forse di un tempo sospeso tra questo e l'altro secolo.” (Alessia Amorfini e Antonio Bartelletti)
19,00 18,05

Ha Noi Viet Nam. Ediz. italiana e vietnamita

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2019
pagine: 60
“Questo libro raccoglie appunti fotografici di frequenti viaggi effettuati per lavoro fra il luglio 2015 e il maggio 2018, spunti per meditazione e momenti di ammirazione per una città e un popolo che sono stati, entrambi, una piacevole scoperta. Mi sono avvicinato al Vietnam senza particolare preparazione al primo viaggio; mi sono lasciato trasportare dal fatto che quei viaggi avevano uno scopo di lavoro e non ho pensato di poter sfruttare i momenti liberi come un normale turista. Sono arrivato avendo in mente l'idea del Vietnam che mi ero costruito fra fine anni sessanta e metà degli anni settanta, quando, da piccolo, mi trovavo tutte le sere di fronte al telegiornale che mi guardava mentre cenavo, proponendomi quotidianamente immagini di guerra e di brutture. Per fortuna dal primo momento Hanoi ha dato di sé una immagine totalmente diversa: una città piena di gioia, o meglio, piena di gente piena di gioia; persone felici di vivere, di muoversi, di conoscerti, di parlare con te, di sapere quello che pensi di loro e delloro paese. Dal primo momento è stato amore a prima vista, viene da dire ricambiato, tanto che ad Hanoi sono anche tornato in vacanza con chi condivide le emozioni della mia vita ogni giorno: per condividere con questa persona, appunto, le emozioni, forti, in certi casi fortissime, i rumori, gli odori che lo città e lo gente del posto sono in grado di generare. Spero che queste immagini diano a chi le guarda almeno una parte delle emozioni che Hanoi mi ha dato e che possano spingere il lettore a mettere il naso di persona in questo angolo di mondo così lontano.” (dalla Premessa)
12,00 11,40

Gli anni '50. Immagini di un decennio a Pisa. Catalogo della mostra (Pisa, 6 novembre 2018-17 marzo 2019)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 144
"Gli anni Cinquanta sono un decennio apparentemente lontano, ricco però di avvenimenti drammatici e di evoluzione dei costumi fondamentali per la nostra vita negli anni che seguirono: la Guerra Fredda che diviene calda in Corea, la morte di Stalin e la rivolta ungherese, la guerra di Suez e l’inizio della decolonizzazione; ma anche la ripresa dell’economia che prelude alla società dei consumi degli anni ’60. La vita italiana è un intreccio di tradizione e novità: sono gli anni della ricostruzione, arriva la televisione e con il lancio delle FIAT 600 e della 500 si avvia la motorizzazione di massa; ma sono anche gli anni del Quadripartito a guida democristiana e della influenza politica e sociale della Chiesa con i suoi riti e le sue personalità. Un decennio nel quale, lavorando sodo, l’Italia ripara i disastri della guerra e silenziosamente prepara il Miracolo Economico e la Dolce Vita degli anni ’60. Tutto questo si riflette nella vita di Pisa ed è documentato dalle straordinarie immagini di Luciano Frassi al centro della mostra allestita a Palazzo Blu e, nelle pagine che seguono, nell’intervento di Remo Bodei e nei testi di Giuseppe Meucci e Stefano Renzoni. Ci sono la ricostruzione della città e l’Arcivescovo che benedice la 600, gli americani a Camp Darby e i profughi ungheresi al Calambrone, la festa delle matricole e la processione di Gesù morto, i cortei per Trieste italiana e l’elezione di Miss Pisa, il mare di Tirrenia e le corse di San Rossore. Pisa sale alla ribalta politica nazionale con Giovanni Gronchi, Presidente della Repubblica, importanti ministri ed autorevoli parlamentari". Con un contributo di Remo Bodei e presentazione di Cosimo Bracci Torsi.
12,00 11,40

Infermieri-Nurses

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 208
Questa opera vuole documentare, con la forza delle immagini, il lavoro quotidiano dell'infermiere nella sua autonomia professionale, colto dallo scatto fotografico attraverso volti, mani, gesti, sorrisi, pianti, con asciutta naturalezza e trasparenza attiva. Il pronto soccorso, la psichiatria, la neonatologia, la sala operatoria, la robotica, l'assistenza domiciliare, la prima accoglienza ai rifugiati: sono qui rappresentati con duecento scatti gli oltre trenta contesti che costituiscono gli scenari quotidiani in cui operano i nostri 460.000 infermieri. Un tempo l'infermiere si trovava in posizione subalterna non solo nel contesto lavorativo, ma anche agli occhi della società, anche se, fin da allora, era chiaro che il suo ruolo doveva essere complementare a quello del medico. Entrambi infatti osservano la stessa realtà che ognuno vede da prospettive diverse ma ben integrabili. I giovani che scelgono oggi la professione di infermiere sono, sempre di più, persone speciali. Consapevoli che li aspetterà un lavoro sicuro, apprezzato e ricercato da un lato, ma anche scomodo e faticoso. Orari festivi e turni notturni, con sacrifici personali e familiari. Chi si avvicina a questa professione sa di dover prendersi rischi e grandi responsabilità, ma è altrettanto consapevole che tutto è ben affrontabile con la formazione e che lo studio gli conferirà identità e riconoscimento. Questo libro dunque, e le fotografie che presenta, sono dedicati a tutti coloro che, scegliendo questa professione, entrano in un mondo in cui gli infermieri hanno acquisito un patrimonio consolidato di nuovi ruoli, non solo nel rapporto con il paziente, ma anche nei percorsi sanitari ove dimostrano capacità di collaborazione trasversali e cultura della multidisciplinarità.
45,00 42,75

Aperto per ferie. Il mare d'inverno a Lido di Camaiore

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2018
pagine: 98
"Fino a qualche anno fa, il mese di settembre segnava la fine della stagione estiva. I lavoratori del turismo smontavano le strutture e le mettevano al riparo delle intemperie nelle proprie rimesse in attesa di una nuova primavera che avrebbe ridato vita e lavoro a Lido di Camaiore. Il mare tornava ad essere un ambiente naturale incontaminato, citato solo per chiacchiere nostalgiche. Oggi questa prospettiva è stata completamente sovvertita dalla modernità: le nuove rotte del turismo esperienziale vedono in questa terra grandi opportunità anche durante i mesi invernali. La nostra amministrazione lavora alacremente perché questa espressione, “mare d’inverno”, si traduca in un progetto di valorizzazione sportiva, turistica ed esperienziale delle spiagge, che hanno il loro fascino romantico e potente da far riscoprire anche al di fuori dei canonici mesi estivi. Gli scatti di Andrea Bartolucci hanno il grande pregio di tradurre in immagini l’idea che Lido di Camaiore non possa e non debba rimanere una bella addormentata che si sveglia l’estate per poi ricadere nel torpore invernale. I nostri scorci, i nostri luoghi, le nostre tradizioni hanno un potenziale altissimo che deve essere concretizzato. Una camminata sulla spiaggia liberata dagli ombrelloni, battuta dal vento di libeccio, è un’esperienza che per molti di noi è quotidiana, ma per chi arriva in questa terra da altri luoghi può davvero diventare indimenticabile". (Alessandro Del Dotto) Prefazione di Adolfo Lippi.
28,00 26,60

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