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NFC Edizioni: Heritage

Tutte le nostre collane

Jan Van Beyghem. Un caravaggesco tra le Fiandre, Roma e l'Emilia

Libro: Libro rilegato
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 232
La parabola di questo pittore di fede caravaggesca non è dissimile da quella di altri suoi colleghi nordici, i quali, una volta esaurita l'esperienza romana, si spingevano nei centri periferici dello Stato pontificio alla ricerca di incarichi e commissioni. Ma a differenza di molti altri artisti rimasti purtroppo anonimi, la vita di Jan van Beyghem, alias Giovanni Vangembes, emerge con forza dalla documentazione, grazie ad un lungo e approfondito scavo archivistico compiuto dall'autrice negli archivi della città natale del pittore, Malines, e in quelli della città di adozione dove egli visse per la maggior parte della sua vita e dove le sue opere sono ancora conservate, Ferrara. La vita di questo artista non eccelso, figlio di un tagliatore di diamanti originario di Anversa, è rocambolesca come la sua pittura, un caravaggismo di sapore francese che guarda ai maestri emiliani contemporanei, come Guercino e Bononi. Cresciuto nella bottega del padre, degna di un set di Peter Greenaway, una volta terminato l'apprendistato presso il maestro Melchior van Avont intraprende, giovinetto, il viaggio in Italia, probabilmente attraverso la mediazione del potente nunzio di Fiandra, il ferrarese Guido Bentivoglio. I documenti, per la maggior parte inediti, ci raccontano di un carattere non mite che condusse a frequenti alterchi sfociati in processi e a uno stupro ai danni della giovane servetta Dorotea. Quegli stessi documenti, atti notarili e contabili, testamenti e inventari, ci permettono di ricostruire, inoltre, il patrimonio, le committenze e il network sociale e professionale del pittore, assieme ad una avvincente saga familiare catturata nell'arco di un secolo, tra il 1588 e il 1689, tra le Fiandre e l'Emilia. Il volume ripercorre le tappe di questa vicenda, ed è arricchito da un saggio di Enrico Ghetti che ricostruisce il probabile soggiorno romano del pittore sullo sfondo della grande avventura caravaggesca. Completano i saggi il primo catalogo sistematico delle opere del pittore e una ricca appendice documentaria, che ci restituisce la parabola umana e artistica di un degno ed altrettanto curioso rappresentante del barocco internazionale.
40,00 38,00

Disegni antichi della Pinacoteca di Faenza. La collezione Giuseppe Zauli

Libro: Libro rilegato
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 174
Questo volume nasce dal ritrovamento nei depositi della Pinacoteca di Faenza di un corpus di circa 60 disegni provenienti dalla collezione di Giuseppe Zauli. La collezione fu acquistata dalla Municipalità nel 1797 per la nascitura scuola del disegno. Con l'occasione della schedatura scientifica dei fogli ritrovati, quasi tutti inediti, è stata approfondita la figura di Giuseppe Zauli. Sauro Casadei ne ha scritto un profilo biografico: la vita privata, il docente e fondatore della scuola di disegno, gli incarichi pubblici, il conoscitore apprezzato anche da Luigi Lanzi, il collezionista che acquisì la raccolta del grande incisore Giovanni Bernardi conosciuta anche da Vasari, il fondatore della Pinacoteca e tutore del patrimonio artistico della città, per finire con il suo rapporto con l'illustre allievo Tommaso Giulio Zavatta si occupa invece del fondo di disegni ritrovato: una contestualizzazione nell'ambito delle nascenti scuole di disegno ha ampliato notevolmente gli orizzonti: la cattedra fu molto ambita e fu assegnata a Zauli non senza la presenza di agguerriti competitori, come Francesco Alberi. La questione inoltre assunse una dimensione nazionale, e coinvolse il ministro della Repubblica Cisalpina Daniele Felici Cappello e il celebre artista Andrea Appiani. Vengono quindi analizzati gli stretti rapporti di Giuseppe Zauli con il maestro Gaetano Gandolfi e vengono così contestualizzati numerosi disegni gandolfeschi ancora presenti in collezione, oltre ai fogli di Giacomo Cavedone, Felice Cignani, Ercole Graziani, Francesco Monti, Vittorio Maria Bigari, Marcantonio Franceschini. I disegni dimostrano una sostanziale continuità con i gusti dell'Accademia di Bologna, della quale Zauli fu allievo. Un saggio particolare è infine dedicato ai fogli di Ferraù Fenzoni provenienti dalla raccolta Zauli.
40,00 38,00

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