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Mondadori: Omnibus italiani

Tutte le nostre collane

Germanico

Germanico

Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 192
Mai era accaduto prima nella storia di Roma che due giovani dell'aristocrazia si amassero in modo così incondizionato. Dal momento in cui, giovanissimi, si riconosceranno come spiriti affini, Germanico e Agrippina non si separeranno più. Il vincolo che li unisce, del resto, è il coronamento di una grande passione, non certo un impegno formale determinato da convenienze politiche. Quando il giovane comandante è chiamato a guidare le otto legioni stanziate lungo il fiume Reno per riscattare il nome dell'Impero dopo la disfatta di Teutoburgo, Agrippina decide di seguirlo in Germania. Nonostante sia incinta, partecipa da protagonista alla vita dell'accampamento, rivelando presto un ascendente sui soldati superiore persino a quello del marito. Fieri, impavidi, volitivi, entrambi sembrano dei predestinati: se Germanico, figlio del valoroso comandante Druso, è l'uomo più indicato a succedere al vecchio imperatore Augusto, di cui è il pupillo, Agrippina, figlia di Marco Vipsanio Agrippa, l'eroe di Azio, ma soprattutto nipote di Augusto, rappresenta l'esempio più fulgido della matrona romana. Eppure, alla morte di Augusto per loro le cose si mettono male. Nel testamento l'imperatore ha designato il figliastro Tiberio come suo successore. Livia, sua madre – avversaria di Agrippina –, che ha sempre agito perché il marito favorisse il figlio Tiberio, detiene adesso un potere illimitato. Amati dalla gente e dai soldati così come temuti dal potere, Germanico e Agrippina accetteranno con spavalda consapevolezza il loro destino. Anni dopo la loro morte, sarà il centurione Quinto Sergio Sabino – un leale servitore dello Stato che ha avuto la ventura di essere testimone delle loro gesta – a raccontare nelle sue memorie chi furono l'imperatore mancato e la sua sposa guerriera, e in che modo Tiberio e Livia si accanirono su di loro. Con il rigore dello storico e la capacità affabulatoria del grande narratore, Valerio Massimo Manfredi fa ritorno ai luoghi di Teutoburgo , regalandoci il ritratto indimenticabile di due figure epiche, Germanico e Agrippina, e mettendo in scena la battaglia campale di Idistaviso, l'evento che segnerà il riscatto dell'esercito romano sui Germani, e che conferirà a Germanico la gloria immortale di cui gode presso la posterità.
19,00

La distanza che ci unisce

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
19,00 18,05

La guerra è finita

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 444
Francia, giugno 1945. Nil Kantorovi si è appena salvato dalla morte. In fuga da un passato in cui ha già vissuto molte vite – randagio nei bassifondi di Mosca, informatore per il regime sovietico, confidente di pezzi grossi del Cremlino per poi finire al controspionaggio e a collaborare con i nazisti –, è appena arrivato a Tolone dopo una settimana a saltare da un treno all’altro. È sporco e trasandato, ma i suoi occhi azzurri e i capelli biondi, ancora una volta, lo salvano da sguardi sospettosi. Con l’imperturbabilità che lo contraddistingue, all’uscita della stazione ruba una bicicletta rossa che il proprietario ha incautamente lasciato slegata e con quella si appresta a raggiungere l’obbiettivo che ha tenuto in vita le sue speranze anche quando sembrava che per il mondo intero non ce ne fossero più. A Serres deve ritrovare Vera, la donna che più di tutte ha rapito il suo cuore e che Nil non vede da quindici anni. Di lei sa che è sposata con un ricco imprenditore, ma solo al suo arrivo scopre che si è trasferita a Parigi, dove si circonda di amanti e frequenta gli intellettuali della Rive Gauche. Nil la raggiunge nella capitale, e qui, insieme a un triangolo amoroso che coinvolge anche Nataša, suo primo grande amore, inizia un complicato gioco di trame, tra agenti dell’NKVD, emigrati zaristi, collaborazionisti e nazisti in fuga. Dopo La Russia non esiste, Sibaldi torna a seguire le peripezie di un personaggio che tiene fede al destino insito nel suo nome (Nil, dal latino nihil, “nulla”) e si destreggia tra i meandri della Storia con la disinvoltura dell’acqua, che non ha forma propria ma assume quella degli spazi in cui si insinua.
22,00 20,90

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